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venerdì 21 luglio 2023

Paros e Antiparos, il ritorno

MARTEDI’ 06 GIUGNO 2023

Siccome il volo Easyjet per Mykonos parte alle 6.00 del mattino abbiamo la brillante idea di andare a dormire vicino a Malpensa e, più precisamente, a Somma Lombardo in un agriturismo (La Viscontina) situato nel parco del Ticino, dove è molto piacevole fare passeggiate lungo il corso del fiume e dei canali, attraversando ponti e dighe. E’ possibile lasciare l’auto al GP parking, adiacente alla struttura. Le camere non sono silenziosissime, anche perché c’è un viavai di viaggiatori in transito a tutte le ore, inoltre nella notte il diluvio universale si scatena sul varesotto, ma ciò rende la nostra scelta di “dormire” qui ancora più azzeccata.

MERCOLEDI’ 07 GIUGNO 2023  
L’aereo decolla in perfetto orario, quindi arriviamo a Mykonos prima delle 10.00, giusto il tempo di uscire dal terminal e prendiamo l’autobus (2,5 euro a persona) per il porto nuovo; ormai Mykonos è diventato, per noi, un luogo dove sbarcare, ed imbarcarsi il prima possibile per un’altra destinazione, in questo caso si tratta di Paros, un’isola delle Cicladi che abbiamo apprezzato molto circa 25 anni fa e che non vediamo l’ora di riscoprire. Il power jet della compagnia Sea Jets costa una cifra spropositata, 60 euro a persona (più del volo dall’Italia), ma in 40 minuti attracca al porto di Paros. Molti turisti sbarcano con noi e capiamo subito che l’isola è stata oggetto di una trasformazione notevole dal punto di vista commerciale, rispetto al ricordo che ne conservavamo, coltivando ambizioni attrattive che, evidentemente, hanno ottenuto i risultati attesi. Abbiamo prenotato uno studio per due notti da Rodia Studios  Apartments, in una bellissima struttura non lontano dal porto, ma in zona tranquilla, al prezzo di 55 euro a notte in offerta con Booking. In attesa di capire bene cosa fare dei prossimi giorni (le alternative potrebbero riguardare un trasferimento immediato ad Antiparos, fermarsi qualche giorno a Paros e poi andare ad Antiparos, o cambiare decisamente registro, rivolgendosi verso Ios) ci svacchiamo sulla spiaggia del paese che si chiama Livadia: non è particolarmente bella, ma neanche troppo affollata, ed offre, comunque, una possibilità di relax in un contesto visivo abbastanza scenico. Riacquisite le forze partiamo a piedi su un sentiero molto piacevole che, dopo un po’ di saliscendi, ci permette di giungere alla spiaggia di Martselo.
Da Tou Souvlaki Tou Pepe, la più classica delle souvlakierie greche, mangiamo un buon piatto a base di carne di maiale con una fresca birrona alla spina. 

GIOVEDI’ 08 GIUGNO 2023 
Noleggiamo uno scooter 125 cc da John Latsos che ci fa uno sconto per il lungo periodo (13 giorni) scendendo a 15 euro al dì (tutti gli altri interpellati chiedevano minimo 20). Lo scooter è l'unica soluzione da considerare se volete evitare le code assurde che si creano a Paroikia e dintorni (si è vista gente scendere dai taxi e procedere a piedi per evitare di perdere il traghetto). Facciamo benzina e partiamo immediatamente come le trottole. La prima tappa è la spiaggia di Magaya che non è nulla di eccezionale, ma ha il pregio di essere molto tranquilla. 


Ci spostiamo verso Pounda, dove si prende il ferry per Antiparos; nei pressi si trova la spiaggia dove si radunano gli amanti del kitesurf: sono tutti un po’ depressi perché non c’è un filo di vento, per cui si dedicano agli esercizi fisici preparatori. Per noi è un’ottima occasione per godere di un bel posto senza l’assillo dell’elemento che, invece, rende loro molto lieti e per razionalizzare il da farsi.

