16 MARZO – 26 MARZO 2023
Acquistiamo un volo Delta airlines a poco più di 700 euro (super economico rispetto ai prezzi dei voli post-pandemia) che prevede scalo a Amsterdam e ad Atlanta (con stopover per la notte). In questo modo evitiamo la classica notte a Nassau, tappa quasi d'obbligo per visitare le outer islands delle Bahamas.
Partiamo da Linate,
dove abbiamo prenotato il posteggio auto da AVIO Parking per un totale di 61
euro; a dispetto di alcune recensioni negative riscontriamo, invece,
grandissima puntualità e professionalità.
Le tre ore di scalo ad
Amsterdam sono appena sufficienti per affrontare
l’estenuante controllo passaporti (le comodissime postazioni self service sono chiuse) ed arrivare in
tempo utile al gate di partenza del boeing diretto ad Atlanta, dove
subiamo ulteriori patemi d’animo inerenti all’immigrazione negli USA, controllo documentazione,
interrogatorio di rito, impronte digitali, fotografie varie per poi poter
acquistare armi d’assalto e munizioni a tintichè in qualsiasi supermercato
Walmarth…
Naturalmente l’aereo è atterrato al terminal internazionale, ma tutte le navette per gli alberghi partono dal terminal domestico, che dista una certa quantità di kilometri ed è
raggiungibile con lo shuttle gratuito (la fermata è appena fuori dal terminal) in circa 20 minuti (senza traffico).
Le navette per gli alberghi dovrebbero passare ogni 30 minuti, ma così non è, almeno nel nostro caso, e l'autista di un’altra catena percepisce la nostra
evidente insofferenza (se ci fosse stato un gruppo di francesi e/o belgi avrebbe
già improvvisato una vibrante protesta) e ci carica a bordo, conducendoci al
Fairfield Inn & Suites North di Sullivan Road,
dove abbiamo prenotato una notte per 112 dollari (con colazione inclusa). Il volo da Atlanta per George Town (Exuma) partirà il mattino successivo
alle 11.00 dal terminal internazionale (aridaje).
Giungiamo sull’isola in
perfetto orario e già in quota, dal finestrino, ci rendiamo conto della
magnificenza del posto (sorvolare le Bahamas è una delle esperienze visive più
emozionanti che si possano immaginare); anche a terra la natura riserva
immediatamente un impatto notevole, poi ci pensano gli uomini, come spesso
accade, a compensare il bello del mondo.
Abbiamo noleggiato un’auto da Sure to
shore (il più economico dell'isola) per dieci giorni, al prezzo “modico” di 520 dollari e la troviamo
all’aeroporto aperta con le chiavi nella tasca del sedile del passeggero,
un’ottima soluzione se a gestirla fossero i greci, tipicamente assai affidabili
e scazzati in questo tipo di attività; quando entrano in gioco i bahamensi di
Exuma ogni cosa si fa più complicata ed anche leggermente fastidiosa. Infatti
ci chiedono di fare filmati alla carrozzeria per attestarne lo stato al momento del
ritiro e fotografare il quadro per immortalare il livello del carburante, ma
poi dobbiamo passare all’ufficio per fare il contratto: “ma allora non si
poteva evitare il primo passaggio?!?”. Evidentemente sì, perché comunque
all’ufficio ripetiamo l’attività da capo, tra l’altro il contratto lo
compiliamo noi a mano… “ma scusi, non dovrebbe fare qualcosa anche lei!?!
Solitamente è l’impiegato che lavora, non il cliente!”.
