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giovedì 7 ottobre 2021

Cefalonia

SABATO 11 SETTEMBRE 2021

Dopo quasi due anni con i piedi per terra scegliamo una data abbastanza particolare per tornare a volare e sinceramente pensavamo di trovare poca gente in aeroporto, invece sembra che l’universo creato si sia riversato ad Orio al Serio alle 5.30 del mattino. Il parcheggio vola parking è altamente sconsigliato: grande disorganizzazione ed al ritorno troveremo pure la carrozzeria segnata… Abbiamo un volo Ryanair per Cefalonia operato Air Malta (non si capisce bene in cosa) che in un’ora e quaranta minuti ci scarica sull’isola antistante la petrosa.
Dopo qualche minuto di dubbio in cui il noleggiatore auto, Carhire Kefalonia, che doveva accoglierci con un cartello recante il nome, non si arricampa, la scelta si rivela azzeccata, perché l’addetto fa la sua comparsa in scena e, sbrigate le formalità, ci lascia al volante di una Spark verde pisello a 24 euro al giorno, pagamento alla riconsegna del veicolo, senza nemmeno una fotocopia della carta di credito (viva la fiducia nel prossimo).
Per i primi tre giorni abbiamo deciso di posizionarci nella zona di Trapezaki, infatti prendiamo una stanza da Liogerma Studios per 50 euro a notte. Per un’isola greca potrebbe sembrare un costo un po’ elevato, ma il posto merita: gli studios sono perfettamente ristrutturati (di recente), ben attrezzati, con una piscina a fagiolo accattivante ed un ottima localizzazione per la visita di questo versante (sud). Dal balconcino si gode di una splendida vista sulla baia.

Liogerma Studios

La prima spiaggia in cui piantiamo l’ombrellone, preso in prestito al Liogerma, è, appunto, Trapezaki beach. Arrivati in fondo alla strada che vi giunge agevolmente, si può parcheggiare in prossimità del ristorante Denis (dove pranzeremo con buona soddisfazione papillare). Dalla terrazza della taverna, guardando il mare, a destra si sviluppa un ramo della spiaggia attrezzato e, a nostro parere, meno bello, mentre a sinistra si srotola tutta la naturalità libera di questo arenile di sabbia e ciottoli. Il colore del mare è incantevole e l’acqua è d’una trasparenza cristallina, nonostante il fondo sabbioso scuro.

Trapezaki

Trapezaki

Questo tratto di costa mostra un volto abbastanza selvaggio ed è assai piacevole bagnarsi e lasciare scorrere lo sguardo dagli azzurri che avvolgono, alle colline attorno, con parti di roccia nuda e coperture vegetali rigogliose. La bella ed ampia baia si compone di alcune spiagge intervallate da piccoli promontori rocciosi: si parte dalla più occidentale (e già citata) Trapezaki, passando da Kanali e da Lithero; qui (sarà per un fattore onomatopeico) la sabbia si fa più gialla, per giungere all’ultima, che chiude, nei pressi dell’abitato di Lourdata. Lourdas ha la sabbia ancora più chiara ed i colori del mare ne gioiscono; sarebbe un angolo di una bellezza struggente, ma la mano cementifera dell’uomo ha sbilanciato un poco gli equilibri, perché, se da un lato si è cercato di non turbare troppo l’ambientazione, costruendo edifici bassi, di pietra e d’impatto raffinato (ci sono localini, taverne e accomodations dove viene voglia di farsi coccolare), dall’altro vi sono gettate spropositate, obbrobri edilizi da dimenticare ed alcuni spazi in stato di abbandono: la fiera della ruggine, delle piante infestanti e della parete scrostata. Quindi per non saper né leggere né scrivere (e sembra assurdo che lo dica qualcuno che sta scrivendo) anche se queste quattro spiagge fanno parte tutte dello stesso golfo e sono praticamente contigue, si può affermare che le più convincenti siano Trapezaki est (praticamente deserta) e Lithero, dove si trovano anche belle formazioni scogliose e nidi di tartarughe marine da rispettare e soprattutto non disturbare. Qui è possibile praticare anche il nudismo e non sarebbe male se chi ci si dedica avesse un fisico ancora presentabile…