La località di Alyki ci ha ispirato da sempre sentimenti positivi, inoltre ci è stata vivamente consigliata dal proprietario del Rodia che, evidentemente, non ama particolarmente vivere a Paroikia. Appena ci arriviamo capiamo che la sensazione era fondata e ce ne innamoriamo all’istante, perché ha tutte le caratteristiche migliori che cerchiamo in un villaggio di un’isola greca: atmosfera, serenità, bella ambientazione in una baia riparata e taverne che offrono ottimi piatti a prezzi accessibili. Proviamo il primo ristorante che ci capita a tiro che porta il nome del paese Alyki Restaurant e possiamo confermare con certezza la validità della scelta. Veramente gustoso il gouna: pesce essiccato al sole, senza vento, poi cucinato alla griglia; il cameriere consiglia di abbinare raki o ouzo, ma vanno benissimo anche vino bianco o Mamos. Dopo pranzo ci mettiamo alla ricerca di un bel posto per dormire qui, perché ci siamo amminchiati di brutto con Alyki. Come primo tentativo ci rivolgiamo all’alberghetto connesso al ristorante perché ha dei balconcini vista mare molto accattivanti, ma purtroppo è pieno; facciamo altri tre sopralluoghi prima di prenotare due notti al Dahlia Apartments and Studios (60 euro la stanza) con una bella piscina che non utilizzeremo mai. Continuiamo il nostro giro d’ispezione e ci facciamo attrarre da un’altra località: Logaras, che si trova risalendo la costa est. E’ nettamente più ventoso, ma anche qui regna incontrastata la pacifica rilassatezza dei tempi andati. 

 


Da Logaras prendiamo la strada interna che ci riporterà alla base di partenza, ma prima facciamo una doverosa sosta nel magnifico paesino di Lefkes, assai scenografico da lontano ed ancora più affascinante quando si percorrono a piedi i suoi mille vicoli che sembrano inizialmente un dedalo confusionario, ma che hanno una logica molto pratica ed alla fine conducono alla chiesa principale dell’abitato, davanti alla quale c’è il baretto gestito da un tipo strano che vende cose buone fatte in casa e, non si sa bene se per la sacralità del luogo o solo per suo gusto personale, diffonde nell’aire versioni gothic ortodosse con canto lirico/gregoriano di brani rock. 




Torniamo a Paroikia nel tardo pomeriggio e visitiamo il centro storico che si è trasformato in una boutique… Tralasciamo il profano/paino andante per ammirare la splendida chiesa ortodossa di Ekatonta Pyliani.


VENERDI’ 09 GIUGNO 2023
Un po’ a malincuore salutiamo il Rodia ed in particolare Vassili che, d’altra parte, dovrebbe lavorare per la proloco di Alyki, e ci trasferiamo da quelle parti. 


Ci rechiamo direttamente alla spiaggia di Farangas di cui una buona metà è occupata dai lettini super lusso della struttura presente; con molta magnanimità d’animo, però, la restante parte è stata lasciata libera, per cui ci godiamo una splendida mattinata in questo angolino di tranquillità. 


Pranziamo, ancora ottimamente, da Alyki e subito dopo prendiamo possesso della stanza al Dahlia che si trova in posizione perfetta: leggermente fuori dal paese e vicinissimo al supermercato, sulla strada che porta a qualsiasi destinazione. Inizialmente scegliamo Palm beach una spiaggia in zona Agia Ierini nei pressi del palm beach resort, che se non ci fosse stato sarebbe stato meglio, comunque val bene una visita. 

Molto più emozionante è il litorale di Voutakos, dove finalmente respiriamo aria di libertà totale: l’acqua è assolutamente cristallina e la vegetazione retrostante rende il luogo assai particolare. 

Suggestiva e ottima è la cena in riva al mare al ristorante To Mouragio sempre ad Alyki.

