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mercoledì 27 luglio 2022

Tinos e Andros

 

VENERDI’ 03 GIUGNO 2022

Il volo Easyjet per Mikonos da Malpensa (solo andata, perché il ritorno sarà da Atene) parte il venerdì mattina alle 6.00 perciò abbiamo prenotato una notte al Holiday Inn Express Hotel, nei pressi dell’aeroporto e del Ciao parking dove lasceremo l’auto per più di due settimane. L’aereo atterra, come da programma, alle 9.35 sulla pista ventosa di Mikonos, un’isola che un tempo ci aveva affascinato ed ora ci fa un po’ pena, quindi non vediamo l’ora di prendere l’autobus che ci conduce al porto nuovo da dove partono praticamente tutti i traghetti per le altre isole. La fermata del bus si trova uscendo dall'areoporto e percorrendo il marciapiede verso destra, il biglietto costa 2.50 euro, le corse non sono molte ma ce n'è una che fa al caso nostro.
Alle
13.15, partiamo con il Fast ferries Andros e in circa mezz'ora arriviamo a Tinos. Sito comodo e preciso per consultare gli orari dei traghetti è https://www.directferries.it/.
Abbiamo prenotato quattro notti al Virginia rooms per 210 euro. La sistemazione è buona, vicina al centro e ad ai parcheggi, la stanza è piccola (soprattuto il bagno) ma arredata in modo elegante e con un balconcino dove si può fare la colazione con i prodotti lasciati giornalmente in camera. Siamo un po’ stanchini, perciò, come prima mezza giornata, ci rilassiamo sulla spiaggia di Fokas, che è lunga circa tre kilometri, quindi permette di trovare parecchi angolini di solitudine, nonostante la presenza alternata di stabilimenti balneari coadiuvati da beach bar dalle caratteristiche raffinate. La spiaggia è composta da ciottoli nella parte più interna e da sabbia scura verso il mare. Si riescono a trovare anche piccole dune che offrono un discreto riparo dall’aggressione robusta ed acrilica del Meltemi. L’acqua del mare ha un colore invitante, ma è ancora un po’ fredda, o forse è solo un problema di acclimatamento, o, più probabilmente, è l’effetto deterrente del vento forte, di conseguenza, per oggi, ci s’accontenta di una fuggente pucciata, ma sicuramente trionferà la tentazione di bagni infiniti. 

 
Agios Fokas

Ceniamo alla taverna Malamatenia, nel centro del paese, in cui si rincorrono vicoli e stradine dall’approccio un po’ ruffiano, ma contemporaneamente sincero ed affascinante, dove, dopo i classici antipasti, ci godiamo un ottimo piatto di sardine alla griglia ed una birra mai assaggiata in precedenza, di produzione locale ed artigianale, la Nissos pilsener di Tinos.

 
Tinos
Tinos

Tinos

Tinos

SABATO 04 GIUGNO 2022

Considerata la persistenza e l'intensità del vento, rinunciamo definitivamente all’idea di noleggiare un motorino ed optiamo per una Nissan Micra da Jason al prezzo di 30 euro al giorno, con la quale partiamo immediatamente alla scoperta dell’isola, cominciando dalla spiaggia di Tsampia che ci hanno consigliato in quanto abbastanza riparata. Effettivamente il suggerimento è fondato dal punto di vista tecnico, ma la tecnica ha bisogno di applicazioni concrete ed il posto, purtroppo, non ci sembra un sogno che diventa realtà, per cui proseguiamo verso Agios Romanos, che incarna un po’ meglio la nostra idea di litorale su cui passare del tempo. L’acqua è molto pulita, ma la sabbia eccessivamente scura non ne esalta i colori.

Tsampia
Agios Romanos

Mestamente, quindi, risaliamo in macchina per andare a visitare i paesini bianchi dell’interno, ad iniziare da Kardiani, proseguendo con Ysternia e finendo con Pyrgos; sono tutti molto suggestivi, ma il più completo, nella sua intricata ramificazione di vicoli stretti che si aprono su chiese, monumenti e palazzi, ornati con fregi di marmo, è proprio quest’ultimo.

Ysternia

Ysternia

Pyrgos

 
Pyrgos

 
Pyrgos

 
Pyrgos

 
Pyrgos
Lasciandoci guidare da uno degli istinti più primordiali dell’uomo: la fame, sbuchiamo sul mare nella splendida baia di Panormos, dove l’omonimo villaggio si sviluppa a semicerchio, guardando il mare e dando vita ad un’ambientazione assai poetica. E vere strofe di poesia sono i sapori sprigionati dalla cucina tradizionale, ma rielaborata in chiave modernista, con alcuni tocchi adeguatamente innovativi, del ristorante To Limanaki, di cui apprezziamo, oltre ad un ottimo calamaro alla griglia, l’insalata del pescatore che prevede un sorprendente mix di fagiolini con l’occhio, polipo, alici marinate e peperoni. Mangiamo talmente bene che torneremo qualche giorno dopo per un bis. Ritornando verso sud facciamo tappa alla spiaggia di Kalivia