DOMENICA 12 SETTEMBRE 2021
Il clima ci è avverso quest’estate: prima l’indisponente nube sahariana in Sardegna, ed ora l’inquietante nube balcanica sulla Grecia… ma non ci demoralizziamo e, sperando che non si converta in uragano, come avvenuto lo scorso anno, partiamo alla scoperta dell’isola, in una visita che non comporti necessariamente la presenza del sole, per apprezzarne la bellezza, dando per scontato che in giornate assolate, ogni cosa risplenda maggiormente. Prendiamo la strada per Argostoli, dove facciamo la prima tappa. Si tratta di un paesotto non particolarmente interessante; sinceramente pensavamo che fosse più carino, soprattutto sul lungomare, dove sono scarsissimi i “soliti” ristorantini affacciati sul litorale, che qui è invece assai originale, essendo una specie di stretto fiordo dalle acque basse, scavalcato da un ponte percorribile a piedi, e tramite il quale si raggiunge il verdeggiante versante opposto.

Argostoli

L’altro aspetto positivo per cui fermarsi ad Argostoli è la presenza delle tartarughe marine che si possono avvistare facilmente nei pressi del porto: è emozionante vederle affiorare lentamente per cibarsi della verzura in superficie o giocare tra loro.


Argostoli

Da Argostoli (poco oltre) ci sono due strade alternative per raggiungere il nord dell’isola: la prima è più scorrevole (si fa per dire) e si sviluppa lungo la costa occidentale, da cui, attraverso un fiordo, questa volta più marcato, si può osservare l’appendice ovest, capeggiata dalla cittadina di Lixouri. La seconda, più impervia, si srotola nell’interno, tra tornanti e caduta massi, rallentamenti forzati ed ansia da prestazione automobilistica… passando dal villaggio recondito di Makriotika. Il percorso ci smorca un appetito lupigno, per cui facciamo una deviazione verso la ridente località costiera di Agia Efimia, dove sembra che si possa sfamare agevolmente in varie taverne. Scegliamo Toperasma, ma onestamente potevamo impegnarci maggiormente, anche se l’agnello cucinato nella carta insieme a patate, cipolle e peperoni è abbastanza succulento. Risaliamo in macchina, nonostante ci sarebbe bisogno di una passiata digestiva, ritorniamo al controverso bivio di Divarata e saliamo verso la punta del dito (ricorda notevolmente quello della Corsica). Dopo una manciata di curve ci si trova al point of view costiero più spettacolare di Kefalonia, infatti si possono ammirare simultaneamente le bianche scogliere sullo sfondo e la splendida Myrtos in un primo piano ribassato che mette le vertigini.

Myrtos

Qualche kilometro oltre ci si può fermare ancora ad apprezzare dall’alto il paesino di Assos, edificato magistralmente sull’istmo di congiunzione con l’isolotto su cui si trova il castello veneziano.

Assos

Sull’ultimo lembo di polpastrello, quasi sull’unghia di questa bellissima mano tesa verso Itaca (che da qui si può quasi toccare) sorge l’infighettatissimo borghetto marino di Fiskardo che, per quanto possa risultare sbilanciato il paragone con Portofino, è molto affascinante ed è piacevole l’atmosfera che si respira passeggiando tra i vicoli o sulle scale, attorno attorno, fino al faro… e soprattutto è da lodare l’attitudine dei greci a non esagerare con le pretese economiche, anche nei posti così raffinatelli: un’altra lezione da propinare ai loro colleghi e cugini portofiniani, portorotondiani etc.

 Fiskardo

Qui vicino si trova la spiaggia di sassolini bianchi di Emplysi o Emblissi, l’unica della zona ad aver mantenuto il suo fascino ammaliante dopo la rovina causata dall’uragano del 2020 che ha, invece, imbruttito le altre. Per ritornare alla base percorriamo la strada costiera e ci impieghiamo meno tempo e soprattutto fatica.

Emblissi

LUNEDI’ 13 SETTEMBRE 2021
Dedichiamo la giornata all’estremo sud est dell’isola, in particolare ci fermiamo, e trascorriamo l’intera mattinata, a Mounta (o Mounda che dir si voglia), una spiaggia lunghissima di sabbia e ciottoli, in una baia spettacolare. L’acqua del mare è estremamente pulita e trasparente e ci ritrova praticamente soli, tanta è la distanza possibile tra una persona e l’altra, fatta eccezione per quei dementi che amano appostarsi nell’unico stabilimento balneare e, ancora più flippati, quelli che stendono il loro asciugamani vicino all’unico stabilimento balneare (alcuni anche dietro?!?).

