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lunedì 6 giugno 2011

Tenerife


Marzo 2011

Il problema di voler andare in un posto caldo, ma vicino, a meta marzo è irrisolvibile. Cioè una soluzione ci sarebbe, Fuerteventura, dove piove pochissimo, ma ci siamo già stati. Quindi perché non tentare la sorte in un’altra isola delle Canarie. Ci piacerebbe andare a El Hierro o La Gomera, le meno turistiche, ma arrivarci è impegnativo e  costoso. Si deve infatti fare scalo a Tenerife o Gran Canaria e proseguire con un volo Binter canarias, compagnia decisamente cara.
C’è anche l’alternativa del traghetto da Tenerife, ma chi ne ha voglia! Siamo tornati da poco da una vacanza di quelle giuste e vogliamo riposarci (dalla vacanza).
Optiamo per Tenerife, approfittando del volo diretto Ryanair da Orio al Serio. Fino a poco tempo fa l’unico volo di linea per Tenerife era un volo Iberia con scalo a Madrid.
Dopo aver controllato il meteo per una settimana mi rendo conto che il luogo più sicuro in cui soggiornare è Los Cristianos, anche se si trova nella zona più turistica dell’isola. La scelta si rivelerà saggia perché sarà l’unica zona baciata a tratti dal sole, mentre sul resto dell’isola imperversano temporali e nevicate.
Sì nevicate perché alle Canarie non c’è l’eterna primavera come pubblicizzato dai depliant turistici, ma ci sono le stagioni come le nostre, solo che la temperatura è più alta. Quindi in gennaio serve un maglione e in agosto si schiatta. La caratteristica costante però è l’acqua dell’oceano, sempre fredda.
Noleggiamo l’auto come al solito con www.autoeurope.com per 140 euro la settimana.
Affittiamo un appartamento direttamente dai proprietari tramite il sito www.brisrent.com. Costa poco, 175 euro la settimana ed è molto carino e ben tenuto. Paghiamo cash alla portineria/reception della struttura, il Castle Harbour. È un palazzo enorme, come quasi tutti qui, con centinaia di stanze. C’è anche una piscina che non utilizzeremo mai perché in ombra per buona parte della giornata. La posizione è buona perché si trova alla fine del paese, verso la collina, e quindi è un po' estraneo al marasma.
La prima impressione (che verrà confermata nel corso della vacanza) è che abbiano deturpato questa povera isola, soprattutto nella zona di Los Cristianos/Playa Las Americas, ma anche altrove purtroppo. Sarebbe veramente bella, non tanto per il mare, ma per le particolarità dei paesaggi rurali.

Meno turistica è la bella Playa del Medano a sud dell’isola; vi spira sempre un forte vento ed è la spiaggia dei surfisti. Da qui si può fare una bella e ventosa camminata sulla Montana Roja.

 


Percorriamo praticamente tutte le strade dell'isola; quella che sale dalla spiaggia delle Teresine verso Taganana e poi verso La Laguna è molto particolare, per non parlare di quella che va da Arona al Parco del Teide (il vulcano che si trova a 3700 metri). La salita al Teide è fondamentale per poter godere di un paesaggio unico. Vi è infatti quasi sempre una corona nuvolosa che nella parte intermedia del cammino può essere fastidiosa perché si trasforma n nebbia, ma una volta superata offre una suggestione di meraviglia: pare che la montagna nasca qui da una pianura di terra bianca o che sia un’isola circondata da un mare d’ovatta.
Poi ci sono le alternanze di rocce multicolore con varianti di vegetazione e la presenza di neve che dona un’ulteriore particolarità al paesaggio.


Per salire al cratere del vulcano è necessario richiedere un permesso con largo anticipo. Il centro visitatori da cui parte la funivia per la sommità è in posizione splendida e nelle vicinanze è possibile concedersi belle passeggiate poco impegnative, fingendo di essere camminatori esperti.
A Monolithos ci sono le omonime scogliere, che sono abbastanza impressionanti se uno non avesse visto i Cliffs of Moher in Irlanda. La posizione migliore per osservarli è la spiaggetta che si trova dietro il molo del paese, purtroppo chiusa per lavori.
Nonostante il clima riusciamo a visitare tutti i luoghi di interesse, tranne i paesini della costa nordovest, perché piove talmente forte che non si vede nulla e quindi tiriamo dritto per Orotava, una bella cittadina coloniale con preziosi edifici adornati da balconi e cortili raffinati, ma forse per il clima ostile sembra un po' triste e c’è quasi tutto chiuso.