Capiamo subito che non
sono proprio una popolazione di stacanovisti, vabbè ma fanno bene se si
vogliono prendere una rivincita nei confronti dei bianchi sfruttatori… fatto
sta che si respira talmente tanto fancazzismo che l’auto deve essere restituita
perfettamente pulita, altrimenti viene applicata una sovrattassa di 100
dollaroni… per ovviare al problema di tirar su anche quell’eventuale granello di
sabbia insidioso hanno tappezzato la parte interna e pavimentale del veicolo
con fogli di giornale, di cui uno riporta persino la vittoria dell’Inter sul Milan in supercoppa…
Ma sin qui tutto abbastanza normale; la situazione peggiora notevolmente
quando ci rechiamo a prender possesso del piccolo appartamento che abbiamo
prenotato al Fishtails Palms che si trova a Stuart Manor, nella parte alta di
Exuma, a poca distanza dalla famosissima spiaggia di Cocoplum. La struttura era
nata bene, originariamente ben concepita, ma la proverbiale incapacità dei
gestori ha dato luogo a scarsa manutenzione e pessima attenzione nei confronti
dell’ospite, sarà forse anche dovuto al fatto che è la struttura ricettiva più
economica dell’isola, (su
booking 1074 dollari per 10 notti), ma riscontriamo parecchie carenze che
segnaliamo con un messaggio di Watsapp, visto che la tipa non si è nemmeno
degnata di venire a salutarci… poco dopo l’invio del messaggio si presenta una
galoppina incaricata dalla proprietaria che, invece di soddisfare le nostre
richieste, appena apriamo l’uscio sul suo bel faccione deprimente, non ci
saluta nemmeno e ci dice: “Sono venuta a prendere i soldi”, beh niente di male,
probabilmente siamo noi che abbiamo un concetto strano dell’ospitalità e
dell’educazione… le pianto in mano la carta di credito (modalità di pagamento
prevista da booking e appurata con email diretta alla gestrice della struttura)
che lei striscia in un lettore che non da segno di vita: non si capisce bene se
sia spento o se si tratti di un giocattolo dei figli della svampita incaricata…“eh, non funziona, allora dovete andare all’atm a ritirare i contanti” “mah,
non credo proprio, se lo avessi saputo avrei portato i dollari da casa, non li
vado certo a ritirare allo sportello con una percentuale del 4% di anticipo su
contanti minimo, per non parlare di maggiorazione tasso di cambio ed eventuali
altre commissioni applicate dalla banca locale, scaricati i soldi tramite
booking, come fanno tutti, tu sarai anche furbetta, ma io sono nato a Sanremo,
mica mi freghi dal punto di vista finanziario!”
Alla fine ci veniamo incontro: lei ci abbuona i 74 dollari e gliene dò
“solamente” 1000 di cui 500 prelevati allo sportello ed il mio dna ligure
esulta, perché in sostanza ci guadagno.
Comunque lo slogan del giorno è: Mare 9 ospitalità 2!
Per percorrere l'intera isola da nord a sud si impiega un'ora e mezza.
Ci sono tre benzinai. Quello di George Town è il più “moderno” e si può pagare anche con carta
di credito, ma ci sono spesso code interminabili. Gli altri due sono più
spartani, di cui uno sulla Queen’s Highway, nei pressi della rotonda che conduce
all’aeroporto e l'altro nella parte nord dell'isola.
Per la spesa quotidiana il miglior negozio è Exuma Markets a George
Town, che ha un buon assortimento ed accetta la carta di credito senza tasse o
commissioni aggiuntive. Lo stesso discorso vale per il vicino 242 che vende vino,
birre, superalcolici e tabacco (si consiglia di portarlo da casa perché un
pacchetto costa 15 dollari) e per Smitty's, che non è male per le piccole spese e si
trova sulla Queen’s Highway tra il beach access di Jolly Hall e quello di
Hoopers Bay.
La domenica i negozi (tranne Exuma Markets e 242 a George Town) e anche parecchi ristoranti sono chiusi.
I prezzi sono in generale altissimi e la scelta scarsa, ma noi ci siamo portati più roba possibile da casa per salvaguardare sia il portafoglio che la nostra integrità
fisica perchè anche i ristoranti hanno tre prodotti in croce e non li sanno proprio assemblare con maestria… se qualcuno decidesse di aprire un ristorante
decente ad Exuma porterebbe a casa i soldi a vagonate.
Un'altra mossa saggia è quella di recarsi in aeroporto per la ripartenza all’ultimo minuto
possibile, che dicono essere 3 ore prima del volo per le pratiche di
immigrazione USA. In realtà si può stare anche un po’ più stretti perché il
check-in pare che sia l’unica cosa che sanno fare relativamente velocemente,
inoltre l’aeroporto è una specie di baracca in cui non c’è assolutamente nulla;
per l’attesa ci si rifugia dall’altra parte della strada in un bar
un po' squallido denominato ambiziosamente Lounge, che fortunatamente dispone di
alcuni tavoli e panche di legno all’aperto. Qui conviene disporre di
qualche banconota, perché il pos non funziona (pare non funzioni mai), se si vuole
bere una birretta o azzardare addirittura la consumazione di cibo, nella lunga
attesa, che si estende ulteriormente, come nel nostro caso, se il tuo volo è in
ritardo di quattro ore.