Mounda

All’ora di pranzo ci spostiamo a Skala e veniamo catturati dal ristorante Nautilus, con la sua struttura a forma di barca sulla strada. Mangiamo bene e soprattutto incluso nel prezzo della consumazione è il bonus lettini sulla spiaggia sottostante (molto intima e scenica con i suoi sassolini bianchi che sembrano rendere l’acqua del mare ancora più riverberante).


Ristorante Nautilus - Skala

Ristorante Nautilus - Skala

Skala è una località turistica molto gettonata normalmente, grazie alla sua bella spiaggia ed alla posizione privilegiata, ma in questo momento non vi è sicuramente il tutto esaurito, per cui risulta essere molto vivibile. Torniamo sui nostri passi e concludiamo la giornata a Lithero, con un tramonto stratosferico che infiamma l’orizzonte. Ceniamo da Angela, la proprietaria dello studio dove dormiamo, al suo ristorante, il Gefiri, molto apprezzato, non solo da noi, per la ricercatezza dei piatti.

MARTEDI’ 14 SETTEMBRE 2021
Dopo una breve esplorazione della zona di Minies, per sondare la possibilità di soggiornarvi nei prossimi giorni, per accedere alle vicine spiagge, bocciata in favore di un eventuale ritorno a Trapezaki, molto più accogliente, partiamo alla conquista della penisola occidentale, cominciando con la favolosa Petani beach, su cui è stato tentato l’abominio estetico, piazzandovi sopra due stabilimenti balneari con ombrelloni arancioni che, fortunatamente, hanno risparmiato le ali esterne, libere ed ancora comunicanti l’antica naturalità del luogo; qui l’acqua smeraldina del mare gioca a rimpiattino con il bianco dei sassolini e delle scogliere ed il verde intenso della vegetazione.

Petani 

Petani 

Da Petani si vede la più piccola, ma altrettanto bella Agia Eleni, raggiungibile con una strada piuttosto impegnativa e consigliata in alta stagione, quando Petani diventa troppo affolata. Decidiamo di non visitarla perchè a Petani si sta piuttosto bene e perchè viene invasa dall'ombra già nel primo pomeriggio.
Ci spostiamo a Livadi, che è senza dubbio una location originale, ma non può certo essere definita spiaggia. Arriviamo a Lixouri, che qualcuno ha paragonato alla piccola Parigi del mediterraneo; a noi sembra piuttosto una cittadina coloniale un po' spenta. Dopo aver pranzato nella piazza principale ci rechiamo all’albergo Terra Mare, dove abbiamo prenotato per la notte. Questo hotel è stato concepito all’inizio della sua storia come un avanguardista insediamento turistico dotato di tutti i comfort, compresa una piscina di 23 metri di lunghezza, con tanto di corsie demarcate, campi da tennis e casette basse in stile villaggio… Oggi ha perso gran parte della sua attitudine, ma fortunatamente la piscina rimane ben conservata ed il prezzo è assai abbordabile (29 euro a notte con colazione).
Nel pomeriggio ci svacchiamo sulla bella spiaggia di Lepeda, dalla sabbia quasi rossa e rocce che sembrano volerla incoronare.

Lepeda

Lepeda

Da qui ci vuole un attimo ad arrivare a Xi, ma ci vuole ancora meno a girare i tacchi e andarsene, perché lei sarebbe anche un gran bellina con la sua sabbia decisamente rossa e le scogliere d’argilla bianche bianche, come denti sani, saldamente radicati alle gengive, in un sorriso che è un po’ falso, perché hanno esagerato con lettini ed ombrelloni, e s’è persa per sempre la poesia originaria…Tutta un’altra canzone viene cantata da Kounopetra, dove ogni cosa ha il sapore della sincerità ed i contrasti di colore incantano magistralmente, peccato non potersi fermare fino al tramonto, perché si viene sorpresi troppo prima dall’ombra, ma almeno fino a quell’ora unica, la cui luce avvolgente riscalda il cuore e tutto intorno, e tinge anche le rocce più coriacee di un arancione morbido.