SABATO 10 GIUGNO 2023
Visto l’andazzo degli sbarchi (sembra un film di Gianni Amelio) decidiamo di acquistare il biglietto del traghetto di ritorno a Mykonos fissato per il 21 giugno, prima di rimanere appiedati a Paros… Everybody loves Paroikia… Una volta sconfinato questo versante tanto vale andare a fare un tuffo nelle incredibili acque di Kolimbithres, dove alcuni massi levigati dagli elementi non hanno resistito alla bellezza del mare e ci si sono tuffati facendo assomigliare il luogo ad un paradiso tropicale tipo 6chelles, peccato per la densità di popolazione più simile, invece, ad uno stabilimento balneare della Liguria degli anni ottanta. 

 
 
Rimaniamo il tempo di realizzare come procedono le operazioni di supporto ad una barca a vela che, purtroppo, sta affondando in maniera drammatica e definitiva proprio lì davanti: adesso si può solo sperare di aver stipulato una buona polizza d’assicurazione, però che peccato! Personalmente avrei indirizzato questa enorme sfiga altrove, per esempio, verso uno di quei tremendi yacht a motore, giganteschi, brutti, invadenti e rumorosi ormeggiati a scrocco davanti a Monastiri… Siete ricchi?!? Allora andate ad attraccare in porto e pagate il posto barca, invece che in un parco naturale, che poi basterebbe dichiararlo anche parco marino e si risolverebbe almeno questo problema, come se la stessa spiaggia di Monastiri non fosse già un problema abbastanza grosso da risolvere… Prima di arrivarci, però, sulla strada si incontrano tre spiagge molto più belle e selvagge, in particolar modo Kalamia che è anche la più nascosta. 



L’unica cosa positiva di Monastiri è il sentiero n. 3 che si imbocca per percorrere il promontorio roccioso fino al capo e ritorno (circa un’ora di cammino) con tappe fotografiche obbligatorie per la poderosa e gentile scenicità della natura, sia dell’interno, sia del lato mare, con le piccole spiagge di Pericopetra e Tourkou Ammos ed altre due senza nome, di sassolini e acqua turchese, incastonate tra le rocce a strapiombo. 




Facciamo ritorno nella zona di Alyki e più specificatamente alla spiaggia di Makra Miti nei pressi della quale si trovano altre piccole insenature, tutto inserito in un contesto assai pacificante e quasi deserto, tanto che i pochi frequentatori si sentono liberissimi di privarsi di qualsivoglia indumento.





DOMENICA 11 GIUGNO 2023
Ci imbarchiamo sul traghetto delle 10.30 per Antiparos che costa 1,5 euro a persona più 2 euro per il motorino e si può pagare con carta di credito. Abbiamo prenotato 4 notti (187 euro) all’Antiparos Diamond, una struttura molto bella a pochi passi dal centro della hora, ma abbastanza fuori da consentirci di sentire solamente il canto dei grilli; inoltre siamo stati molto fortunati perché la signora Christa ci ha tenuto da conto una stanza al primo piano dalla cui terrazza si gode di una vista semplicemente magnifica: si vede la campagna ed il mare più in basso. Lasciamo i bagagli e partiamo alla scoperta: essendoci un numero limitato di spiagge ci eravamo riproposti di prendercela con calma, ma poi gli eventi della vita ed un fughino insito hanno preso il sopravvento e ci ritroviamo, come al solito, a girare come le trottole impazzite… Andiamo ad ispezionare Sifneiko, ma la troviamo invasa dalle alghe per cui schizziamo verso Psaraliki, abbastanza vicina al porto e con un sacco di tamerici benefiche dato l’orario. Essendo domenica e così comoda da raggiungere a piedi, pensavamo di trovare grande affollamento, invece la situa è decisamente tranquilla e le acque trasparentissime invitano alla sguazzata interminabile. 


Un certo languorino ci fa optare per un pranzo veloce a base di un’ottima ortopita acquistata da Dulcey, consumata sul balcone di cui sopra, con una birretta fresca gentilmente offerta da Christa come gesto di benvenuto (ah, dolcissimi ed ospitali amici della Grecia).
Nel pomeriggio si spostiamo verso Panagia vicino alla quale c’è una taverna evidentemente super apprezzata dalla gente del posto (lunghe tavolate del pranzo domenicale in compagnia) che propaga all’intorno un profumino delizioso, quasi masochista per chi, avendo stumeghin de nadrutin, non può permettersi di entrare a sbafarsi una mega grigliata di rinforzo… Ma torneremo!!!
Il fondo sabbioso è un po’ grezzo, ma l’Egeo ha colori invoglianti. 


