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lunedì 31 ottobre 2011

Sicilia


Aprile 2004

Arriviamo a Catania con volo Alitalia pagato un prezzo stracciato, 60 euro e ritiriamo l’auto da Hertz pagata l’esosa cifra di 310 euro per una settimana.
Imbocchiamo la strada da Catania a Siracusa: 60 km di felicità, se ci si mette bene sulla destra della carreggiata per far sorpassare i più veloci e per evitare  i frontali e se si presta molta attenzione agli incroci, infatti è normale l’uscita pericolosa di “sbadati” quindi è utile suonare il clacson per richiamare alla prudenza, sperando che non la prendano male…
A Siracusa visitiamo il teatro greco con ingresso a pagamento (4,50 euro) + orecchio di dioniso. Ancora chiusa la grotta dei cordari. E’ abbastanza faticoso a causa del traffico raggiungere l’Ortigia, dove si possono osservare il Domo ed il Castello.
Per andare a Noto da Siracusa bisogna prendere la strada che parte poco dopo il teatro greco, attenzione a non ritornare nella parte nuova della città: pochissime indicazioni. Passato il teatro greco si svolta a destra e dopo qualche centinaio di metri vi è un bivio (la strada principale prosegue per Catania) prendere la biforcazione a sinistra anche se mancante di indicazione.
Noto è un’interessantissima località, di grande fascino e piacevole atmosfera, vi sono numerose chiese e palazzi in stile barocco. Al momento della nostra visita il Duomo ed un altro edificio sono imbragati per ristrutturazione della facciata, ma la via Vittorio Emanuele è comunque assai coinvolgente. Molto belle sono le scalinate e le vie perpendicolari che congiungono il camminamento principale alla via Cavour. Tutte le piazze ed i giardini sono luogo di incontro per le persone residenti. Si respira un’aria di serena comunione, in modo particolare nella piazza del municipio, dove si trovano il Duomo ed il palazzo Ducezio (appunto sede del comune), dietro il quale si trova il bar/pasticceria Costanzo dove si possono gustare ottimi specialità tipiche, tra cui i cannoli siciliani, a prezzi convenienti. Per la notte scegliamo il B&B Rooms Villa Ambra
www.roomsambra.com situato a pochi passi dal centro in una bella palazzina (55 euro la doppia).
 Noto

A Palazzolo Acreide (che si trova a 57 km da Noto) vi è la bellissima piazza del Popolo, con il municipio e la chiesa di San Sebastiano con una ripida scalinata. I palazzi del centro storico hanno balconi con ringhiere in ferro battuto. La zona archeologica è molto visitata e vi è un teatro greco con ingresso gratuito dalle 9.00 alle 17.00. Non abbiamo potuto raggiungere i Santoni (sculture rupestri), in quanto il custode era momentaneamente altrove. Poco prima di giungere alla zona archeologica vi è una strada panoramica molto suggestiva che gira intorno al colle ed offre all’occhio paesaggi gradevoli.
Da Palazzolo a Caltagirone si calca la statale 124, un po’ tortuosa, ma molto affascinante, tra colline gentili e vallate aperte.
Caltagirone regala all’arrivo un’immagine di sé alquanto pittoresca per la sua posizione arroccata su tre colli. E’ possibile lasciare l’auto in un comodo parcheggio nella parte alta della città e scendere al centro dalla rinomata scalinata, ornata da coloratissime alzate in maiolica policroma. Lungo questa scalinata si trovano molte botteghe di artigiani ceramisti, presso cui è possibile acquistare souvenirs. Nella corte capitaniale vi è la mostra mercato permanente dell’associazione ceramisti. Pranziamo a “La Piazzetta” http://www.ristorantelapiazzetta.eu/index2.htm in via vespri 20/a (12 euro a cranio). E’ ai piedi della scalinata e si consiglia di non esagerare con gli antipasti calatini per non schiattare durante la risalita, ma sono troppo invitanti… molto buoni anche i ravioli ed il vino bianco sfuso locale.
Caltagirone

Da Caltagirone a Piazza Armerina si continua sulla 124 con i paesaggi che mantengono intatta la loro bellezza.
La visita alla Villa romana del Casale è d’obbligo se si passa da Piazza Armerina. Il biglietto costa 4,50 euro e l’orario di apertura è 8.00 – 19.30 anche se i lavori in atto finanziati dal MURST (bei tempi in cui il MURST poteva finanziare lavori di restauro) non consentono l’illuminazione, quindi si scheggia un’ora prima del tramonto. Le aree mosaicali della villa sono state completamente coperte da una struttura di metallo e vetro, per evitare l’usura da parte degli agenti atmosferici e soprattutto dei vandali, e per favorire le lavorazioni di ripristino di questo importantissimo patrimonio del III – IV secolo d.C. Vi sono alcune colonne perfettamente conservate e uno stupendo cortile porticato con fontana centrale. Il parcheggio in marzo è gratuito.