Kounopetra

Ceniamo alla taverna Pharos che punta tutto sui piatti semplici della tradizione, cucinati alla perfezione. L’unico neo è il vino bianco della casa, che ricorda quello della Croazia: tendente al marsalato.
Se il monoblocco dell’isola di Kefalonia mostra un aspetto genuino, aspro e selvaggio, quasi duro in certi frangenti, la piccola penisola su cui ci troviamo è una specie di giardino, dove troneggia la raffinatezza e l’eleganza, l’accuratezza e l’ordine: vi sono muretti bianchi al ciglio delle strade, che sono più larghe e meglio asfaltate, gli edifici sono ben  tenuti, così come gli spazi pubblici, persino i terreni coltivati sono più simmetrici ed i campi di ulivi sembrano appena spazzati e sistemati da un’impresa di pulizie. Vi sono anche alcuni insediamenti turistici di super lusso, ma ci piace pensare che non sia questa la causa della suddetta ricercatezza…

MERCOLEDI’ 15 SETTEMBRE 2021
Dedichiamo l’intera mattinata ad approfondire la conoscenza della zona di Kounopetra, con i suoi caratteristici avvallamenti cretesi e scopriamo che la baia non ha tutta lo stesso nome, infatti si parte con la spiaggia omonima, che poi si chiama Mania e a seguire Koutala.

 
Mania

A kounopetra, proprio dove ci sono gli ombrelloni, in posizione sopraelevata, quel tanto da poter dominare il golfo, si trova la taverna Meltemi, dove si mangia bene, si beve un’ottima birra alla spina e non si spende molto, ma soprattutto ci si riempie gli occhi ed il cuore di un panorama sensazionale.

Taverna Meltemi - Kounopetra

Approfittiamo dell’abbiocco post prandiale per prendere possesso della stanza che abbiamo prenotato per la notte (che terremo anche per quella successiva, in quanto assai accogliente) presso gli studios Aspasia.
Nel pomeriggio ci lasciamo coccolare dalle atmosfere delicatamente incantevoli della spiaggia di Lagkadakia, con il suo tappeto di sassolini bianchi levigatissimi, le sue rocce di perimetro, aspre e taglienti ed un mare placido che degrada in una trentina di tonalità differenti, fino al blu più intenso. Poco oltre si trova una baietta gemella, in questo momento occupata dalle tende di alcuni cayakisti che, evidentemente, stanno facendo un’escursione di più giorni ed hanno scelto (molto intelligentemente) questa piccola ansa come riposo notturno.


Lagkadakia

Parlando dei libri di Markaris ci viene voglia di una cena in stile Kostas Charitos (quando Adriana è fuori città) cioè a base di rosticceria locale, soprattutto gyropita, perciò ci rivolgiamo allo specialista di Lixouri: Yolo Spitogiro, che dispone anche di un cortiletto interno con alcuni tavolini per chi, come noi, decidesse di fermarsi in loco a consumare le sue prelibatezze da tribal fast food. Il personale è indaffaratissimo a prendere le ordinazioni telefoniche, a preparare pacchetti da asporto, a far pagare conti, ma trova sempre un momento per essere gentile con i propri clienti (per l’ennesima volta: “ristoratori italiani, prendete appunti ed esempio dai cugini greci!!!”).

GIOVEDI’ 16 SETTEMBRE 2021
Una mattinata luminosa è l’ideale per una gita sulla dorsale settentrionale della penisola, dove visitiamo la quasi sconosciuta Vouti, di cui nessuno parla, ma che si laurea a pieni voti come una delle più belle spiagge della zona, anche se riscontriamo un paio di difetti di entità trascurabile: i sassi non sono particolarmente comodi, soprattutto per chi, come noi, si stende su un sottilissimo pareo, e l’acqua del mare è leggermente increspata e “sporcata” dal continuo andirivieni di barche che portano i turisti dal porticciolo di Agia Kiriaki alle calette più ad ovest Kamali e Fteri, inaccessibili via terra, che, a questo punto, saranno più affollate di tutte le altre… 

Vouti

Poco più avanti troviamo Agia Kiriaki con la sua bella distesa di sassolini (più confortevoli) e sabbia chiara; ci sono due stabilimenti con ombrelloni di paglia “discreti” ed una taverna, ma c’è tantissimo spazio anche per chi gradisce maggiormente un approccio naturalistico. Il colore del mare è sorprendente: ricorda vagamente quello di alcune spiagge dei caraibi, cioè una specie di latte e menta, intorbidito dallo smottamento del fondo sabbioso da parte del moto ondoso.