Panormos

Kalivia

E’ giunto un certo caldo per cui la voglia di tuffarsi è quasi incontenibile, ci pensa però il mare, nella sua insondabile saggezza a respingere tutto questo entusiasmo, infatti nell’acqua bassa si agitano migliaia, o addirittura milioni, di strane creaturine che, a prima vista, sembrano solamente impurità, tipo sporcizia oleosa intorbidente, ma il deposito sul bagnasciuga ci mostra una visione mai riscontrata prima (sorpresa di scoperta, più o meno simile a quella volta in cui trovammo la battigia sporcata di rosso sangue dall’inseminazione del corallo su una spiaggia ben più esotica di questa): una moltitudine di piccoli organismi, simili a vesciche mal scoppiate che, dopo attenta analisi, definiamo meduse dell’uva, che non producono reazioni urticanti (o così si spera), ma che fanno, comunque, abbastanza schifo. Ci rifugiamo sulla più salubre Kionia, o meglio, in una delle sue calette adiacenti, dove, finalmente, ci si può concedere un bagno rinfrescante, forse fin troppo: l’acqua in questi giorni non ha proprio la temperatura del mar delle Andamane, infatti alcuni pesci vengono pescati già surgelati, ad avvalorare la teoria di esperti gourmet dell’ultim’ora che trovano le sardine del ristorante precedentemente citato, non proprio freschissime, perché un po’ secche… mah, erano alla griglia, vedi un po’ te…
Dedichiamo parte della serata all’approfondita visita della Chora di Tinos che ha ancora da regalarci scorci ed anfratti di notevole interesse. Molto vivace è la zona degli aperitivi, dove si trovano parecchi ristorantini e take away con un’ottima varietà di gyro pita e souvlaki a prezzi concorrenziali. C’è anche l’arrivo, con premiazione, di una corsa podistica e chiusura del traffico motorizzato, con conseguenti festeggiamenti e fuochi d’artificio a profusion.

Kionia

DOMENICA 05 GIUGNO 2022
Al contrario di quanto accade spesso sulle isole e nei posti di mare, in cui di domenica c’è in giro una valanga di persone ed i posti (in special modo le spiagge) sono pieni di gente, oggi c’è più tranquillo che mai e facciamo le nostre escursioni in grande scioltezza cominciando dalla spiaggia di Agios Sostis che non ha niente da dire; un poco più accattivante è l’attigua Agios Livatou, ma anche qui tiriamo dritto (a piedi) sino all’ancor più anonima Agios Ioannis.

Agios Sostis

Agios Livatou

Agios Ioannis

La baia sarebbe anche bella, ma il colore della sabbia rende il luogo abbastanza triste ed inospitale. Molto più particolare è Pachia Ammos che si raggiunge prendendo la svolta per il country club; sembrerebbe un vialetto privato, a prima vista, ma in realtà si può entrare tranquillamente e parcheggiare nei pressi della struttura. Con un bel sentiero costeggiato da oleandri si scende al mare. Sul lato sinistro della spiaggetta si è formata una duna abbastanza alta, a forza di sparare ventate da quella parte. Anche le onde sono abbastanza minacciose, ma in generale è un luogo affascinante, impossibile fermarsi per più di due minuti, ma comunque affascinante… 

Pachia Ammos
Pachia Ammos
Verso l’ora di pranzo ci troviamo nel bel paesino di Arnados che, grazie all’autofinanziamento della gente del posto (eh seeeee, aspetta te i contributi delle belle arti e dei beni culturali: ce poi morì de vecchiaia) viene gradualmente restaurato e riportato ad una dignità storica di sicuro impatto visivo. Non vi sono taverne, per cui ci appostiamo nella piazzetta della chiesa, dove un simpaticone ha messo giù un po’ di tavolini e qualche sedia e, dall’interno del suo baretto/negozio, fa uscire rinfreschi e pietanze improvvisate per gli astanti: un po’ flippoville, ma va bene così. 
Arnados
Da qui risaliamo in auto per recarci a visitare uno dei paesi più belli di Tinos, cioè Volax, dove si dice che sia precipitato un meteorite; il paesaggio è infatti caratterizzato da enormi massi, in ogni caso molto suggestivo.
Volax
 
La speranza di trovare una bella spiaggia dove trascorrere qualche ora in totale relax viene ampiamente soddisfatta da Mikri Ammos che si trova proprio dietro alla più spregiudicata Kolimbithra, dall’approccio new hippie – chillout a tutto spiano. Mikri Ammos ha un fondo di sassolini comodi alla seduta (o sdraiata) ed assai utili in caso di attacco ventoso, perché rimangono al suolo, a differenza della sabbia che scartavetra ogni cosa e si insinua in qualsiasi orifizio immaginabile. L’acqua del mare è trasparente e dalla temperatura ideale anche per bagni lunghi. E' sicuramente la spiaggia più bella dell'isola. 

Kolimbithra

Mikri Ammos

LUNEDI’ 06 GIUGNO 2022
Giornata senza vento!!! Roba da sbattersi in spiaggia a prendere un sacco di sole e a fare bagni in continuazione per contrastare i 35 gradi (non esistono mezze misure)… ci proviamo con paralia Isternion nei pressi dell’omonimo ormos Isternion, il villaggio a mare dell’alta Ysternia. E' una spiaggia carina, anche se la sabbia è troppo scura e ad un certo orario diventa incandescente; ci sono anche alcuni alberi sotto i quali trovare un po’ d’ombra rinfrancante. L’acqua è molto pulita e di una freschezza invitante. 