Continuando verso sud incontriamo la nostra preferita della giornata: Glyfa, normalmente esposta ai venti, ma oggi non ne tira un alito, perciò ce la scialiamo alla grande con nuotate liberatorie, in un mare placido che avvolge coccolando anche i più insensibili. 

Cena da Argo a base di spiedini di maiale e ghemistà: discreto, ma come dicono alcuni “non da sbatter via il cranio”. La passeggiata nel centro storico, data la sconsiderata oltranza di negozi di lusso e cocktail bar da fighetti, ci fa capire che anche qui, ad un certo momento della stagione estiva, arriverà l’orda barbara della superficialità e, nel ritorno verso “casa”, abbracciati dal più intenso buio di campagna, ci sentiamo un po’ snob nel nostro approccio, forse eccessivamente proletario ed esistenzialista, mah…



LUNEDI’ 12 GIUGNO 2023
Mattinata ideale per scendere a sud alla scoperta delle spiagge della zona che apprezziamo molto, a partire dalla prima che incontriamo (Soros, su cui Veuve Cliquot ha dato nome e forma ad uno stabilimento balneare che però lascia parecchio spazio a zone libere) poi Sostis, più spartana e di nostro gusto, 




a seguire un’altra piccola cala, quasi monoposto, raccolta, ma troppo vicina alla strada sterrata su cui non passano pochissimi mezzi, per cui bisogna farsi il bagno ogni tre per due per togliersi di dosso il polverone, Garbis 

ed infine Faneromeni, senza alcun dubbio la migliore; ricorda molto un’insenatura maiorchina stretta tra due parentesi rocciose al cui vertice si stendono pochi metri di sabbia chiara, che dipinge l’acqua con tonalità pastello vicino a riva, dove il livello è basso, fino a dissolversi in un blu intenso più al largo. 


Logicamente essendoci poco spazio (sarebbe adatta per sei persone al massimo, ma purtroppo col passare del tempo ne arrivano in eccedenza) ad un certo orario diventa invivibile e, nonostante la bellezza del luogo, salutiamo tutti con un sentitissimo: “ma va a dar via el cul, va…” Incerti sul da farsi, tornando verso il porto ci ricordiamo della taverna To Parigiali, adiacente a Panagia, che ieri ci aveva solleticato la curiosità con i suoi effluvi paradisiaci e decidiamo di fermarci per una pausa pranzo che ci ripaga ampiamente, con un livello eccelso delle pietanze scelte, la quantità abbondante ed i prezzi contenuti. Ci avanza persino una buona porzione di moussaka da portar via con cui ceneremo sul balcone. Il pomeriggio è quasi interamente dedicato a Nudist beach, vicino al campeggio, che è bella, soprattutto come ambientazione naturale, trasparenza delle acque che rimangono basse (e di conseguenza molto più calde che altrove), tanto da poter raggiungere a piedi l’isolotto che si trova di fronte.

MARTEDI’ 13 GIUGNO 2023
Riusciamo ad arrivare relativamente presto a Sostis e la troviamo deserta e magnifica: la sabbia è abbastanza chiara e l’acqua, bassa e tranquilla, riflette il colore del cielo terso ed in mille specchietti il sole benefico di quest’isola dolce e accogliente. In tutta la mattinata, comunque, arrivano solamente una decina di persone (via terra) più un paio di deficienti ricconi cinesi (via mare, con yacht a motore… il peggio del peggio, e gommone che fa avanti e indietro per ogni loro esigenza, naturalmente violando tutte le leggi della nautica, dell’ecologia e del buon senso), con marmocchia dogliosa e tata al seguito: dieci minuti di Mao ogni tanto non ci starebbero male… Essendo proprio a ridosso della strada sterrata, anche se imboscati all’estremità nord, temevamo di subire il polverone generato dal passaggio di mezzi, ma evidentemente c’è molto meno andirivieni rispetto a ieri, quindi si sta alla stragrandissima. Nel pomeriggio dedichiamo un po’ di attenzione alle spiagge del lato ovest, cioè a Livadia che sarebbe favolosa se non fosse così esposta al vento (ed ai marosi di conseguenza) ed invasa dalle alghe


