20 marzo 2013
Riportiamo l’auto
all’ufficio di noleggio di Saint Martin. Il tizio che dovrebbe riportarci in
aeroporto (dove abbiamo intenzione di prendere un taxi per il porto di Marigot)
si offre (per 20 usd) di accompagnarci direttamente al porto e noi
accettiamo. Il taxi costa poco di più. Al ritorno pagheremo infatto 20 euro (o 25 usd) per il tragitto porto-aeroporto.
Il ferry per Anguilla lascia Marigot ogni 45
minuti a partire dalle 8.15 e fino alle 19.00. Il biglietto costa 15 usd, che si
pagano sul ferry (più una tassa di uscita di 5 usd/3 euro che si paga alla
cassa del porto). Al ritorno (Anguilla - Saint Martin) le partenze iniziano alle 7.30 e terminano alle 18.15.
C’è anche una soluzione
di ferry dall’aeroporto, più costosa, ma più comoda per chi vuole saltare la
visita di Saint Martin e dirigersi direttamente ad Anguilla dopo il volo http://www.anguillaferry.com/.
Il ferry è poco più
grande di un motoscafo e impiega circa 20-25 minuti per raggiungere Anguilla.
L’arrivo è
spettacolare. Dalle acque di approdo si capisce che è tutto un altro concerto
rispetto a Saint Martin. Se là c’erano un pifferaio delle medie e un
alcolizzato con la fisarmonica, qui ci sono gli angeli con le trombe e gli
arcangeli con i tromboni.
Anche per quanto
riguarda la cordialità degli abitanti non c’è gara. Appena fuori dal ferry ci
aspetta Neville Gumbs, da cui abbiamo prenotato l’auto, una bella berlina
Toyota, per 40 usd al giorno (con un giorno free e assicurazione inclusa).
L’isola non è
piccolissima (102 kmq) e un mezzo motorizzato è fondamentale. Per percorrerla
tutta in lunghezza ci vogliono circa 45 minuti
Cerchiamo di seguire
alla meglio le indicazioni (pessime) per raggiungere Jamesplace Apartments e
miracolosamente ce la facciamo, anche grazie all'aiuto dei simpatici
isolani. L’appartamento prenotato tramite VRBO costa 1200 usd
per 10 giorni, da versare interamente all’atto della prenotazione. E se la vacanza salta la prenotazione viene spostata ad un’altra data utile.
L’appartamento è
spazioso ed accogliente, con una cucina a parete da 5 metri con forno e piano
cottura a gas. Ma quanto ci si trova su un’isola del genere le pareti sono
l’ultima cosa a cui si pensa e ci mettiamo subito in strada, in cerca della
prima spiaggia che suscita di getto il seguente commento: alla faccia del
cazzo!. Se uno dovesse fare un paragone canarico, Saint Martin sarebbe Tenerife
e Anguilla Fuerteventura, ma perché qualcuno dovrebbe prendersi questo ingrato
incarico metaforico??
In ogni caso il
panorama è completamente diverso; non ci sono dislivelli, code autostradali o
puzze; la vegetazione sa di buono e la sabbia è quella bianca di conchiglie e
corallo, quella che fa rinascere l’incanto ogni volta anche se te l’aspetti. Chiunque
volesse farsi una coccola gigantesca dovrebbe venire ad Anguilla, il resto sono
carezze da mani callose.
Il
rapporto numero di spiagge meravigliose / km quadrati è impressionante.
La
maggiore concentrazione è nella zona ovest dell’isola.
Rendezvous Bay
Finalmente ci
incontriamo e qual è il posto migliore? Ma naturalmente Rendezvous Bay! E si
continua a ripetere in testa e nel vento un certo motivetto di Bruce
Springsteen, che se ci fosse anche lui, gli direi “Bruce non te la ricordi
questa?" E lui tirerebbe fuori dallo zainetto una chitarra gonfiabile ed
improvviserebbe un concerto per tutti i presenti…
Il posto è fantasticoso
e ad essere in un luogo simile ti senti tu stesso la rockstar, che sta vivendo
il suo momento clou di soddisfazione. C’è chi dice che sia la più bella;
sicuramente è la più lunga (2,5 km) e a percorrerla tutta ci si fiacca di
brutto, ma ad ogni fermata è un bagno e sembra di tuffarsi in un liquido
rigenerante.
E’
abbastanza frequentata anche perché comodamente raggiungibile. Si parcheggia vicino
all’ingresso del Great Beach House Hotel. E’ una struttura carina, ma un po’
vecchia con qualche palma sulla spiaggia, la cui ombra sarà la nostra salvezza
nelle ore più torride. Noleggia anche sedie a sdraio.
L’acqua è adatta al nuoto, più calma e trasparente sul meno frequentato lato est.
L’acqua è adatta al nuoto, più calma e trasparente sul meno frequentato lato est.
Ci sono un
paio di beach bar per il pranzo ed il famoso Bankie Banks Dune Preserve,
dove la sera si esibiscono band caraibiche.