Ormos Paralia Isternion

Paralia Isternion

Ci trasferiamo nell’incantevole baia di Panormos, dove sappiamo trovare le spiagge di Stafida (la più abbordabile, ma anche la meno accattivante), da qui si prende una sterrata di circa un kilometro che conduce ad agia Thalassa, ma se si ha voglia di continuare a piedi, si può prendere un sentierino che oltrepassa la chiesetta ed il promontorio, giungendo in 10 minuti alla più interessante della zona: Kavalourko, inserita in un contesto naturale di tutto rispetto, anche se il fondo che è sempre un po' troppo grezzo. 

Stafida

Agia Thalassa

Kavalourko

Dalla parte opposta del paese, cioè dopo il porticciolo si trova la spiaggia un po’ hippie di Rochari.

Rochari

Rispetto ai piccoli paesi visitati nei giorni scorsi (tutti con spiccate peculiarità stimolanti la scoperta) Komi è leggermente sotto tono, quindi lo esploriamo in poco meno di mezz’ora e ce ne torniamo sulla costa sud a fare un bel bagno tonificante a Kionia. Ceniamo da Mikalis che ha il suo punto di forza nella ragazza simpaticissima che, con rituali studiati a tavolino ed una spontanea naturalezza, ci fa sentire ospiti ben accetti e coccolati come nel più caldo dei focolari domestici.

MARTEDI’ 07 GIUGNO 2022
Abbiamo prolungato il soggiorno al Virginia rooms ed il noleggio dell’auto da Jason per un giorno, quindi dobbiamo ottimizzare la causa ad un effetto a dir poco soddisfacente: l’ultimo giorno a Tinos dovrà essere memorabile! Purtroppo l’insidioso vento ci mette subito i bastoni tra le ruote nella realizzazione del nostro proposito, ma non ci possiamo lasciar demoralizzare, quindi puntiamo verso Steni da cui imbocchiamo una strada piuttosto brutta di 2,5 kilometri che conduce a Santa Margarita che non sarebbe comunque una bellissima spiaggia, ma ci si potrebbe trascorrere più tempo se non ti arrivassero, ogni tre per due, delle frustate di spilli roventi su tutto il corpo.

Santa Margarita

Risaliamo usando l’altra strada che è un po’ più sicura e scorrevole e ci dirigiamo nella zona di Kolimbithra dove si trovano anche altre spiagge tra cui la scenica paralia Agapiani, ma la migliore della zona è sempre Mikri Ammos perché più riparata ed accogliente. 

Paralia Agapiani

Pranziamo al ristorante Victoria che ha una splendida visuale della baia. Nel pomeriggio visitiamo il paesino di Skalados, sonnecchioso e di scarso interesse e, a seguire, Tripotamos che ha sicuramente qualcosa in più da raccontare. 

Skalados

 Tripotamos

Tripotamos

Prima di restituire l’auto all’ufficio di Jason ci tocca l’ardua sentenza, nonostante la scelta del benzinaio più economico della zona: 50 euro per mezzo serbatoio di una fottuta Micra, eh, per forza, a 2.450 al litro che ce poi fa?!?
Per salutare come si deve la Chora di Tinos, che tanto ci è piaciuta, ci addentriamo nei suoi vicoli intricati e scattiamo qualche foto ricordo.
Ceniamo per la seconda volta al ristorante Ethrio, che propone piatti gustosi e porzioni enormi, tra cui spicca il polipo con le cipolline, a prezzi bassi.

MERCOLEDI’ 08 GIUGNO 2022
Paghiamo il conto di Virginia rooms e i simpatici gestori ci accompagnano al porto. Il traghetto è puntualissimo
(il biglietto costa 16 euro) e in circa due ore ci sbarca nel bel porto di Andros. Abbiamo prenotato una notte (inizialmente non prevista) al vecchio Andros Holiday Hotel che un tempo era una struttura di discreto lusso, ma oggi è un po’ decadente, anche se la piscina è molto bella e vi è persino una spiaggetta con lettini a portata di piede. Il prezzo è stracciato, 34 euro per una camera doppia con balcone vista mare e colazione inclusa.
Uscendo a piedi per cena girovaghiamo per Gavrio e dintorni e ci accorgiamo che se Tinos era un’isola tranquilla, Andros lo è ancor di più. Dopo una cena a base di carne di maiale e agnello ci godiamo una serata dai colori soffusi e dal solo rumore delle onde placide del mare e del frinir dei grilli fra gli arbusti bassi della campagna.

Gavrio

GIOVEDI’ 09 GIUGNO 2022
Ritiriamo l'auto da Escape in Andros per nove giorni a 252 euro, un prezzo ottimo paragonato anche ad altri noleggiatori dell'isola. L'auto è una Kia Picanto (sarebbe stato molto meglio avere la Fiat Panda prevista: dove le moderne super jeep tracollano, la Panda impera e continua come un muletto inossidabile, ma tant’è).
La scelta di pernottare a Batsi si è rivelata vincente. Il paese è piccolo ma caratteristico, con numerosi ristoranti e locali. Dormiamo al Villa Fiamegou che, come molte altre strutture, ha un parcheggio risicato. Spendiamo un po' troppo per la qualità della stanza (nonostante la colazione luculliana). Con il senno di poi avrei prenotato in una delle strutture con vista mare sulla strada che da Batsi conduce alla spiaggia di Stivari.
Ci rilassiamo sulla bella spiaggia del paese, dove uno stravagante cineoperatore ci chiede se può filmarci perché siamo molto carini a leggere all’ombra degli alberi (“sono tamerici!” “eh…?” “le tamerici del Pascoli” “ah… e com’è al singolare?” “tamerice”). Ci confessa di lavorare ad un servizio per la trasmissione “alle falde del Kilimangiaro”. Chiunque altro, soprattutto appassionato di viaggi e possessore di un blog sull’argomento, in cui sono già stati citati sia Pascoli (non necessariamente il poeta), sia le tamerici, per non parlare di palme, mangrovie, pini marittimi, araucarie columnaris, oleandri, mirti, carrubi ed altre piante identificabili con clima ed ambiente marino, avrebbe intavolato una conversazione fitta, con svariate domande del tipo: “Ma anche tu, poi, fai le riprese col drone? No, perché adesso usano tutti il drone, se non usi il drone sei un pirla, anche perché son buoni tutti col drone a far sembrare un posto più bello di quanto lo sia in realtà, a meno che siate degli uccelli…”. Ma anche con offerte di collaborazioni, magari per i testi, o la profonda voce narrante, o la consulenza tecnico/botanica… E vabbè, invece noi andiamo avanti a leggere, ché questo libro di Bussi sembra più intrigante del solito e a goderci l’ombra delle tamerici salmastre (stavolta del maledetto D’Annunzio) e la pacifica rilassatezza di Batsi beach, dove l’evento della giornata è una partita a bocce (tre per uno) tra inglesi non molto portati.