La Laguna è ugualmente allegra nonostante la poca gente in giro. E’ una città universitaria con un bel centro storico le cui strade affascinano il visitatore e gli lasciano tutta la tranquillità per alzare lo sguardo verso le facciate colorate dei palazzi. Ci si scorda quasi di trovarsi a poca distanza dalla costa africana , la sensazione è più simile a quella che si prova visitando le città della Spagna continentale.

Visto il clima inclemente decidiamo di buttarla sul cibo e al tourist office sul lungo mare di Los Cristinanos ci facciamo dare un libretto sulla gastronomia dell’isola, con l’indicazione dei migliori ristoranti.
Di seguito la nostra piacevole esperienza culinaria.

La Tasquita del Puerto a Los Abrigos. E’ uno dei tanti ristoranti simili sul lungomare, piuttosto turistici. Hanno tutti delle offerte relative a paella o grigliata di pesce. Scegliamo la grigliata (buona) con il vino bianco della casa e spendiamo 33 euro (in due ovviamente). A quanto pare le tasse non erano indicate nell’offerta.

El Cine è una stranezza vicino al lungomare di Los Cristianos (pieno di locali che propongono gli stessi piatti per turisti inglesi e tedeschi), una taperia dove va anche la gente del luogo. Il posto è informale e la scelta è limitata, ma il cibo è gustoso e i prezzi bassi (17 euro in due, considerando che la birra costa più che negli altri posti).

Sabor Canario a Orotava, consigliato dalla Lonely Planet, ma estremamente turistico. Le porzioni sono scarse e non particolarmente buone (25 euro in due, ma abbiamo fame).

Caffetteria/Pasticceria a La Laguna. E’ l’unica in Plaza de la Conception vicino alla chiesa. Il caffè e la torta sono buoni, ma si sbagliano a fare il conto in eccesso (strano!). Lo facciamo notare e paghiamo 7 euro per una fetta di torta, un cafecito e un latte macchiato (da un litro e mezzo!).

Las Arenas all’ingresso di San Miguel de Tajao. Non esiste un menu. Ci accompagnano al banco del pesce (freschissimo) e una volta scelti un calamaro e una seppia giganti ci chiedono se li vogliamo alla griglia o in altro modo. Ci chiedono anche se vogliamo come antipasto un’insalata di mare. A quanto pare non ci sono molte opzioni. Alla fine il cibo è buonissimo, il vino bianco della casa ottimo e paghiamo 22 euro in due.

Dona Juana a Cabo Blanco, via Trujilla (vicino al supermercato). A pranzo c’è un menu a prezzo fisso a 7 euro: rancho canario (zuppa di ceci, patate e carne che fa un pasto), sogliola grigliata con contorno, dolce, caffè e birra. La qualità è molto meglio dei menu a prezzo fisso di Brescia e il rancho canario è ottimo.

El Granero a Buzanaca, via Isla Margarita (è un po’ nascosto, meglio chiedere indicazioni) è un ristorante taperia aperto solo la sera dalle 18.30. E’ pieno, di turisti e gente del posto. Il polipo a la granero è buono ma la quantità è scarsa per il prezzo (11 euro) e non hanno dolci della casa. Il locale è carino, simile a una nostra osteria, con una saletta d’attesa in cui attendere che si liberi il tavolo. E’ più trendy che realizzante.

Casa Olga a Taganana Roque de Las Bodegas. Siamo venuti fin qui a pranzo per mangiare da Casa Africa, raccomandato su varie guide, ma è già occupato da 400 turisti tedeschi. A quanto pare il ristorante ha un contratto con molti tour operator. Ripieghiamo su Casa Olga. Il tipo vuole convincerci ad ordinare una specie di menu a prezzo fisso proposto sul momento. Ordiniamo alla carta. Non è male. Spendiamo 27 euro in due.

Roque del Conde a Arona, Carretera General, 69. Mangiamo mojo pulpo, garbanzas e revueltos de gambas y setas, tutto ottimo. Spendiamo 22 euro in due, incluso il vino bianco della casa che non è un gran che. In effetti agli altri tavoli si beve solo rosso.

Pasticceria Arona a Arona, in centro al paese. Paghiamo 3 euro per due fette di torta giganti.


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