L’unico
aspetto leggermente fastidioso è rappresentato dai catamarani delle gite da
Saint Martin, che si fermano proprio davanti al Great Beach House, il cui
ristorante viene preso d’assalto dai gitanti.
Cove Bay
La parte
ovest è brutta (cioè con il mare agitato e piena d’alghe) e si raggiunge dal parcheggio di Maunday’s Bay all’interno del Cap Juluca, quella
bella invece si raggiunge seguendo l'indicazione per il ristorante Smokey. E’
tranquilla, con un mare placido e perfetta per godersi il tramonto.
Maunday's Bay Beach
Forse la vera meta
della vacanza. Per accedervi
è necessario entrare nel lussuosissimo Cap Juluca resort. Il personale alla sbarra è molto gentile e dà le indicazioni per raggiungere la spiaggia.
Vi è un parcheggio
pubblico con un accesso al mare, che raggiunge l’estremità “brutta” di Cove
Bay, mentre per mettere i piedi sulla sconsiderata Maundays Bay bisogna
inoltrarsi nella discreta struttura (la spiaggia pubblica è indicata); pochi
metri e non c’è più “un cuore in porto a cui i venti sono inutili”, qui il
cuore ha tutto il movimento che ci vuole e si lancia sulle correnti melodiose,
si agita, si allontana, poi ritorna e tutto semplicemente facendo un bagno, una
camminata, o stando fermi sotto una palma a scrivere un racconto di viaggio. Ci
sono alcuni cartelli su un vialetto che sembrano lapidi. E’ un messaggio? Vuol
dire che uno qua ci potrebbe morir contento? Forse sì!
Barnes Bay
Proseguendo con
l’escalation stimolante sensi intorpiditi dall’inverno europeo si sbuca a
Barnes Bay, dove si è in preda alle palpitazioni, anche perché, oltre alla
folgorante bellezza della baia, lo chiccoso Mango’s Seaside Grill sparge
nell’aire allettanti profumazioni di calamari alla griglia. La sabbia non è
bianchissima e c’è una nave scavasabbia… che ci disturba. Il
fatto che non ci sia un filo d’ombra ed il sole sia a picco ci fa levare le tende
in fretta.
Si raggiunge
comodamente seguente la indicazioni per il Mango’s, accanto al quale di può
parcheggiare a uno sputo dalla spiaggia.
Meads Bay
Qui i sensi si
sconvolgono del tutto: questa spianata lunghissima di sabbia bianca, con
un’insenatura microscopica, quasi personale all’estremità orientale è la
sublimazione, la catarsi della natura, è un collasso cardiaco o è solamente
un’insolazione?? Per togliere di mezzo possibili interpretazioni ci ficchiamo
sotto una palma, non prima di avere fatto una nuotata in queste meravigliose
sfumature.
L’accesso
pubblico è vicino al Malliouhana Resort and Spa (ora chiuso) nella parte est
della spiaggia. Dalla strada principale si seguono i cartelli per il Carimar
Beach Club e il Frangipani. Ci sono alcuni resort, non invasivi, e qualche
ristorante (tra cui Blanchards e Straw Hat), tutti con la loro comoda wifi
gratuita.
Long Bay è una baia tranquillissima, poco
distante da Meads Bay. Si raggiunge con una breve strada sterrata, si parcheggia
nei pressi di Oliver's restaurant e si accede tramite gli scalini del
ristorante.
Shoal Bay West
Ci
spingiamo verso la punta occidentale dell'isola e a Shoal Bay west uno ci potrebbe anche
svenire. La spiaggia è lunga, con un paio di resort alle estremità. Parcheggiamo
nei pressi del ristorante (chiuso) dell’Altamer resort sul lato est. La sabbia
è abbagliante. Purtroppo il mare è un po’ mosso e l’ombra scarseggia.
Spostandosi verso The Valley le spiagge sono meno spettacolari rispetto a
quelle occidentali, alcune sono mediocri, mentre altre meritano una sosta.
Road Bay
Dovrebbe essere un
cesso secondo la guida, ma è una robettina niente male in quanto ad acqua
trasparente e colori emozionanti, l’unica pecca è la presenza di barche un po’
oltre la soglia del consentito. Ci sono
pure la stazione di polizia e l’ufficio immigrazione. Non è ideale per fermarsi
a leggere, ma perfetta per una passeggiata o un drink.
Blowing Point è il punto di attracco dei ferry. Quando
siamo arrivati col motoscafo ci era sembrato un postone: in effetti lo è, ci
fermiamo poco perché non c’è ombra .
Limestone
Bay e Crocus Bay sono lontane dal nostro gusto, la sabbia non è molto
bianca e l’acqua meno trasparente.
Corito Bay è
abbastanza bruttina in generale e in più si trova proprio dietro la discarica
comunale.
Little Bay,
Elsie Bay e Island Harbour sono imboscatissime e irraggiungibili.
Poco male. Le altre spiagge sono sufficientemente splendide.
Merrywing Bay non sembra raggiungibile,
completamente circondata dal campo da golf.
Forest bay in altri contesti sarebbe una spiaggia
su cui passare una giornata, ma qui fa una figura meschina, scattiamo una foto
e ce ne andiamo.