Batsi

Batsi

Tra Batsi e Kipri c’è una spiaggia minuscola (agios Kiprianos), nei pressi di una chiesetta affacciata sul mare, assai confortevole e ideale quando si cerca ancora maggior  riservatezza e pace, per quanto anche a Kipri non ci sia quasi nessuno, infatti gli stabilimenti balneari non hanno ancora nemmeno aperto: è una bella spiaggia e subito si nota la differenza con quelle di Tinos, perché il mare è lo stesso (i vertici delle due isole si toccano) quindi tutto sta nella qualità e nel colore della sabbia che, anche qui, non si può definire bianca, ma è sicuramente più chiara e, di conseguenza, genera un effetto (quantomeno ottico) di maggiore pulizia e ne beneficiano anche i colori del mare verso riva.

Kipri

Agios Kiprianos

La migliore della zona, però, è Golden beach, detta anche Chrissy Ammos, nei pressi della quale si trova un piccolo parcheggio sterrato.

Golden beach

Tre quarti del suolo sono occupati da lettini e ombrelloni e di questi tre quarti il novanta per cento è occupato da giovani di vent’anni… ma lettino e ombrellone non erano considerati l’anticamera della casa di riposo?!? Ma i giovani d'oggi non ti danno più del morto in piedi solamente a nominare la parola ombrellone?!? Ma dove sono finite le pulsioni giovanili, le avventurose scoperte, l’incuranza del disagio e del pericolo, le cavalcate selvagge e le vibranti emozionalità, il rifiuto della massificazione e il disdegno delle comodità e delle mollezze borghesi, le frizzanti singolarità ed il gusto delle grandi compagnie, la frenetica esigenza ed il traboccante dinamismo??? Maddai, ma neanche i nonnini della villa salus!!! Ah, no, dai, un po’ di dinamismo viene profuso: ad un certo momento si contano sedici personcine che giocano (a due a due) a racchettoni, che viene fin il dubbio che si tratti di un torneo organizzato, una specie di foro italico alla greca, mah… più probabilmente sono tornati (purtroppo) di moda grazie a qualche influencer invasato con il paddle (o padel).
Ceniamo da Belitsa: ottimi gli antipasti classici (fava e insalata di melanzane), meno il calamaro fritto male, ma scopriremo che si tratta solo di un incidente di percorso e torneremo spesso. Eravamo tentati di andare nel ristorante a fianco, il Cavo Meze, dall’aspetto un po’ più rustico, ma nel frattempo i suoi tavolini sono stati colonizzati da una clientela che, a questo punto, parrebbe usuale, interamente composta da anziani inglesi (cosa che non depone a favore delle capacità culinarie di una taverna, ma non si sa mai) che sembra di essere in una puntata dell’ispettore Barnaby…

VENERDI’ 10 GIUGNO 2022
Con il cielo coperto ed un vento fortissimo non è molto piacevole stare in spiaggia, ma non abbiamo pensato ad un piano alternativo e speriamo in una soluzione positiva. Saltiamo di netto le spiagge che ci hanno consigliato i saggi del villaggio per questo clima, a sentir loro meno esposte alle intemperie, tipo Kipri e Agios Petros, perché, appunto, estremamente esposte agli elementi (ci domandiamo se stiamo un po’ sul culo ai saggi del villaggio) e ci dirigiamo a Agios Fellos (
che si rivelerà la spiaggia perfetta nelle giornate ventose) che si trova in una bella baia, il cui versante sud è ben riparato e ci sono anche frondose tamerici per la malsana eventualità che il sole faccia capolino. Lo incitiamo un bel po’ e finalmente ce la fa, simultaneamente l’acqua del mare riprende i suoi colori consoni, tra il turchese e lo smeraldo, rigettando quell’uniforme grigia da soldatino triste ed invitando ad un lungo bagno riappacificante. 

Agios Fellos

Agios Fellos

Agios Fellos

Bella anche la spiaggia che si trova subito dopo il promontorio, cioè Kourtali, dove è più sorprendente il colore del mare in cui è una vera goduria sguazzare come giovani pesciolini liberati alla vita.