 Villa del Casale Piazza Armerina
Per la notte scegliamo l’agriturismo Savoca http://www.agrisavoca.com/(la doppia con colazione 60 euro, ma se ci si ferma 2 notti il prezzo scende a 54 e per più notti 50). E’ placidamente adagiato tra le colline e vi sono molti animali da fattoria, tra cui dei vivacissimi pavoni canterini. La struttura è in pietra di un solo piano, sotto la piscina, poi ci sono altre stanze nel casale vicino. La nostra stanza è un po’ umida a causa della piscina, il bagno sarebbe da sistemare e la luce viene e va, poi ci sono dei lavori in corso per approntare una tettoia. L’arredamento è in arte povera. La colazione è un po’ scarsa e disorganizzata, con la tv appalla. Sintonizzata su canale 5 (pensa un po’).
Il trasferimento da Piazza Armerina ad Agrigento ci porterebbe a visitare Enna, ma la pioggia non dà tregua e siamo costretti a rinunciare, ma la strada 117 attraversa verdissime ondulazioni e arrampicamenti rocciosi di grande impatto e ci si consola. Con la fioritura primaverile i prati assumono colori cangianti, peccato per il cielo completamente coperto!
Entrare in centro ad Agrigento è un’operazione ardua: sembra d’approssimarsi ad una megalopoli, mentre è una città di circa 60.000 abitanti, ci ridirigiamo verso San Leone dove stabiliamo il punto di partenza per la visita alla vicinissima Valle dei Templi. Dormiamo al B&B Villa Amico web.tiscali.it/amicogiuse (50 euro in bassa stagione 70 euro in alta) vivamente consigliato, dove il simpatico gestore vi accoglierà con un sorriso ed una gentilezza amichevole. Le stanze sono perfettamente ristrutturate, pulite ed ordinate; la piccola palazzina si trova in un quartiere tranquillo del paese e c’è un cortile interno in cui parcheggiare il proprio veicolo.
La Valle dei Templi si apre allo sguardo in modo prodigioso; provenendo da San Leone si avvistano, rialzati sul colle da cui sembrano voler dominare ogni cosa circostante, gli imponenti templi della Concordia (perfettamente conservato) e di Giunone. Per poter entrare e visitare l’intero complesso è necessario parcheggiare in uno spiazzo sterrato vicino al bar, nei pressi della biglietteria. Il parcheggio sarebbe teoricamente gratuito, ma si fa d’appresso un personaggio a cui è meglio dare almeno un euro se si vogliono ritrovare le ruote al ritorno. L’ingresso costa 4,50 euro, probabilmente i prezzi dei biglietti sono stati uniformati dalla sovraintendenza ai beni culturali (si paga sempre 4,50 che sia la Valle dei Templi o due dolmen del cazzo), ma in questo caso ne vale veramente la pena: i precedentemente citati templi della Concordia e di Giunone, quello di Ercole, quello di Giove, la necropoli paleocristiana, le mura di cinta, il tempio di Castore e Polluce: uno spettacolo unico al mondo!!!
 Valle dei Templi
Se si vuole visitare anche il museo archeologico il prezzo del biglietto sale a 6 euro.
Abbandonando Agrigento, sulla statale 115 verso ovest (Trapani) è possibile effettuare una prima sosta ad Eraclea Minoa (sito archeologico con teatro greco ed abitato) ma non è fondamentale, in quanto il costo del biglietto (2 euro a persona) seppur basso rispetto agli altri, non merita di essere pagato per visitare questi resti completamente imbragati da bruttissime strutture metallo-plastificate, anche se la posizione è suggestiva (mare davanti e vallate alle spalle) e si può fare una piacevole passeggiata nel verde. Di ben altro interesse è la visita alle rovine di Selinunte (4,50 euro) dove si trova un tempio ben conservato e altri due abbattuti dalla storia ma di concreta curiosità per la sondabile tecnica di costruzione. I blocchi costituenti le colonne sono distesi al suolo, ma ancora in ottimo stato di conservazione, vi sono capitelli piantati nel terreno come fossero basi. Anche l’acropoli con altro tempio semi abbattuto, è interessante. Mentre la prima osservazione dei templi è effettuabile a piedi partendo dalla biglietteria, è possibile raggiungere l’acropoli con il proprio veicolo lasciandolo poi in un parcheggio gratuito nei pressi del camminamento che porta al secondo itinerario. I gestori di B&B e ristoranti hanno l’abitudine di lasciare volantini pubblicizzanti le loro attività sui parabrezza, ma non sempre sono aperti, soprattutto a pranzo ed in bassa stagione. Si mangia bene alla trattoria Athena http://www.campingathenaselinunte.it/Ristorante.aspx  che serve buoni piatti a prezzi economici, vi sono anche menù turistici a 9 euro.
Da Selinunte si decide di tagliare verso nord prendendo l’autostrada (gratuita) sino a Castellamare del golfo che si trova in una bellissima posizione, ma che in questa stagione e soprattutto con la pioggia torrenziale risulta alquanto desolante, inoltre difficile è trovare una sistemazione in B&B o pensione, conviene quindi proseguire verso Scopello dovei invece si scoprono sistemazioni a prezzo basso. Noi ci s’orienta verso il Bernardo B&B http://www.bernardos.it/ che dispone di camere accoglienti e pulite, è situato in una splendida posizione e vi è un cane gigantesco, ma buonissimo, di nome Argo, con cui è subito facile fare amicizia. Abbiamo pagato 40 euro ma il prezzo standard oscilla tra i 55 e i 75 euro. A Scopello vi sono i faraglioni e la tonnara che rappresentano un angolo suggestivo sulla costa. Da qui si può partire per l’escursione alla riserva naturale dello zingaro: 6 km e più di intensa passeggiata immersi in una natura incontaminata nei pressi della costa. E’ possibile raggiungere alcune splendide calette prendendo le indicate deviazioni; qui il mare si fa docile di tonalità meravigliose. In marzo il tuffo è un po’ azzardato, ma quando la temperatura si orienta verso i parametri estivi è sicuramente un piacere fare una nuotata. Si specifica che l’ingresso non è gratuito, si pagano 3 euro a persona e si consiglia di portare con sé acqua e cappello.
Partendo da Scopello bisogna assolutamente fermarsi a Erice, una meravigliosa cittadina medievale raggiungibile con una strada tortuosa che s’arrampica, con vedute mozzafiato dietro ogni tornante, sino alla sommità del colle su cui è situato l’abitato. Il paese è tranquillo e si sentono pochissimi rumori a turbare la pace del luogo. Molte sono le cose da vedere, le più degne di nota sono: il castello da cui si gode un panorama superbo, la piazza del municipio ed i vicoli convergenti, la chiesa matrice di cui si sottolinea la prodigiosa fattura del portale e del campanile ed infine la trattoria “la pentolaccia” in cui il rapporto qualità-prezzo è decisamente incoraggiante. 