Spostandosi verso est il mare migliora notevolmente. La chicca è sicuramente
Shoal Bay
East
Votata come
una delle 10 migliori spiagge dei Caraibi, è molto popolare. Ci sono diversi
noleggiatori di ombrelloni e beach bar (con musica dal vivo la domenica
pomeriggio), ma basta allontanarsi dal centro della spiaggia per trovare la
tranquillità.
Si raggiunge
con una deviazione sulla strada tra Island Harbour e The Valley.
Si può
parcheggiare vicino al centro della spiaggia oppure entrando nei cancelli
sempre aperti di Elodias vicino alla zona est più tranquilla.
La spiaggia
continua su Upper Shoal Bay, che è spesso letteralmente mangiata dal mare, che
ne lascia una sottile striscia sufficiente per fare una piacevole camminata. Il
punto di vertice in cui si unisce alla sorella maggiore dandole la spalla
sinistra è spettacolare: confluiscono correnti, uccelli marini e colori tenui
ed accesi. Tira una brezza frivola che fa dimenticare di essere sotto un sole
che picchia cattivo.
Sandy
Hill
Arriviamo in un tardo
pomeriggio anche se non è l’ideale per quest’ora perchè il sole le cala alle
spalle, ma si sta bene e non c’è quasi nessuno. E’ una baia protetta, piccola e
tranquilla e deve essere il massimo di primo mattino. La strada nei pressi
della rotonda di Sandy Hill conduce direttamente in spiaggia.
Island
Harbour
Si trova
lungo la strada al centro dell’omonimo villaggio di pescatori. Ci sono alcuni
ristorantini, un negozietto, una stazione di servizio che noleggia ombrelloni e
sdraio e un bancomat volante.
I colori
sono pazzeschi e l’acqua bassa. Peccato per le alghe costantemente presenti e
il via vai delle barche.
Da qui
partono le barche gratuite per Scilly Cay.
Si anima per
il Festival del Mar, il 30 e 31 marzo, durante il quale si tengono tornei di
pesca, gare di nuoto, di barche a vela e soprattutto di cucina. Ci sono
numerosi invitanti banchetti gastronomici e musica dal vivo.
Junk’s hole
Si raggiunge con un po’
di sterrato seguendo le indicazioni per il Palm Cove Bar and Grill. La parte
sud della baia è occupata da Savannah, una selvaggia e affascinante spiaggia
semicircolare. E’ meno pulita di altre
spiagge e sembra più adatta ad una camminata che allo sdraiamento.
Per quanto
riguarda le cibarie facciamo acquisti principalmente da Best Buy, che è il
supermercato di una certa dimensione più vicino al nostro appartamento e ad
Island Harbour, e da Proctor,s sempre sulla strada verso The Valley.
Best buy è un
po’ incasinato, ma ha un buon assortimento, anche se le banane sembano introvabili. Anche Proctor’s non è
male, più moderno e meno confuso. Vale la pena passare da entrambi.
Sono aperti con orario lungo anche la domenica. L'unico giorno in cui troviamo tutto, ma proprio tutto chiuso, è il venerdì di Pasqua.
Ci sono altri supermercati “minori” sparsi sull’isola http://www.anguillaguide.com/article/view/125.
La nostra forneria di fiducia
gestita dall’ex cuoco di Fidel Castro è Geraud’s,
lungo la strada principale, appena prima di entrare nella zona ovest dell’isola.
E’ sempre pieno, soprattutto per la
colazione, e in tarda mattinata alcuni prodotti sono terminati. Ottime le quiche
e le pastries a 3 usd e le baguette giganti a 6/7 usd.
Ogni tanto si incontra
qualche baracchino venditore di cibarie, che si possono portare via o consumare
sul posto. Alcuni sono più professionali, altri sono allestiti nei cortili
delle case, soprattutto al sabato e alla domenica. Visto che è sabato decidiamo
di approfittare del bbq del week end e andiamo a pranzo da B&D
che si trova sulla strada che collega Meads Bay a Long Bay. Ci sono solo
avventori locali, gli unici stranieri siamo noi che ci mischiamo e poi arriva
una coppia di americani che sfodera il classico atteggiamento di superiorità
e fretta, pretesa di servizio immediato ed impeccabile che è una loro
peculiarità e li rende insopportabili. Anche perché dov’è che avranno la
fregola di andare dopo mangiato? Sembra che li stia sempre aspettando un
cacciabombardiere con cui salvare il mondo dagli attacchi alla democrazia…
Il Pit stop, sulla strada tra Shoal Bay East e
Island Harbour vale una fermata per la Johnny cake fatta al forno (1 usd semplice, 2 usd con formaggio o burro).
Ovunque vengono accettati normalmente sia dollari americani dia dollari caraibici, anche se si vedono molte più monete
degli Stati Uniti.
Ci sono vari
ATM sparsi sull’isola che erogano entrambe le valute. Il prelievo però ci costa 2,5 usd oltre le normali
commissioni. Quando si può, meglio
pagare con la carta di credito.