Kourtali

Il sole ora picchia di brutto per cui prendiamo l’infausta iniziativa di fare una pausa, spostandoci verso Batsi ed in particolar modo a Kolona che ci è sembrata assai invitante da lontano; purtroppo qui c’è troppa gente per le dimensioni ridotte dell’insenatura, perciò ci rechiamo in paese a parcheggiare l’auto e facciamo una camminata verso Stivari, Delavoja e Agia Marina, ma i cavalloni affamati se le sono letteralmente mangiate. Quando il mare è tranquillo si trasformano invece un piacevole angolo di relax.
Ceniamo da Stamatis dove apprezziamo particolarmente le verdure ripiene, cucinate come si deve, cioè con la sapienza tradizionale, l’amalgama perfetto dei sapori e l’equilibrio delle consistenze. Buon rapporto qualità prezzo, anche se manca la consueta “coccola” post prandiale… è che poi uno si abitua e se viene meno ci resta male, come se si fosse comportato da cliente di serie B e fosse stato messo in castigo, tra i rinnegati del grappino…

Stivari

Delavoja e Agia Marina

SABATO 11 GIUGNO 2022
Siccome il meteo preannuncia pioggia su Andros, ma non su Tinos, facciamo la gattata di spostarci verso sud e, infatti, non ci becchiamo neanche una goccia d’acqua in tutto il giorno. La prima meta della nostra gita è la spiaggia di Chalkolimnionas a cui si arriva con una strada agevole, asfaltata e ben segnalata con cartello sulla principale. Quei vigliacchi dello stabilimento balneare hanno un po’ esagerato con l’interpretazione della lottizzazione, lasciando pochissimo spazio alla libera fruizione. In questi contesti la cosa più fastidiosa è che, almeno nel periodo di bassa stagione, i clienti appostati sui lettini si contano sulle dita delle mani, quindi si poteva fare a meno di piantare tutti quegli ombrelloni, praticamente inutilizzati, perché vi svelo un segreto: una spiaggia senza niente di artificioso, allo stato brado, dall’aspetto naturale e sincero è MOLTO PIU’ BELLA! Almeno la playlist del bar non è delle peggiori ed il volume dell’amplificatore è da personcina civile. Il mare ha trasparenze cristalline, ma non v’è un’esplosione di colori esotici a causa della sabbia scura (tipo quella di Tinos)… eh, in effetti ci siamo avvicinati per cercare positività climatiche e dobbiamo sacrificare parzialmente la gentilezza estetica; si nuota comunque con grande soddisfazione. 

Chalkolimnionas

Risalendo verso la strada principale si trova una deviazione sterrata per Apothikes. Qui, a differenza della descrizione precedente, non c’è un buco, né sul versante libero (anche qui molto limitato rispetto all’attrezzato) né sull’altro che è stato addirittura recintato di arelle.. la cala sarebbe anche bella, ma ridotta in questo modo (a inizio giugno, poi) diventa per noi un luogo da cui fuggire sgommando ed alzando il maggior volume possibile di polvere… 

Apothikes

Proseguendo verso sud si incontra la deviazione per Plaka che non è adatta a tutti i guidatori, cioè non è di quelle indicate per i soli 4x4, ma ai tratti sterrati non viene fatta manutenzione dalla seconda guerra mondiale e si sono trasformati in pietraie. Inoltre la spiaggia che si raggiunge è piccola e, siccome c’è solo uno slargo miserabile, 50 metri dopo la casa sul mare, si potrebbe rischiare di trovarlo occupato, di non riuscire a parcheggiare da nessuna parte e di dover, di conseguenza, girare l’auto (con non poca difficoltà) e riaffrontare il rally in salita, con le pive nel sacco, senza essere riusciti nemmeno a fare un bagnetto. Noi riusciamo fortunatamente a posteggiare regolarmente e a goderci questa spiaggetta deliziosa dalle acque smeraldine e dagli anfratti rocciosi divertenti

Plaka

La giornata è stata piena di sole e bagni interminabili in un mare pulitissimo. La chiudiamo in bellezza con una visita della Chora che, nonostante non sia a livello di Tinos ha il suo perché, con belle strade, vicoli, piazze ariose e palazzi veneziani. In più ci sono ben due spiagge che si sviluppano una da un lato ed una dall’altro dell’abitato. Le osserviamo solo dall’alto e al tramonto, ma contiamo di tornarci di giorno per dedicare loro maggiore attenzione, quella che sembrano meritare.

 
Chora di Andros

Chora di Andros

Chora di Andros
Ci fermiamo per la cena da Niki con una varietà di pesce per due persone a 25 euro. Ci aspettavamo meno fritto, ma almeno è fatto bene e la scelta musicale di sottofondo di ottimo gusto.
Rientriamo a Batsi che la grand soirée del sabato è già entrata nel vivo e si fa una gran fatica a raggiungere il molo, dove troviamo l’ultimo parcheggio disponibile. C'è il pienone perchè lunedì 13 giugno è festa nazionale e sono arrivati in molti da Atene per il ponte. Nonostante le strutture siano al completo l'isola è ancora in buona parte deserta e la maggior parte delle spiegge tranquilla. Per questo è un'isola ideale anche durante l'alta stagione.