 Erice
Anche Monreale costituisce una tappa obbligata soprattutto per la sua chiesa principale. Si parcheggia a pagamento e si sale una scalinata ed un vicolo con botteghe di mosaicisti sino alla piazza. La vera bellezza del Duomo si dispiega all’interno, dove una serie impressionante di mosaici lascia l’osservatore a bocca aperta, in modo particolare le scene dal vecchio testamento, ma soprattutto il Cristo che domina l’abside (fattura originale in calcare e lava). Nonostante Palermo chiami a gran voce la nostra sosta, vantando tesori da scoprire, si preferisce saltare il giro della città per evitare di stressarsi troppo nel traffico e lasciare più tempo per le realtà più provinciali, ma altrettanto attraenti. Riprendendo la strada che costeggia il versante nord della regione, sempre verso est, si arriva a Cefalù, adagiata con dolcezza e, scattando una fotografia dalla strada che scende al centro, si può conservare un ricordo di poetica espressività, pare d’osservare un quadro ad olio generato dalla mente fantasiosa di un genio. L’abitato s’accosta alla roccia spiovente in un’armonica fusione. La cattedrale vincola il visitatore per quanto concerne l’orario, con chiusura al pubblico dalle 12.00 alle 15.30, ma anche qui l’interno merita un’accurata analisi. La facciata affiancata ai palazzi della bella piazza con scalinata ha un fascino particolarissimo. Il paese, in generale, è piuttosto vivace, vi sono vicoli animati che offrono molte possibilità per lo shopping, parecchi edifici di richiamo e camminate da non perdere, come quella che conduce al tempio di Diana. Per rinfrancare lo stomaco si consiglia ci rechiamo all’osteria “La brace” http://www.ristorantelabrace.com/labrace/intro.asp, in un vicolo discendente dalla piazza del Duomo, via XXV novembre, 10 t, dove, in un locale veramente intimo e lussuoso  (anche andare al bagno è un piacere) è possibile gustare specialità tipiche spendendo una cifra modesta. Il ristorante è conosciuto anche con il nomignolo “l’olandese” per la provenienza del gestore (sembra paradossale mangiare bene a casa di un olandese, però…). Il pane ed il coperto sono inclusi nel prezzo. 
Cefalù