e ad Agios Georgios/Vathis Volos beach, nei pressi del villaggio di San Giorgio, situato in una posizione privilegiata, sia guardando l’interno, dove robuste colline, a protezione, predominano il paesaggio, sia dalla parte dell’Egeo racchiuso, in questo caso, in un collo di bottiglia, quasi un canale, con gli isolotti di fronte a far da sponda amica. 


Poco distante si trova una chiesetta adagiata su un lembo di terra che si trasforma in una spiaggetta assai fotogenica. 

 

Meno interessante, invece, ritornando sulla costa est è Apantima beach, tristemente oppressa da un moletto malinconico ed uno stabilimento balneare ancora più deprimente (dimentichiamoci). Cosa c’è di meglio allora di un bagno rigenerante nelle freschissime e cristalline acque di Panagia?!? Per poi attendere un tramonto caldo che smorca l’appetito alla taverna To Parigiali, dove ormai abbiamo deciso di aprire il conto, perché ogni piatto riesce a superare il precedente in gusto e prelibatezza (e non era per niente facile), tra l’altro il locale, con le sue vetrate spalancate, i tavoli e le sedie di legno grezzo e paglia, verniciati di bianco si presta benissimo all’apprezzamento totale di questo momento della giornata, unico.

MERCOLEDI’ 14 GIUGNO 2023
Subito dopo colazione ci rechiamo a piedi a nudist beach dove rimaniamo praticamente in solitudine totale per circa due ore. Quando inizia a riempirsi andiamo in avanscoperta prendendo un sentiero che conduce ad un’altra piccola spiaggia (che battezziamo little nudist beach) riparata dal vento, con il mare pacifico e dai colori tropicali. Scopriamo che il sentiero prosegue e si chiama “percorso 1”: è molto piacevole e scenografico, gira sul promontorio e scende ad una spiaggia, priva di nome, ma che merita di essere citata ben più d’altre che vengono incensate a profusion nei vari siti specializzati e racconti di viaggio. Visto che siamo in modalità battesimo la chiamiamo Quiet riot beach… 


Da qui si prosegue ancora un poco sino ad avere una suggestiva visuale sul porto e sul villaggio di Antiparos, prima di raggiungere la spiaggia di Spyridonas, la più urbana tra quelle raggiungibili, ultra facilmente, camminando dal centro. Sembra persino una laguna, con l’acqua quasi paludosa a riva, tanto è bassa e ferma, ma quando il livello si eleva anche i colori ne giovano e molte barche ne approfittano per gettare l’ancora e scendere a terra per un pranzo in una delle taverne locali. 


Nel pomeriggio cerchiamo una spiaggia con un po’ d’ombra, almeno per le prime ore: proviamo a Fanari che è bella, ma occupata in buona parte da uno stabilimento balneare, la restante è libera, ma le tamerici sono tutte occupate, perciò ci ripromettiamo di tornare, quando non ci sarà bisogno di riparo solare. Panagia ci accoglie volentieri e quando viene il momento dell’esposizione completa si ritorna a nudist per un bagno super che ci porta sull’isolotto di fronte, un po’ a piedi un po’ a nuoto. Una volta attraversato il canale, però, servirebbe almeno un paio di ciavatte per inoltrarsi come moderni Robinson Crusoe nella macchia mediterranea che lo riveste per poterne vedere tutta la costa e scandagliarne il periplo almeno, perché a piedi nudi non è proprio una grande idea. Per cena optiamo per un paio di pork gyro pita To Koureli, abbastanza saporiti ed arricchiti di tutte le farciture del caso: senza infamia e senza lode.