DOMENICA 12 GIUGNO 2022
Cielo nuvoloso e piogge previste più a Tinos che ad Atene, quindi sarebbe meglio stare nella parte nord; l’ideale sarebbe poter raggiungere Pisolimnionas, ma la maledetta Kia Picanto di cui disponiamo, già di per sé auto di rara bruttezza e di ridicole prestazioni appena uscita di fabbrica, figuriamoci dopo 75000 kilometri in mano ai piloti della domenica, non dà cenno di potercela fare sullo sterrato sassoso che ti accoglie subito con un paio di tornanti gagliardi e saltellanti: la carrozzeria di plastica ad incastro e le ruotine da vespa sembrano gridare vendetta, nonostante la guida super prudente… Inversione a U e nuova meta sul versante opposto, cioè Zorkos. Bisogna seguire le indicazioni per Aegea (altrimenti si rischia di imboccare un'altra strada molto più impegnativa). La prima parte (più consistente) è asfaltata e si va sparati. Gli ultimi 4 kilometri sono sterrati, ma molto più carrozzabili rispetto alla precedente esperienza e, abbastanza in scioltezza, si giunge al traguardo. E che conquista!!! La spiaggia è bellissima, con due severe pareti rocciose che la chiudono a ferro di cavallo alle estremità. La battigia si compone di sassolini e quarzite, ideale per coricarsi anche con il sole a picco, ma non è questo il caso perché il cielo è quasi interamente coperto, nonostante ciò il colore del mare è incantevole e riverbera in trasparenze spaziali. Ogni tanto il sole fa capolino, ma sappiamo che durerà poco, infatti d’un tratto s’alza un venticello sospetto ed iniziano le docce leggere, ma deterrenti: non siamo gli unici a darcela a gambe. Peccato! Ma torneremo. 

Zorkos
Ci ridirigiamo verso Gavrio e l’ultimo valico collinare ci mostra una costa molto più promettente dal punto di vista climatico: Fellos è spettacolare! A dispetto del fatto che sia domenica e festa nazionale e che la spiaggia sia tra le più facilmente raggiungibili (praticamente si parcheggia sotto le tamerici, sulla rena) non c’è molta gente e si sta proprio tranquilli e ci trascorriamo, quindi, tutto il pomeriggio. Tornando verso Batsi capiamo dove sono finiti tutti quelli che non sono venuti a Fellos: i lettini di Agios Petros e Kipri sono tutti occupati, ma soprattutto a Golden ci sono parcheggiate più auto che a Lampugnano il giorno del derby.

LUNEDI’ 13 GIUGNO 2022
Proviamo un timido accesso ad Agios Petros, ma il vento forte rende poco piacevole la permanenza, perciò tiriamo dritto verso la spiaggia che sappiamo essere la meno esposta e, di conseguenza, la più accogliente in questa circostanza, cioè Fellos e, tanto per cambiare, vi trascorriamo alcune ore in totale relax: il mare è calmissimo e dai colori cangianti, non sembra assolutamente di essere sulla stessa isola che sta sacrificando i propri alberi ad una posizione obliqua ed il resto della vegetazione ad un’altezza limitata, per sopravvivenza. Chiudiamo la giornata in bellezza sulla spiaggia di Batsi, con un bagno finale di tutto rispetto: s’è sempre preferito immergersi in acque circondate da un contesto selvaggio, il più naturale possibile, con le colline intonse e i dirupi rocciosi, ma anche avere sullo sfondo questo bel villaggio bianco mentre si nuota è un’esperienza idilliaca. E, ovviamente, una gustosa cenetta a 10 centimetri dall’acqua del porticciolo, a base di pesce e saporite verdure e legumi (fagioli giganti cucinati alla perfezione in uno stufato dall’intingolo libidinoso) dal solito Belitsa (al quale siamo ormai abbonati)

MARTEDI’ 14 GIUGNO 2022
Quando il cielo è sereno ed il sole picchia duro sulle isole greche, non ci sono, altrove, blu più intensi e bianchi più folgoranti. Ci fiondiamo in direzione sud est per raggiungere un’icona di Andros, la spiaggia di Tis Grias To Pidima, facilmente raggiungibile dal paese di Korthio, con una strada dapprima asfaltata e poi sterrata di breve durata. Ci sono cartelli indicatori piuttosto evidenti, persino quello del sentiero che scende a mare, che è parzialmente di campagna e scalinata, e sul versante costiero sono stati messi dei pali di legno per garantire l’arrivo in totale sicurezza, anche ai più inganfiti. Subito è evidente la meraviglia dell’ambientazione, con una caletta riparata, un faraglione solitario, stagliato a pochi metri da riva, come un dito ammonitore o come un evocativo simbolo totemico, ed un’acqua turchese da cartolina promozionale. Fortunatamente non v’è alcuna struttura attrezzata ed il luogo mantiene la sua caratteristica selvaggia e pacificante, anche perché non c’è lo spazio fisico per molta gente ed oggi la maggior parte dei pellegrini del week end dello spirito santo, è rientrata in continente, svuotando praticamente l’isola e su questa spiaggia bomboniera contiamo solo sei persone, garantendo così distanze e privacy. Non si riesce ad immaginare un posto così solitario e rilassante con un’affluenza da piena stagione e la gente appiccicata come sardine.

Tis Grias To Pidima

Tis Grias To Pidima

Anche paralia Sineti è molto tranquilla (quando ci arriviamo non c’è nessuno) ed è delimitata da una scenografica parete rocciosa sagomata dall’erosione degli elementi; purtroppo qui c’è molto vento e cavalloni imbizzarriti. Il fondo è un misto di sabbia grezza e ciottoli robusti, quindi le riserviamo una toccata e fuga.


