28-29 Dicembre 2011
Lasciamo il Myanmar con volo www.airasia.com da Yangon. Dopo 2
ore e 30 siamo all’aeroporto KLIA LCCT, dove arrivano tutti i voli di Air Asia.
Il terminal è in fermento; c’è un via vai che neanche a Francoforte. Arriviamo
ai banchetti della dogana e non ci sono nemmeno più i foglietti da compilare
per il visto: non fa niente. Le operazione di immigrazione sono tra le più
veloci mai viste.
Andare in
centro dall’aeroporto LCCT è un po’ più scomodo che dall’aeroporto KLIA, dove
si può prendere il KLIA Express Train che porta alla stazione KL Central in
soli 28 minuti per 35 RM.
Per
raggiungere il centro da LCCT è possibile utilizzare i mezzi pubblici, in particolare
prendere lo shuttle bus fino a KL Central e da qui la monorotaia per
raggiungere qualsiasi zona del centro. E’ molto tardi, non conosciamo la città
e optiamo per il taxi. Acquistiamo il coupon (74 RM per il centro con bagaglio
leggero, si paga qualcosa in più se si hanno bagagli ingombranti) all’apposito
banchetto prima di uscire dall’area di arrivo. Sul piazzale è un gran casino e
i mezzi di trasporto sono presi d’assalto. Individuiamo l’addetto che smista i clienti dei taxi
rossi, gli altri taxi sono “indipendenti” e costano di più. Il guidatore sembra
un collaudatore del circuito di Sepang e in un’oretta ci scarica davanti alla
guest house The Nest http://thenestguesthouse.wordpress.com/,
dove abbiamo prenotato una camera doppia standard con bagno per 99 RM al giorno
(prezzo infrasettimanale). Si trova vicino alla stazione della monorotaia Raja
Chulan e dietro l’hotel Istana in pieno centro. Anche se la stradina è un po’
brutta, in pochi metri si arriva nella zona più moderna della città.
E’ gestita
da ragazzi gentili. Vi sono stanze di diverso prezzo e misura (la nostra è per viaggiatori con "bagaglio leggero", cioè c'è una sola mensola come appoggio in tutta la stanza). La colazione è
modello faidate, il caffè e il te sono disponibili tutto il giorno, c’è la
connessione internet gratuita e ci fanno stampare gratuitamente le carte
d’imbarco.
La città si
gira facilmente con la monorotaia che consente di vedere la città da seduti (per le corse in centro si spendono circa 1,60
RM). Ci si muove facilmente anche a piedi e camminiamo tutto il giorno,
cominciando da Chinatown. Dopo aver seguito qualche indicazione della Lonely Planet
capiamo che i consigli sono inutili e decidiamo di andare a naso. In piena
Chinatown si trova un discreto night market (ma perché si chiamano così se sono
già aperti al mattino?). Gli articoli si ripetono e i metodi di vendita pure.
Molto interessante è il Central Market che si trova in un bell’edificio. Qui
c’è una grandissima differenza con altre similsituazioni vissute in altre città
asiatiche; gli amanti della rinfusa e del superbaratto probabilmente non si avvicinano
neppure. Il posto merita una visita e, sapendo cercare, si possono trovare anche
bei pezzi di artigianato a prezzi abbordabili. C’è un reparto ristorazione dove
si può mangiare con tutti i tipi di appetito e papilla gustativa. Si trovano
quasi tutte le cucine asiatiche, dalla malese all’indonesiana a prezzi
economici. Lasciando il Central Market vale la pena fermarsi a vedere la
frequentatissima Moschea Jamek, forse l’unico edificio architettonicamente
interessante del centro della città.
Moschea Jamek
Poi ci sarebbe il mercato di Little India,
ma ci arriviamo all’ora della preghiera (mezzogiorno) quando tutto si ferma e
passiamo in mezzo a centinaia di uomini che srotolano i loro tappetini. La zona
non è molto interessante e decidiamo di andare alle Petronas Tower.
Petronas Tower
Il KLCC
Park sotto le torri è un bel polmoncino verde con giochi e una piscina per
bambini, aiuole curate e un tappeto di tartan per la corsa.
KLCC Park
Nel parco si sta
bene, nell’adiacente Suria KLCC un po’ meno; c’è un gran casino e gli stessi
negozi che si trovano in tutti i centri commerciali del mondo. Ci sono poche
possibilità per mangiare e bere. Per la ristorazione è meglio il centro
commerciale Pavillon, che si trova vicino alla stazione della monorotaia di
Raja Chulan, dove ci sono numerosi locali di cucina etnica per tutte le tasche,
dai lussuosissimi del nuovo ultimo piano ai più economici del Republican Food Court
al piano interrato.
Pavillon
Nessun commento:
Posta un commento