GIOVEDI’ 15 GIUGNO 2023
Un’altra sosta a Sostis è doverosa, anche perché stamattina la troviamo ancora più deserta dell’altra volta: praticamente per la maggior parte del tempo non c’è nessuno. Quando arrivano altre cinque persone ci sentiamo decisamente oppressi dalla folla e decidiamo di andarcene; in realtà è solo giunta l’ora di pranzo e, di conseguenza, l’appuntamento ormai fisso con la taverna Perigiali, che riesce anche questa volta a sorprenderci con un calamaro ripieno di quelli giusti ed una greek salad perfettamente armonizzata. Nel pomeriggio passiamo dalla spiaggia di Fanari che ha un mare sensazionale; purtroppo, però, si sente un po’ di puzza di salmastro proveniente dalla zona paludosa retrostante.


Perciò ci avventuriamo su un sentiero che si srotola dalla parte sud e che scopriamo, successivamente, essere il sentiero n. 2. Lo percorriamo per un bel pezzo ed incontriamo svariate calette, alcune delle quali veramente minimal, lo stretto necessario per ospitare una o due persone al massimo. Ne occupiamo una stupenda incastonata tra le rocce e ce ne stiamo lì fino al tramonto, anche se, a onor del vero, non è proprio l’esposizione migliore al sole, perché si trova alle nostre spalle: sarebbe meglio venire al mattino. 


In questo modo ci sembra di poter affermare che abbiamo sviscerato tutte le spiagge dell’isola, anche le più remote e sconosciute, tranne una che si vede dalla strada, tra Glyfa e Apantima, senza nessuna indicazione né viottolo apparente per raggiungerla, né descrizione reperibile online, chissà se il domani ci riserverà la possibilità di conoscere meglio anche questa, poi però nascerebbe il dilemma per un nuovo battesimo.

VENERDI’ 16 GIUGNO 2023
Considerando che il Meltemi ha deciso di frustare la costa est con una gagliarda propensione, ingrossando il mare che si è mangiato le spiagge, ci spostiamo a ovest e precisamente alla splendida Faneromeni dove incontriamo tre simpatiche bergamasche di cui una vive a Paros e ci dà alcune dritte per i prossimi giorni, quando faremo ritorno ad Alyki, sempre che la storica rivalità calcistica non persista, viva e rancorosa, nelle sue intenzioni e ci faccia finire in posti di merda. Crediamo di più nel gemellaggio culturale e ci fidiamo.

SABATO 17 GIUGNO 2023
Prima di lasciare (decisamente a malincuore) la stanza dell’Antiparos Diamond ci godiamo il mare placido della prima mattinata alla vicina spiaggia dei nudisti, poi prendiamo il traghetto e ritorniamo ad Alyki dove abbiamo prenotato una camera per tre notti al Paros King il cui proprietario, evidentemente fanatico degli scacchi, ha denominato le unità abitative come i pezzi (noi siamo alla torre nera). Nonostante ciò la struttura non è affatto un chess, anzi è molto bella ed il prezzo è convenientissimo (circa 40 euro a notte). Le camere sono dotate di tutti i comfort (tranne il doccino appeso al muro, ma questo è uno stratagemma ormai consueto per moderare il consumo di acqua), compresi balconcini o terrazze con vista sul giardino ad ulivi ed in fondo il mare, questo bellissimo mare, come direbbe Ciccio Mileto… E subito partiamo per farne scorpacciate, iniziando da una cala semi nascosta raggiungibile con una sterrata priva di parcheggio e situata a metà strada tra Farangas e Tripiti, infatti alcuni la chiamano Tripiti 2. L’ambientazione è selvaggia e la poseidonia viene lasciata dove si deposita. Ci sono solamente due persone (forse per questo motivo è chiamata così) ed è ideale per chi vuole sentire unicamente il rumore della risacca sul bagnasciuga, ma essendo molto chiusa si sente poco e niente anche di quello, mentre altre dello stesso versante, compresa la suddetta Farangas, oggi sono schiaffeggiate da onde di un certo livello. 