Paralia Sineti

Paraporti è uno dei due lidi di Chora e vi si giunge attraverso un suggestivo percorso stretto costeggiante il fiumiciattolo che sversa a mare; è una lunga distesa sabbiosa dalla quale si osserva il fianco della cittadina che si protende verso l’Egeo con l’intenzione di riceverne la vivacissima personalità.

 Paraporti

Saltiamo a piè pari l’altra spiaggia urbana per concentrarci, invece, su Gialia, ma specialmente sulla successiva Piso Gialia! Entrambe hanno un approccio cromatico molto simile alle cale sarde della zona di Castiadas, ma Piso Gialia ha una marcia in più. Bisogna parcheggiare l’auto sulla strada e scendere con una ripida scalinata, si poggia il piede sulla sabbia dello stabilimento balneare, ma svoltando a sinistra si trova posto libero e, se si ha voglia di scavallare gli scogli, si ha la piacevolissima sorpresa di trovarsi in un paradiso di solitudine e colori tropicali, pur essendo praticamente sempre nella stessa piccola insenatura. Nuotare in queste basse acque smeraldine è una fusione mistica che vale da sola il prezzo del biglietto del traghetto e ripaga la pazienza dell’aver saputo attendere il momento giusto, con le condizioni climatiche ideali, per arrivare da queste parti. Solo una fastidiosa mosca punzecchiosa riesce a farci prendere la via del ritorno, sulla quale facciamo un’ultima tappa nel paesino di Menites, dove si trovano sorgenti e fontane d’acqua fresca e buonissima. 

Giailia

Piso Giailia

Piso Giailia

Batsi sembra un altro paese: i turisti che l’avevano preso d’assalto nei giorni scorsi si sono evaporati e non possiamo evitare di godere di questa pace ritrovata, con una cena in riva al mare ed un tramonto rassicurante che si tinge di rosa in lontananza.

MERCOLEDI’ 15 GIUGNO 2022
Da Batsi imbocchiamo una strada che sale subito in collina alla svolta che indica Katakoilos e, dopo una mezz’oretta di viaggio, con un ultimo tratto sterrato, si arriva ad Ateni, una vera meraviglia per gli occhi, soprattutto dall’alto, perché immersa in un contesto selvaggio, anche se c’è un piccolo bar con qualche ombrellone, ed il colore del mare è quasi commovente, peccato che sia molto mosso e che la sferzata del vento ne attutisca l’incanto, in sabbia sparata addosso come mitragliate abrasive ed in schiuma d’onda che s’infrange violenta sul bagnasciuga. Con un atteggiamento meno aggressivo da parte del patrono Eolo sarebbe un destabilizzante paradiso terrestre. 

Ateni

Poco male, perché ci consoliamo subito con la sua sorellina minore, Mikro Ateni, che, pur essendo vicinissima, separata solamente da un promontorio su cui si trova la più classica delle chiesette isolate, ha tutt’altra propensione all’ospitalità, infatti è più stretta e riparata da argini rocciosi, i moti ondosi sono impercettibili e l’acqua bassa si veste di mille varianti di colori, prima di amalgamarsi nel blu più profondo.

Mikro Ateni

Torniamo sulla costa ovest e proviamo ancora a trovare un accordo con Agios Petros, ma veniamo scacciati come foglie leggere e indebolite dall’autunno. Passando davanti a Golden beach notiamo che il parcheggio non è molto pieno, significa che giù c’è poca gente (anche la più gettonata è divenuta tranquilla, dopo il weekend del tutto esaurito), perciò ne approfittiamo alla grande.
Avendo la fortuna (o meglio, l’accuratezza di ricerca per il posto migliore dove trovare una sistemazione) di abitare in un villaggio come Batsi, che dispone di due belle spiagge cittadine e di tutto il necessario per la ristorazione ed il benessere in generale, chiudiamo la giornata con un bagno avvolgente ed una cena di buon livello, a prezzi sempre abbordabili, dall'imprescindibile Belitsa.

Agios Petros

GIOVEDI’ 16 GIUGNO 2022
Niente! Il tentativo di andare a Vitali (o Vidali), sarà che siamo mezzi morti, finisce alla scatafansò, un po’ per la difficoltà del navigatore a sintonizzarsi sulla lunghezza d’onda della mappa dell’isola e, soprattutto, sul suo ruolo di navigatore, vabbè magari andrà meglio quando prenderemo il traghetto, un po’ per il cielo che si compatta di nuvole nere ed una, più spregiudicata, a forma di freccia, ci indica la via da cui siam venuti (forse era solo la coscienza, sincera), perciò ripieghiamo sulla classica paracula di ogni situazione climatica, cioè Fellos. Ce la godiamo, come sempre, e dopo un certo lasso di tempo la abbandoniamo, come degli amanti ingrati. Tornando verso Batsi ci accorgiamo che tra Golden e Kipri ci sono due piccolissime insenature, completamente riparate dalle raffiche e graziate dai moti ondosi, infatti sembrano due piscinette per bambini, con l’acqua bassa e la più grande tranquillità del mondo, per sentirsi caldi e al sicuro: paradisola!!! 

Insenature tra Kipri e Golden
Insenature tra Kipri e Golden

 Insenature tra Kipri e Golden

Un accenno di sincope nel fermarsi a far benzina a 2,6 euro al litro… “no, scusi, stavo solo dando un’occhiata”: con venti euro il galleggiante non si prende nemmeno la briga di spostarsi di un millimetro. Quando rientriamo a Batsi siamo particolarmente galvanizzati e facciamo una bella passeggiata fino al promontorio di Kolona da cui si possono prendere molti scatti memorabili.
Cena da Belitsa a base di taramosalata, briam e calamaro ripieno (very good!).