Dopo questo interminabile prologo di informazioni pratiche e lamentele varie si
va ad elencare l’unica vera ed impressionante motivazione per cui sobbarcarsi
uno sbattimento simile: la bellezza di tutto questo mare!!!
SPIAGGE DI EXUMA
COCO PLUM
La prima spiaggia che esploriamo su Exuma è considerata una delle più
affascinanti dell’isola, infatti nonostante il vento forte ed il mare un po’
agitato la troviamo incantevole: ogni cosa rispecchia gli standard ideali delle
Bahamas, cioè sabbia bianchissima ad effetto borotalco sotto i piedi ed acqua
azzurro fosforescente, cangiante in funzione della profondità. Ci ripromettiamo
di tornare nella speranza di ottenere un’accoglienza più “pacificante”. Lo
facciamo e la troviamo ancora più bella soprattutto con la bassa marea che fa
emergere commoventi banchi di sabbia, assai fotogenici.
FLAMINGO BAY
Il beach access si trova a Steventon e ci si immette in questa lunghissima
striscia di sabbia bianca che, con le condizioni ideali di marea e vento, offre
visuali e sensazioni uniche, soprattutto all’estremità sud, dove ci si possono
concedere splendide nuotate super rilassanti in acque placide e cristalline.
EMERALD BAY
E’ una baia semicircolare chiusa da un lato dalla struttura, tutto sommato,
abbastanza discreta del Sandals Resort. Noi, chiaramente, optiamo per la parte
opposta, dove godiamo di assoluta solitudine, di un mare più tranquillo ed
anche di minor esposizione al vento. L’unico difetto di questo luogo
meraviglioso è la totale assenza di ombra.
HOOPERS BAY
Un’altra bellissima spiaggia a cui è stata sottratta un po’ di poesia
dall’intervento edilizio dell’uomo, seppur contenuto in parametri tollerabili.
E’ famosa per le tartarughe marine che la frequentano con assiduità. Noi
arriviamo nel pomeriggio inoltrato e non ne avvistiamo nemmeno una, perciò ci
prenotiamo per un futuro ritorno fiduciosi in un incontro ravvicinato. Lo
facciamo in una giornata stupenda, con mare calmissimo ed avvistiamo senza
alcuna difficoltà diverse tartarughe (nel tratto tra i pontili), che rispettiamo nel loro ambiente, senza
disturbarle, a differenza di alcuni dementi che arrivano in barca tra i due
pontili ad est e ci giocano in maniera un po’ troppo invadente.
E' riparata nei giorni ventosi e ci sono un paio di zone ombreggiate.
JOLLY HALL
Al contrario della precedente offre svariate possibilità di riparo sotto le
fronde degli alberi ben disseminati lungo il litorale. L’accesso è ben
segnalato sulla strada e, nonostante ciò, non vi è quasi mai nessuno. E’
sicuramente un’altra perla di bellezza da incastonare nella collana della
memoria. Oltre gli scoglietti a sud c’è la sua figlioletta isolata, per chi
volesse godere di una privacy maggiorata.
E' la spiaggia che frequentiamo di più perchè, oltre ad essere splendida, è la più riparata dal vento.
PALM BAY
Si trova dietro a Jolly Hall, attraversando una strada nel suo punto più a sud e ne è la tangente edificata, nonostante ciò possiede un suo fascino.HAULOVER BAY
Proprio sotto al cimitero c’è una spiaggetta minuscola, ideale per due e per lasciarsi ipnotizzare dalla purezza (BRYANA BEACH).
Da Bryana Beach, durante la bassa marea, è possibile raggiungere a piedi Man O War Cay. Noi non ce la sentiamo per evitare un incontro ravvicinato con lo squalo, raro ma possibile.
THREE SISTERS
La sua particolarità è rappresentata dalla presenza di tre scogli davanti alla
spiaggia che raccontano la leggenda di tre donne e dei loro amori disperati.