Agia Kiriaki

 
Agia Kiriaki

Ci sarebbe piaciuto molto soggiornare nel piccolo villaggio di Zola, perché vi sono accomodation di prima categoria con vista mozzafiato sulla baia, ma in questo periodo sono di non facile prenotazione.

Agia Kiriaki

Il paese sembra quasi disabitato perché all’ora di pranzo non c’è in giro un’anima criata e persino l’unica taverna di cui pregustavamo i manicaretti, non sembra avere alcuna intenzione di aprire i battenti… peccato!!! Con l’acquolina in bocca ritorniamo sui nostri passi ed arriviamo a Lixouri, proviamo da Pharos che ha un’ottima cucina ed una bella terrazza, valorizzata dalla luce del sole, ma anche qui abbiamo una delusione perché apre nel tardo pomeriggio. Delusione ancora maggiore quando riusciamo a sederci sul porto di Lixouri, da Akrigialos che ha un menù di ottanta portate, ma nessuno dei piatti che avremmo scelto; a causa di ciò e della medio scarsa qualità dei ripieghi, ci pentiamo della nostra scelta e con le pive nel sacco torniamo alla stanza a mangiare l’uva regalataci dalla signora Aspasia, molto più buona. Il versante di Kounopetra non smette di destare in noi curiosità e di soddisfare le aspettative, infatti anche la rossa Megas Lakkos ha tutte le caratteristiche migliori per concludere una giornata in santa pace e totale relax.

Megas Lakkos

Megas Lakkos

VENERDI’ 17 SETTEMBRE 2021
Se Myrtos è considerata la spiaggia più bella di Kefalonia forse un fondo di verità ci sarà… eccome! E’ veramente uno spettacolo di sassolini bianchi e sabbia chiara che fanno da specchio ad un’acqua cristallina che così riflette tutti i colori del cielo, passati e presenti. Anche dove è molto alta è super trasparente e si vede il fondo per decine di metri dalla riva. Il contesto naturale in cui è inserita la baia è da cartolina ricordo ed è un peccato capitale separarsene: verrebbe voglia di stare a mollo in questo paradiso terrestre almeno fino al tramonto… 

Myrtos

Myrtos
Myrtos
 
Ma il nostro fughino ed un po’ di autolesionismo ci portano a metterci in marcia in direzione Assos. Anche in questo caso la posizione è impareggiabile ed il villaggio s’adagia perfettamente sull’istmo; vorremmo parcheggiare e fare una passeggiata al castello ed un tuffo in mare nella piccola caletta, ma vi è veramente troppa gente per i nostri gusti, perciò sgommiamo nuovamente.
Assos

Pranziamo da Myrtillo con ottimi prodotti biologici ed una birra artigianale di Folegandros molto originale. Nel pomeriggio riprendiamo possesso della stanza al Liogerma, stavolta “informalmente” a 45 euro a notte, e schizziamo come trottole sulla spiaggia di Kanali, l’unico pezzo che ci mancava della baia che va da Trapezaki a Lourdas. Qui si riversano, dopo una discreta discesa a piedi, i nudisti della zona e qualcuno dei quali non è detto che ce la faccia a risalire, a giudicare dal fisico…

 Kanali
 
Tutto sto su e giù a piedi a smorcato un certo pittito e quindi facciamo altri scalini per raggiungere il ristorante con la vista più spaziale di Lourdas: Lorraine’s Magic Hill. Spilucchiamo antipasti vari accompagnati da mezzo litro di rosé della casa… a proposito di cose rose, molto buono è lo tsatsiki alla rapa rossa, mentre uno dei due peperoni verdi ripieni esplode eccessivamente in bocca per piccantezza e finisce per annientare gli altri sapori… Un po’ ciappona la proprietaria inglese Lorraine, ma poi vede la mia maglietta degli Iron Maiden e dice: “questa si che è musica!” e guadagna 180 punti in una sola volta.