Kolona

Batsi

VENERDI’ 17 GIUGNO 2022
Andros è l’isola ideale per chi ama, oltre le belle spiagge e la gastronomia, camminare su sentieri e percorsi tracciati: ve ne sono molti, alcuni ben individuabili, altri meno e per chi volesse saperne di più si può visitare il sito dedicato https://www.androsroutes.gr/ ed acquistare la mappa specifica. Il cammino che porta ad Agios Petros tower è il numero 15. La torre non è tutto sto capolavoro architettonico, ma da qui si gode di un panorama unico sulla vallata ed il mare in basso, con le formiche (le piccole isole) davanti al porto di Gavrio che ha uno spettacolare accesso. 

Torre di Agios Petros

Vidali
Da Agios Petros tower continuiamo verso Vidali e la bassa vegetazione è interamente ricoperta di una profumatissima fioritura gialla: roba da essere un bravo scrittore ed ambientarci un’intricatissima crime story. L’ultimo pezzo di strada non è asfaltato e non vede un caterpillar da molto tempo, ma tutto sommato si lascia percorrere quasi un surplace, facendo un tantino di attenzione ai sassi a punta e a dislivelli sporadici e strategici. Vidali assomiglia abbastanza a Zorkos con la sua ambientazione selvaggia (malgrado la presenza di ombrelloni e lettini che occupano una buona fetta d’arenile), le rocce ruvide a fare da parentesi delimitante, l’acqua di trasparenze cristalline, nonostante la mareggiata, con colori vivissimi ed un fondo a sassolini comodissimi per sdraiarcisi sopra. Nelle retrovie l’oleandro la fa da padrone, con una fioritura quasi esagerata. Ci sono un discreto stabilimento balneare, un bar dall'atmosfera hippie e una taverna interessante. Facendo ritorno verso Gavrio ci facciamo un ultimo bagno nelle placide acque dei dintorni, ceniamo nel locale specializzato in carne allo spiedo che si trova proprio davanti all’ufficio informazioni a forma di torretta piccionaia, dal nome impronunciabile, ma soprattutto impossibile da scrivere, dove gustiamo un ottimo Koutosouvli, accompagnato da una favolosa Mamos alla spina bella fredda.
L’ultima attività da svolgere in zona è il pieno di carburante all’auto per riconsegnarla come l’avevamo presa: ¾ di serbatoio di Kia Picanto, quindi grande come un innaffiatoio, 62 euro… Ma che vi venga un colpo a voi, ai governanti corrotti e alla crisi energetica… ma senza amarezza.

SABATO 18 GIUGNO 2022
Dopo l’ennesima colazione eccezionale (il punto di forza di Villa Fiamegou) ci rimane un’oretta di mare prima di recarci al porto di Gavrio per restituire l’auto alla gentilissima gestrice di Escape in Andros, che ci fa uno sconto per pagamento in contanti, e prendere il traghetto Superstar di Seajets per Rafina delle 12.30. Il vento è al suo apice di potenza e le onde vanno da tutte le parti, ma la nave è ben stabilizzata e le rompe con una impressionante facilità; la traversata è abbastanza piacevole dal punto di vista paesaggistico ed in poco più di due ore sbarchiamo al porto di Rafina, nei pressi del quale si trova l’Avra hotel (tre minuti a piedi) dove abbiamo prenotato con largo anticipo una stanza ad un prezzo decisamente alto per gli standard greci, ma anche per i nostri. Il costo della camera include però, oltre ad un'ottima colazione, la navetta per l'aeroporto (un taxi ci sarebbe costato tra i 30 e i 50 euro). Trascorriamo un paio d’ore sulla spiaggia vicina, giusto per incamerare l’ultimo sole di questa vacanza che inizialmente poteva sembrare lunga, considerando che si visitavano solo due isole, ma che, alla fine, come sempre, è durata troppo poco e viene una leggera malinconia a ripensare alle giornate stupende trascorse a Tinos, di cui abbiamo apprezzato moltissimo l’atmosfera rilassata ed i paesini dell’interno, più che l’aspetto costiero, di cui, invece, Andros sa fare sfoggio con grande entusiasmo e disinvoltura.
Ci concediamo una cenetta sfiziosa con prodotti tradizionali alla taverna vicina all’edicola e a To Limeni, dal nome greco difficilmente memorizzabile.
E’ importante avere qualcuno al proprio fianco quando si viaggia, perché, se sta attento, raccoglie i pezzi del nostro cuore che, altrimenti, sarebbero disseminati in giro per il mondo… Arrivederci dunque al mare blu più profondo e impetuoso, a quello turchese e smeraldo delle placide spiagge assolate, alla cucina rustica e genuina ed alle piccole innovazioni creative che garantiscono un’alimentazione sana, gustosa e mai noiosa, alle birre di vecchia conoscenza ed alle nuove scoperte, al vino fresco e sincero, alle case bianchissime dall’intonaco sempre rinnovato e dalle imposte azzurre come il cielo, alle centinaia di chiesette appollaiate ovunque, come le caprette belanti in cerca della loro mamma, alle vallate fiorite, ai cardi viola e agli oleandri, alle facce rugose, scolpite dagli agenti atmosferici, che ancora si piegano in un sorriso e alla dolce accoglienza che ti fa sentire sempre il benvenuto.