Cefalù in questo periodo non ha una grandissima ricettività turistica perciò decidiamo di spingerci ulteriormente ad est. Si precisa che l’autostrada Palermo-Messina è in fase di costruzione, quindi per buona parte del tragitto non si paga il pedaggio, ma alcuni tratti sono a pagamento: noi abbiamo pagato a Cefalù e successivamente all’uscita di Capo d’Orlando dove abbiamo deciso di passare la notte.
Questo paese non offre molto fuori stagione, incentrando la sua attività su un’ospitalità tipica del periodo estivo e riferita prettamente al settore del mare, ma a pochi km di distanza vi sono i monti Nebrodi che regalano fantastici paesaggi. All’albergo “Amato” http://www.hotelamato.it/ si può usufruire di una buona mezza pensione con servizio professionale a 35 euro a persone (altrimenti 50 euro la doppia in bassa stagione e 92 euro in alta).
Piuttosto che percorrere la costa sino a Tindari, la cui gita conosciamo già bene grazie al Maestro, preferiamo tagliare l’interno tra le montagne, passando da Randazzo (bella posizione) Castiglione di Sicilia, Francavilla per giungere come meta finale a Taormina. Si consiglia di percorrere questa strada con le condizioni climatiche migliori sia per poter gustare la fragranza delle panoramiche sia per la sicurezza (pericoli di frane, scarsa visibilità a causa della nebbia e delle piogge che rendono, inoltre, il fondo stradale sdrucciolevole).
Anche Taormina meriterebbe un clima migliore di quello che troviamo, in quanto si tratta di una città veramente affascinante sia dal punto di vista architettonico sia per quanto concerne la fusione con l’ambiente; alle pendici del colle su cui s’arrampica Taormina si apre un golfo spettacolare, sicuramente unico, al centro del quale galleggia la famosa Isola Bella. Per chi arriva fin qui in auto e desidera parcheggiarla “al sicuro” si consiglia di orientarsi verso località limitrofe.
Per dormire scegliamo l’hotel “La riva” http://www.hotellariva.com/ sul lungomare di Giardini Naxos: un albergo in stile spagnoleggiante dotato di un seppur piccolo garage a pagamento (5 euro al giorno). Le tariffe ufficiali prevedono un prezzo massimo di 55 euro + 10 euro per la colazione, noi paghiamo 55 euro di tutto. Chi volesse provare un pranzo come Dio comanda farebbe bene ad entrare al ristorante “Al feudo” www.tao.it/feudo.
a Giardini Naxos; inserito all’interno di un’azienda agrituristica, si viene ricevuti in modo decisamente cordiale e si possono assaporare le delizie della casa: gli antipasti sono ottimi ed abbondanti e ritagliano la profumata essenza della Sicilia e la sciolgono libidinosamente sulla lingua di chi si addentra in questa esperienza esaltante. Ci sono anche dei favolosi primi piatti. Solo i più voraci, a questo punto, saranno in grado di proseguire con il secondo (forse Obelix?!?). Il ristorante è consigliato dal volume “Osterie d’Italia” e di conseguenza dispone di una buona cantina, ma anche il vino rosso della casa, servito in bottiglia, ha un suo carattere deciso e autoritario. Il prezzo complessivo del pasto, costituito da antipasto, 2 primi, 1 bottiglia di rosso e 1 caffè è 25 euro.
Bisogna aprire una piccola parentesi sui ristoranti siciliani: in generale sono eccezionali, per la qualità dei prodotti enogastronomici somministrati e per l’ospitalità che li contraddistingue. Soprattutto in bassa stagione, oltre ad usufruire di un servizio professionale e cortese, capiterà di godere di sconti simpatia, gli arrotondamenti del conto (anche di due o tre euro) vengono effettuati sempre per difetto. Un turista non è mai un cliente abituale, quindi non si tratta sicuramente di un premio fedeltà, ma porterà a casa con sé l’atmosfera di familiarità godibile all’interno dei locali e probabilmente ne parlerà ai suoi amici che vorranno verificare personalmente, ma nonostante questa riflessione che potrebbe sottendere una strategia di marketing (e cosa ci sarebbe di male se se facessero così anche i piani di investimento?!?) si vive sempre questa spontaneità sincera con piacevole soddisfazione. Ciò a testimonianza del fatto che le generalizzazioni ed i luoghi comuni, soprattutto quelli negativi, hanno sempre l’occasione di essere smentiti ed è molto meglio valutare le singolarità.