Più avanti, seguendo la strada principale, si trova il cartello per Glifa e Tripiti, due facce della stessa medaglia, separate da un piccolo promontorio. Anche in questo caso notiamo una bella differenza tra le due, pur essendo inserite nello stesso contesto naturale e nella medesima baia: la prima è più esposta agli elementi, più cruda e adatta ad una frequentazione hippie, la seconda è “ore 10.00 calma piatta”, ideale per le famiglie, anche con bambini piccoli che possono prendere confidenza con l’acqua in una piscinetta naturale tra gli scogli del lato ovest. Su entrambe si trovano alberi che offrono la loro benefica ombra nelle ore più calde. 


Pranziamo ad orario spagnolo da Balconi To Alyki con un’ottima grigliata di pesce (20 euro in due) e contorno di karfas, una verdura mai assaggiata prima: una via di mezzo tra le cime di rapa ed i broccoletti… tutto di prima scelta! Nel pomeriggio si sguazza nelle limpidissime e fresche acque di Makra Miti dove è piacevolissimo concludere la giornata, perché l’aria si colora di pace ed ogni roccia reclama il proprio diritto ad una canzone di libertà. La forneria davanti al supermercato di Alyki offre prodotti di prima qualità, in particolar modo i baclava.

DOMENICA 18 GIUGNO 2023
La giornata si apre con una copertura nuvolosa piuttosto compatta perciò rimandiamo a domani la gita più a lungo raggio e ci dedichiamo alle spiagge della zona come, ad esempio, Piso Alyki ed Agios Nicolaos che, per essere litorale “urbano”, sono comunque carine e non troppo affollate ed il mare è bel pulito. 


 
Dopo un ottimo pranzo da Alyki ci rilanciamo all’ispezione accurata della costa sud ovest e constatiamo con piacere che tra Makra Miti e Voutakos ci sono almeno dieci calette, una più bella dell’altra senza nessuno che rompe, infatti i pochi che si incontrano sono gentili, educati, silenziosi e quieti, proprio come Fonzie.

LUNEDI’ 19 GIUGNO 2023
E’ il penultimo giorno della vacanza, ma dal ritmo forsennato con cui ci muoviamo alla riscoperta di Paros sembrerebbe il secondo, ciò significa che l’isola non è grandissima, ma ci sono tantissime cose da fare e soprattutto da ammirare. Ci spostiamo verso est con una prima tappa al paesino di Dryos ed al suo litorale tranquillissimo (potrebbe essere un buon posto dove soggiornare dopo Alyki) subito dopo incontriamo Golden beach (la celeberrima) e siamo curiosissimi di vedere come sia diventata, perché era già un bel casino 23 anni fa; sarà che è mattina, relativamente presto, ma ci sorprende per pace, anche se gli stabilimenti hanno occupato quasi tutto lo spazio disponibile, pur non essendo ancora stagione da tutto esaurito. Ci sono comunque alcuni ritagli, qua e là, per la fruizione libera. 


Ci rimettiamo in sella e poco dopo puntiamo Punda, che è separata da un promontorio dalla spiaggia di Logaras che oggi non è sferzata dal vento e forse sarebbe meglio se lo fosse perché si sente uno strano odore di tubature vecchie; dopo aver appurato che non proviene da una nostra carenza di igiene personale decidiamo di proseguire. 


Kalogeros è un luogo piuttosto originale: ricorda vagamente alcune insenature di Cefalonia, con la parete di roccia argillosa alle spalle. Qui, però, più che prestare attenzione alla caduta massi per pericolo di frane, si fa uno strano balletto di tira e molla con le onde che inaspettatamente si prendono con avidità il bagnasciuga, trasformandolo in bagnabagna in meno di un secondo… Quando smontiamo dallo scooter e lo parcheggiamo notiamo un paio di cartelli che segnalano questa possibilità, ma il mare sembra un olio, piatto come una tavola, e pensiamo che sia un’allerta per i momenti in cui i marosi si fanno sentire da lontano, invece sono più che fondati anche in giornate come queste. 


La baia di Molos è ampia e lascia il fianco scoperto al vento per cui ha un approccio più diretto e sincero, dichiarando immediatamente le proprie intenzioni ed evidenziando le sue peculiarità. 


