Translate

giovedì 28 aprile 2011

Seychelles: Mahe, La Digue, Praslin e Cerf Island


Aprile 2009

Arriviamo a Mahe con volo Emirates pagato la modica cifra di 500 euro. In marzo Emirates ha sempre ottime offerte di volo per le Seychelles.
Cambiamo gli euro all’unico sportello bancario aperto dell’aeroporto di Mahe. Già da qualche anno il cambio di denaro in nero non è più conveniente.
Noleggiamo l’auto per un giorno per fare il giro dell’isola e spendiamo 45 euro.
Ci dirigiamo quindi all’hotel Chateau Bleu http://www.chateaubleu.sc/contact.htm, prenotato tramite email e scelto dopo una lunga ricerca, per la posizione (vicino all’aeroporto) ed il prezzo basso rispetto alla media del’isola.
Il proprietario ci dice che a causa di lavori in corso all’interno dell’hotel la stanza non è disponibile e ci dirotta verso il vicino bed and breakfast Carefree (http://seychelles.travel/en/products/accommodation.php?aid=108), una schifezza!
Visitiamo l’isola: partendo dall’ ”hotel” si ha subito una bella panoramica su Anse Au Pins; l’immagine è molto suggestiva, ma non v’è lo spunto d’attrazione sufficiente per considerarla luogo di spiaggiamento.
Subito dopo, verso sud, si incontra Anse Royale che è la nostra prima vera sosta: ci sono parecchi abitanti e l’atmosfera è spensierata, l’acqua è molto calda, la vegetazione stimolante (nel senso che i rami degli alberi piegati dal vento ti fanno il solletico anche se stai coricato) e la vista dei famosi massi levigati produce il suo effetto sensuale. Qui si può anche fare snorkeling, ma bisogna sempre stare molto attenti alle correnti perché possono ingannare…
Le strade dell’isola si percorrono con una certa facilità, gettando un’occhiata ogni tanto alla larghezza della carreggiata, ai profondi fossati al ciglio di essa e, soprattutto, agli autisti degli autobus, che sembrano avere una tabella di marcia molto simile a quella dei piloti di Le Mans.
Oltre alla litoranea, sono assai affascinanti le strade che tagliano verso l’interno dove ci si addentra in una natura poderosa, che non sembra risentire della modernità e del traffico di alcune altre zone dell’isola.


Le spiagge su cui è assolutamente necessaria la “svaccatura” del proprio corpo sono: Anse Intendance e Anse Takamaka, entrambe piccole e molto discrete, Baie Lazare, più “aggolfata” e ben delineata in un arco sottosperonale e la più aperta Anse à La Mouche che si sviluppa nella bella continuazione di Anse Luis e Anse Boileau; la strada termina a Bay Ternay dove molti vanno a godersi il tramonto.
Tutto sommato si può affermare che Mahè sia una delle “isole di partenza” migliori, ma che non offra grandi cose per cui spendervi più di un paio di giorni.
La mattina seguente prendiamo un volo air Seychelles per Praslin e da qui un taxi per il porto e quindi il traghetto per La Digue che in 15, 20 minuti ci porta a destinazione. Compriamo i biglietti direttamente al porto.

Con il senno di poi ci rendiamo conto che sarebbe stato meglio prenotare il catamarano direttamente da Mahe a La Digue, essendo il mare estremamente tranquillo. La traversata è di circa un’ora e si risparmia tempo e denaro rispetto alla scelta volo-taxi-traghetto. Ecco il link della compagnia di aliscafi http://www.catcocos.com/
A La Digue pernottiamo presso Beryls Guest House non lontano dal porto  http://www.seychelles-info.com/en_beryls.htm prenotata tramite la SITOURS Ltd (www.seychelles-info.com email: office@seychelles-info.com).
Per 7 notti dal 29 marzo al 5 aprile in mezza pensione paghiamo per un bungalow 560 euro. La stanza è carina e pulita, la proprietaria gentilissima e la colazione al cena servite sotto il portico della nostra stanza squisite. Dai proprietari noleggiamo anche due biciclette per tutta la durata del soggiorno a 5 euro al giorno l’una. Facciamo la spesa per il pranzo all’unico vero supermercato dell’isola con prezzi simili a quelli italiani.

Sull’isola ci sono pochissime auto e qualche taxi-carretto trainato dai buoi.
In bicicletta si percorre per intero, verso sud, l’unica strada dell’isola, attraversando una foresta molto fitta ed avvolgente, ci sono non pochi saliscendi per cui un minimo di agilità sui pedali è richiesta, per il gran caldo umido si suda parecchio, perciò gli agricoltori locali hanno predisposto dei pitstop per l’erogazione di succhi di frutta ed il ripristino del livello di zuccheri. Una grandissima soddisfazione è l’arrivo a Grand Anse. Questa spiaggia meravigliosa, insieme a Petit Anse, forma un unico golfo e con il mare tranquillo le due insenature sono paradisiache, mentre con il mare agitato fanno veramente paura, anche perché acque di quel colore tenue non sembrerebbero poter essere mosse da correnti così minacciose e determinanti. In caso di onde alte ci si può bagnare in mezzo alle rocce dove il moto è quasi nullo.