Taormina ha il grande problema dei parcheggi per la sua conformazione di serpente avvinghiato ad un ramo e a chi non avesse tempo da dedicare alla salita ed alla visita del centro si consiglia comunque di percorrere la strada che sale per godere del paesaggio sottostante e di continuare sino a Castelnola facendo anche una tappa intermedia al castello da cui si ammirano altre vedute della baia e delle valli attorno.
Sulla strada che unisce Taormina a Catania vi sono alcune località costiere che devono essere menzionate (Acitrezza e Acicastello). La prima viene da noi individuata come base per trascorrere la notte per poi recarci all’aeroporto il giorno successivo (hotel “I Ciclopi” http://www.acitrezzaciclopihotel.com/, 70 euro la doppia con colazione). Mangiamo al “Il moro di Trezza” http://www.ilmoroditrezza.com/, nei pressi del molo sul lungomare, che offre pesce freschissimo a prezzo invitante. E di una merenda a base di cannoli siciliani e granite al caffè con panna o alla mandorla, che si può pensare? Che ci si può fiondare direttamente al bar pasticceria gelateria Eden http://it-it.facebook.com/pages/Eden-Bar-Acitrezza/198558643512788 per avere gusto e ricordo eternamente grati della scelta (granite semplici 1,80 euro, con panna 2,10 euro).
Da Acitrezza, la mattina presto di un giorno festivo, conviene prendere la statale ed arrivati a Catania seguire le indicazioni per il lungomare/porto e successivamente per Fontana Rossa/Aeroporto. Mentre nei giorni feriali sarebbe preferibile ritornare ad Acireale e prendere l’autostrada per evitare di rimanere bloccati nel traffico e rischiare di perdere l’aereo.
Una volta giunti all’aeroporto è necessario ci rivolgiamo al banchetto della Hertz per la consegna dell’auto. A proposito di ciò si potrebbe aprire una parentesi sui contratti di noleggio; alcune agenzie propongono il kilometraggio limitato (tipo 800 km) con l’aggiunta di centesimi extra per ogni km in +. Per coloro che percorrono parecchia strada questa soluzione non è molto conveniente, ma non è l’unica, anche se magari verrà proposta come tale. Vi è la possibilità di orientarsi verso la formula del kilometraggio illimitato, ma è necessario chiedere con una certa decisione. Noi abbiamo la prima opzione in quanto all’oscuro di un’apertura sulla seconda, alla partenza abbiamo controllato la carrozzeria nei minimi particolari, ma non abbiamo controllato la corrispondenza tra l’effettivo kilometraggio di partenza e quello indicato sul contratto (nettamente inferiore). Si è trattato sicuramente di un errore in buona fede, ciò testimoniato dal fatto che l’impiegata della società (molto disponibile, professionale e compassionevole) ha applicato, anticipatamente, senza che nulla chiedessimo, la tariffa della soluzione kilometraggio illimitato, facendoci risparmiare una cifra considerevole rispetto a quella che avremmo dovuto sborsare a causa dell’errore di registrazione suddetto e della nostra “leggerezza” nel controllo e nella lettura delle clausole contrattuali (ma anche rispetto a quella che avremmo dovuto pagare giustamente per la strada extra effettivamente percorsa). Anche in questo caso sono emersi valori positivi della persona che ha trovato questa soluzione per noi soddisfacente, nonostante ciò si consiglia di prestare parecchia attenzione a questi dettagli che, inizialmente, possono apparire come insignificanti e fastidiosi cavilli, ma che, alla chiusa di un viaggio, possono costituire una macchia di negatività.



 


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