Anche a Tsoukalia si trova una situazione simile, 


ma basta affrontare un paio di curve e deviazioni per ritrovarsi in tutt’altro universo: Siparos è una spiaggetta quasi caraibica e più avanti se ne trova un’altra (senza nome) dove un piccolo istmo sabbioso congiunge la costa ad un isolotto, creando un ambiente unico, fatto di piscinette e doppiezza di versanti a cui dedicare le nostre attenzioni. 



Qui l’acqua è caldissima e verrebbe voglia di starci dentro tutto il giorno, anche per l’incanto dei colori attorno, ma lo stomaco reclama sostanza, perciò optiamo per la taverna Thalami che si trova ad Ampelas. La scelta è decisamente ben fatta perché si mangia ottimamente (fantastiche le melanzane ripiene, la Tharamosalada ed anche le sardine alla griglia), la vista è super e si spende poco. Insieme al conto ci portano un sorbetto alla mela verde molto rinfrescante. Oltre a questo prezioso ristorante ad Ampelas si trovano un paio di spiagge niente male, la prima, più piccola, è raggiungibile tramite una scalinata che scende proprio dall’ultimo tavolo di Thalami. La seconda è un po’ più avanti ed è assai scenografica per la presenza di rocce rosse dalle svariate conformazioni ed un mare smeraldino in cui si specchiano con effetto cromatico stupefacente. 




Dopo tanta pace sappiamo di tirarci una zappata sui piedi andando a Santa Maria e a Mikri Santa Maria, che sarebbero favolose se non fossero così affollate e sfruttate all’inverosimile, ma tant’è. 

Il litorale che va da Ampelas a Santa Maria è molto scenico.

Ritroviamo un equilibrio da yogi a Lageri che è lunghissima, perciò ci si sparpaglia per bene e l’acqua possiede tutta l’essenza del Mediterraneo; è la spiaggia più sarda dell'isola, splendida. C'è un piccolo parcheggio raggiungibile con uno sterrato un po' fastidioso. Ci si può fermare prima, parcheggiando lungo la strada  e imboccando un sentiero (in una proprietà privata?) che in 15 minuti conduce alla spiaggia, nella zona più scenica delle dune di sabbia.

Girato l’angolo, su un breve sentiero che si sviluppa dall’estremità destra, guardando il mare, su docile duna, si scavalla a Dionisos, dove la sabbia si schiarisce ulteriormente, tirando ancor di più al paradiso tropicale… qui ci sono solamente cinque o sei nudisti che si godono a pieno la rilassatezza del luogo. Ultimo bagno della giornata nella freschezza rigenerante della ormai consueta Makra Miti che si cala perfettamente nel ruolo di sipario concludente.

 

MARTEDI’ 20 GIUGNO 2023
Purtroppo è arrivato l’ultimo giorno di questa ennesima meravigliosa avventura: trascorriamo la mattinata nella pace più assoluta di Voutakos, in attesa di fare il check in per l’ultima notte da Angelina studios a Paroikia, non lontano dal porto perché domattina dovremo prendere il Champion Jet per Mykonos e da lì il volo per Malpensa. Nel pomeriggio approfondiamo la conoscenza e l’innamoramento per la spiaggia di Lageri, forse la più bella di Paros. Sfaccettati sono gli stati d’animo e le sensazioni che s’accavallano facendo un bilancio di questo viaggio: l’incanto per una natura prodigiosa che sconquassa con i suoi profumi ed i colori intensi, la durezza della roccia, l’essenziale della macchia mediterranea, la dolcezza delle colline che digradano al mare sotto un cielo sempre totalizzante; la cordialità, la gentilezza e l’ospitalità delle persone che compongono l’aspetto umano che coccola i visitatori, diventando elemento fondamentale di un viaggio. Poi la consapevolezza di aver trovato i luoghi e l’approccio molto diversi rispetto al passato: il tentativo di un esponenziale sviluppo commerciale è quasi ridicolo, ma fortunatamente vi è ancora la possibilità di trovare i sapori di un tempo sapendo cercare, bene.