Partendo da Petit Anse la passeggiata per giungere ad Anse Coco è molto pittoresca: si passa da campi a canneti a sentierini di scollinamento e qui il panorama comincia ad essere misterioso ed attraente, finché si scende sulla spiaggia che si stende come un poetico tappeto bianco ad abbracciare un mare color di bacio (non perugina) e le palme si sporgono ad offrire ai visitatori un dolce tetto d’ombra che, a volte non sembra se tira vento, è fondamentale per evitare di lasciare nell’oceano indiano buona parte del proprio cotenname.


Nella parte nord dell’isola ci sono: Anse Severe che, in alcune giornate, è semplicemente stupenda con un acqua cristallina indefinibile ed in altre è alquanto insignificante, anzi piuttosto bruttina, Anse Patates con una disposizione di rocce unica ed intrigante, Anse Gaulettes dove le acque tendono a calmarsi e Anse Banane dove si fanno basse basse e calde ed infatti questa spiaggia attira anche le galline della fattoria vicina.


Qui vi è una tartaruga gigante che si muove in piena libertà ed è impressionante vedere il quantitativo di vegetali che riesce ad ingurgitare in brevissimo tempo (ma non erano lente?!?).

La più famosa è certamente Anse Source d'Argent, che è considerata la spiaggia più fotografata del mondo. Il mare è protetto dalla barriera corallina ed è molto calmo e poco profondo con un letto di sola sabbia. L’accesso alla spiaggia è tramite l'Union Estate il cui ingresso per i non residenti è di SCR100, circa 5 euro. E’ meglio andare la mattina presto per evitare di trovarsi in mezzo ai gruppi di turisti che sbarcano dalle navi da crociera (o arrivano in gita da Praslin).
Dopo una settimana nell’atmosfera rilassata di la Digue ci dirigiamo con un traghetto a Praslin. Al porto contrattiamo con un taxista la tariffa di 10 euro per farci portare alla guest house Villa Manoir prenotata tramite il solito sito. La camera doppia con mezza pensione per 4 notti costa 480 euro http://www.seychelles-info.com/en_manoir.htm.
Una vera delusione. La stanza è sporca, i proprietari scortesi e incapaci ed il cibo pessimo. Ci facciamo restituire i soldi della mezza pensione e scegliamo di cenare sul balconcino della stanza. Avevamo scelto la mezza pensione perché la guest house si trova lontano da centri abitati e da ristoranti e senza auto è impossibile uscire a cena. La posizione è invece strategica per la vicinanza ad Anse Lazio, la migliore spiaggia dell’isola (raggiungibile in 15 minuti a piedi) ed alla fermata dell’autobus.



Con l’autobus si raggiunge in circa 40 minuti l’altra spiaggia spettacolare dell’isola, Anse Georgette. Si trova all’interno di un resort 5 stelle e il numero giornaliero di visitatori è limitato. Chiediamo alla proprietaria della guest house di prenotare l’ingresso, gratuito. 


La spiaggia è quasi deserta, gli ospiti dell’hotel preferiscono infatti  giocare a golf nel campo che si costeggia per raggiungere la spiaggia. La camminata è di circa 20 minuti.
Anche Anse Volbert è molto bella, soprattutto al mattino quando le acque sono bianche e morbide e Talmente calde da essere terapeutiche.

Abbiamo scelto di non noleggiare l’auto per le tariffe molto alte che avevamo letto su alcuni racconti di viaggio che parlavano di 50, 60 euro al giorno. Grosso errore. Noleggiando sul posto si trovano auto a 30 euro al giorno.
Rientriamo a Mahe con volo air Seychelles sempre prenotato con expedia. Con un taxi raggiungiamo il porto turistico dove ci attendono i gentilissimi proprietari del Fairy Tern Chalet (sempre prenotato tramite http://www.seychelles-info.com/fairychalet.htm) per portarci con il loro motoscafo su Cerf Island.
L’isoletta è una delusione perché il mare non è limpido e c’è poca spiaggia, l’appartamento invece è fantastico e si può usufruire dei servizi del vicino Cerf resort. Approfittiamo della bella piscina. Spendiamo 130 a notte, ma ne vale la pena perché dobbiamo riprenderci dopo il soggiorno in quello schifo di stanza al Villa Manoir.
La proprietaria ci mette in contatto con una signora Laura che affitta un paio di stanze vicino all’aeroporto. La stanza è pulita, il bagno in comune, la cena ottima e abbondante. E’ comodissimo perché ci viene a prendere al porto e ci porta all’aeroporto la mattina all’alba. Il tutto per 80 euro.


Link agenzia prenotazioni alloggi: http://www.seychelles-info.com/

2 commenti:

  1. E le foto?? Neanche una spiaggia da farci vedere? Daiiii uno sforzo ancora per noi sfigati che non ci siamo stati :-)) L.

    RispondiElimina
  2. è che non volevamo mostrarci in tutto il nostro splendore... magari allieterò i visitatori con qualche tuffo o qualche salto di 3/4!

    RispondiElimina