Più prosaicamente parlando è una sterminata lingua sabbiosa purtroppo quasi
sempre esposta agli elementi, soprattutto ai marosi gagliardi che hanno,
infatti, eroso le rocce dell’amor piangevole.
MOSS TOWN
Nei pressi dell’omonima località si trova questa lunghissima spiaggia, dove,
effettivamente, il mare è un po’ MOSSO… ma è comunque molto bello e si possono
fare interminabili camminate in totale solitudine, nonostante qualche residenza
privata a ridosso del versante sabbioso molto profondo.
EXUMA POINT
Si trova all’estremità occidentale proprio alla fine della Queen’s Highway.
Dalla parte interna e lagunare non vi è una vera e propria spiaggia, ma è il
posto ideale per godersi il tramonto e fare lunghe passeggiate nell’acqua
bassissima e sui banchi di sabbia fuoriusciti grazie all’effetto delle maree.
Sul versante opposto, quello aperto, dove si sviluppa più in basso anche
Cocoplum, invece, si trova una lunga spiaggia di cui non è dato conoscere il
nome, che non è molto considerata, ma si srotola sotto i passi per offrire la
possibilità di camminare in una natura totalizzante.
SPIAGGE DI LITTLE EXUMA
PRETTY MOLLY
E’ la prima spiaggia che si incontra scendendo da George Town a Little Exuma;
come sempre è indicata dal cartello beach access. Ha un doppio versante, ma non
si sa quale dei due scegliere perché entrambi esposti ad un forte vento. Ci
ritorniamo quando le condizioni si fanno più calme e troviamo un luogo
completamente diverso e, se possibile, ancora più magico, ma soprattutto è
possibile fermarsi.
FORBES HILL
Si trova su Little Exuma poco dopo aver oltrepassato il ponte che la collega
alla sua sorella maggiore. Anche in questo caso si trova facilmente l’accesso e
si apre il cuore quando si posa lo sguardo su questo angolo di paradiso
tropicale… ci si possono trascorrere ore ed ore perché vi sono molti alberi,
alleati contro l’insolazione ed il mare sembra avere molte storie da
raccontare, ché qualcuno si domandava: “ma a cosa serve tutto questo mare?”
Forse serve proprio a restituirti un po’ di quella bellezza che troppo spesso
dimentichi in un angolo remoto dell’inconscio o in un cassetto pieno di
fotografie che non guardi mai…
Il mare è spesso mosso ma la spiaggia è meno ventosa di Pretty Molly e Tropic of Cancer.
TROPIC OF CANCER
E’ l’ultima di Little Exuma. Anche in questo caso è buona cosa informarsi sulle
condizioni dei venti perché, se in piena attività boracifera, c’è da tornare a
casa rimbambiti del tutto (che già c’è una discreta base di partenza).
Nonostante la presenza di alcuni edifici è una delle ambientazioni più selvagge
della zona e quando ci veniamo in assenza di vento troviamo un mondo di favole
visuali.
A Little Exuma si trova anche lo spettacolare Moriah Bay National Park, raggiungibile in teoria solo via mare (vi sono vari noleggiatori di barchette, canoe, sup, water bikes, a prezzi alti ovviamente; a noi consigliano TT Water Sports), perchè la costa è stata privatizzata. In pratica si può seguire l'indicazione per The CUT (aperto ai proprietari e loro ospiti) e sperare di non venire presi a fucilate da nessuno.
In 10 giorni, complice anche qualche momento di brutto tempo, riusciamo a vedere a malapena le spiagge di Exuma e decidiamo quindi di non visitare Stocking Island che però, a detta di tutti, merita tantissimo. Si raggiunge con i water taxi da George Town (20 dollari a/r per il Chat'n'Chill e 30 per le bellissime Hamburger beach e Starfish beach). Qui si può trovare il mare tranquillo anche quando è mosso su tutta Exuma.
Avremmo voluto visitare Crab Cay, collegato all'isola principale, dove si trovano spiaggette tranquille, ma in questo momento è vietato l'ingresso a tutta l'area per i lavori di costruzione di un resort.
Considerato che le spiagge cambiano molto in base alla marea ed ai venti sono state utilissime le app windfinder e tideschart.
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