SABATO 18 SETTEMBRE 2021
Siamo ritornati a Trapezaki perché ci sembrava il punto di partenza ideale per visitare tutte le località e le spiagge del sud, specialmente quelle della parte occidentale che ancora non conoscevamo ed in effetti è una soluzione perfetta. Cominciamo da Pessada con le stradine a bisaborgole, in fondo alle quali troviamo un piccolo parcheggio con qualche auto. Lasciamo anche la nostra e scendiamo la scalinata (breve ma intensa), alla base della quale si apre una spiaggetta minuscola già piena di bagnanti; con la coda dell’occhio, però scorgiamo un’ansa gemella, forse più bella, dove non c’è nessuno e ci ripromettiamo di tornare per scoprire il modo di raggiungerla. Nel frattempo facciamo tappa a Spartia ed una puntatina alla sua spiaggia denominata Klimatsia che è divisa in due: la sezione sotto una vertiginosa parete di argilla su cui incombe terrificante il cartello di attenzione caduta massi (e la concreta possibilità che ciò accada, vista la friabilità dell’elemento) e infatti non ci va nessuno, ma che è l’aspetto più scenico del luogo, e l’altra, molto più sicura, frequentata soprattutto da famiglie con bambini, per la tranquillità delle acque marine. La sabbia è un po’ scura e ricorda quella della Liguria, ma quando si parte a nuotare è tutta un’altra faccenda (senza nulla togliere al fascino della Liguria).

Klimatsia

Klimatsia

Risaliamo la costa con una breve sosta alla piccolissima spiaggetta a punta di Paliolinos, dal moto ondoso assai vivace e la scarsità di posto per mettersi, ma comunque una location dal naturalismo dilagante.

Paliolinos

Tutta un’altra musica si suona a Paliostafida, dove qualche genialoide della filosofia briatoresca “radiamo al suolo tutto e via di gettate di cemento e alberghi” ha avuto la brillante idea di sodomizzare un posto stupendo, costruendo un hotel Mediterranée orripilante ed uno stabilimento balneare invadente e terribilmente fastidioso… scappiamo a gambe levate.

Paliostafida

Lassi è la faccia occidentale e vacanziera di Argostoli; non sarebbe neanche male se non fosse la diretta responsabile di tutto il pandemonio di gente che si riversa, intruppandosi, sulle altre due spiagge di questo tratto di costa: Makris Gialos e Platis Gialos, anch’esse potenzialmente affascinanti, se venissero sradicati un po’ di ombrelloni e lettini, e, con loro, una serie di volgari buzziconi dall’ingombrante presenza.

Makri Gialos

Molto più vivibile risulta invece Minies, perché se si va oltre il primo segmento attrezzato, che si chiama Spasmata (e conviene seguire le indicazioni per questa, perché è tutto più agevole, sia tragitto, sia parcheggio), si entra in un’altra dimensione, fatta di acque trasparenti e natura pacificante. Bagnandosi, gli occhi si riempiono di colori che contrastano con il bianco accecante di una scogliera in lontananza.


Minies

Qui si possono vedere atterrare gli aerei, fortunatamente pochi, da non turbare l’equilibrio di serenità (in tutto il tempo che restiamo qui, ne arriva uno solo), non certo come a Can Pastilla a Maiorca che è un continuo viavai…
Ceniamo da Enastron che dispone di una terrazza con splendida vista sulla campagna e con il mare sullo sfondo; questa è un po’ la sintesi visiva della sua ottima cucina: terra e mare… stasera optiamo per piatti tipici della cucina greca di terra, cioè mussaka e coniglio in umido al sugo di pomodoro, ma facciamo un’approfondita riflessione sull’opportunità di ritornarvi per testare (o meglio tastare) anche l’altra specializzazione; per ora 10 con laude.

DOMENICA 19 SETTEMBRE 2021
Prima di Mounda, venendo da Argostoli, si incontra la bellissima spiaggia di Kaminia che ne è la sua naturale continuazione e infatti percorrendola cominciavano a nascere dubbi di dejà-vu, confermati solo alla fine, quando si arriva alle stesse grotte memorizzate qualche giorno fa. Comunque la parte più occidentale non era ancora stata esplorata e merita una sosta prolungata, anche perché la sabbia è un po’ più chiara e morbida ed il mare è più calmo ed ha colori cangianti ed emozionanti.

Kaminia

Kaminia

Nel pomeriggio ci fiondiamo a Skala per godere della sua lunga spiaggia che in precedenza avevamo “vissuto” per troppo poco tempo, infatti ci fermiamo diverse ore, cogliendo una somiglianza impressionante con la Costa Rei della Sardegna.

Skala

L’intenzione è quella di andare a fare una cena anticipata, direttamente dalla spiaggia, al Nautilus, che ci era piaciuto molto, ma rispetto al pranzo i prezzi dei piatti lievitano notevolmente, quindi cambiamo programma, facendo ritorno dalle “nostre parti”, cioè da Enastron che ci stupisce con la versione mare: ottimi i calamari e le sardine sfilettate alla griglia.

LUNEDI’ 20 SETTEMBRE 2021
Ma quante spiagge ci sono ancora da vedere? Non ce la faremo mai! Torniamo in zona aeroporto dove sappiamo essere alcune molto belle, quindi come prima cosa rivogliamo vedere Spasmata col sole ed effettivamente è molto più interessante, anche perché al mattino c’è meno affluenza, ma la sorpresa più grande e piacevole ci viene riservata da quelle che non avevamo neanche sentito nominare, cioè Megali Ammos che, soprattutto nel tratto finale, vicino al piccolo molo, ha un approccio sublime e la sua posizione la rende ideale per godere il tramonto sino al suo ultimo raggio di speranza, e la seguente Eglina, più piccola e, forse per questo motivo, con una concentrazione di bellezza ancora più intensa: i colori e l’armonia qui riscontrabili non hanno nulla da invidiare a quelli di isole del mediterraneo assai più rinomate.

Megali Ammos

Megali Ammos

 
Eglina

Le successive tre spiagge per le quali ci eravamo documentati maggiormente, essendo più facile reperire informazioni, sono Ammes, Ai Helis e Avithos, e di tutte abbiamo un’impressione simile che ci porta ad una toccata e fuga, perché vi è troppa gente per i nostri gusti, troppo rumore ed il mare un po’ mosso.

Ammes

Decidiamo perciò di concludere la giornata, appunto, a Megali Ammos, e mentre il sole si cala sempre di più all’orizzonte, alcuni ricercatori e volontari si occupano dei nidi delle tartarughe marine, che si trovano in moltissime spiagge dell'isole, compiendo una delicata opera di disseppellimento, catalogazione e ripristino delle uova in attesa della schiusa, per avere una dettagliatissima mappatura dello sviluppo di questa fase importante per la conservazione della specie.

 

MARTEDI’ 21 SETTEMBRE 2021
Come nell’idioma giapponese, in cui le parole prendono un significato diverso a seconda del contesto in cui vengono inserite, e del tono della voce con cui vengono pronunciate, ci sentiamo di poter interpretare a modo nostro la frase “te do ‘na pessada” in maniera assai positiva, rispetto al solito utilizzo minaccioso… se si arriva presto, al mattino, questa spiaggia, infatti, è un vero gioiello ed ancora più splendente è la Pessadina, che si raggiunge con un breve sentiero imboccabile dagli ultimi gradini della scala che scende sulla sua sorella maggiore, sulla destra. Come si diceva pocanzi, si consiglia l’arrivo presto, perché bastano sei persone per distruggere l’incanto della spiaggetta solitaria e silenziosa, specialmente se una delle sei è una minchiona che crede di essere Ambra Angiolini a “non è la rai” o una telefonista caciarona della telecom.

Pessada

Pessada

Lo stesso discorso si può fare per Agios Thomas, ma qui è possibile spostarsi dalla pazza folla se si dispone di una salvietta abbastanza spessa per attutire la durezza della roccia, infatti vi è una lunga distesa, con anfratti di struggente bellezza. Sia Pessada, sia Agios Thomas ti sparano in faccia le delicate riverberanze dello smeraldo e pranzare al Galini se non è super soddisfacente per il senso del gusto, lo è sicuramente per quello della vista, perché la sua terrazza si affaccia direttamente sulle decine di tonalità dei colori di Agios Thomas.

Agios Thomas

Agios Thomas

Agios Thomas


Agios Thomas

Lasciamo quindi Kefalonia con la solita malinconia data dal senso di perdita dell’atmosfera tipica delle isole greche, inoltre qui abbiamo trovato una varietà di spiagge e di paesaggi oltre ogni più rosea aspettativa e immaginazione, perché, per quanto ci si possa documentare con guide, filmati o materiale vario su internet, non v’è mai nulla di assolutamente vero se non lo si tocca, vede, assaggia e vive di persona e a Kefalonia la dura bellezza della realtà ha disintegrato le pretenziose faziosità della fantasia.