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giovedì 16 novembre 2023

Ios

SABATO 02 SETTEMBRE 2023
Dove vai stavolta in vacanza?
IN GRECIA!!!
Che messa così potrebbe sembrare anche scontato e ripetitivo, ma ormai la Grecia, come la Spagna, ci ha insegnato un’importante lezione: ogni volta è una prima volta… Eccoci pronti, quindi, per il settembre delle acque calde, dei colori avvolgenti e delle emozioni nuove.
Considerando che il volo Easy Jet per Santorini (150 euro a persona) parte dal T2 di Malpensa alle 7.00 del mattino (sicuramente mettono i voli per Mykonos e Santorini all’alba, in modo da poter arrivare in mattinata e recarsi rapidamente al porto per cavarsi dal cazzo il più presto possibile, prendendo il primo traghetto per un’isola qualsiasi che non sia una delle suddette), sfruttiamo i punti accumulati con Korean Air per prenotare una stanza al Moxy Marriott Bonvoy hotel che si trova a due minuti a piedi dalle partenze. Le camere sono ottimamente insonorizzate perciò dormiamo fino alle 5.00 senza problemi.

DOMENICA 03 SETTEMBRE 2023
L’aereo decolla in perfetto orario, quindi alle 10.40 stiamo già scendendo dalla scaletta sulla pista di Santorini. Siccome prendere il pullman pare sia un’impresa da supereroi (non si capisce nulla di orari e coincidenze) saliamo su un taxi per il porto che ci costa 45 euro per l’incommensurabile tragitto di nove kilometri…
Il porto è diventato una specie di bazar mefistofelico dove chiunque cerca di venderti o affittarti qualsiasi genere di mercanzia possibile e immaginabile (familiari compresi). Ci limitiamo ad acquistare i biglietti per il seajet delle 12.30 con destinazione Ios (65 euro a cranio per 35 minuti di traversata… non fai in tempo a sederti al tuo posto che devi ridiscendere in garage per sbarcare… 12 euro sono di tasse governative).
Chiediamo anche qualche informazione a svariati banchetti per sviluppare la possibilità di noleggiare, al ritorno in caldera, uno scooter ritirabile, appunto, al porto e riconsegnabile il giorno successivo all’aeroporto: sono tutti un po’ approssimativi e fantasiosi, qualcuno è addirittura sulla soglia della crisi epilettica da abuso di sostanze stupefacenti, nonostante intuiamo che la nostra tipologia di richiesta non sia del tutto inconsueta. Uno sembra capire più degli altri e ci garantisce un simil accordo, poi conclude dicendo: “Beh, al massimo, se non ho più lo scooter, vi do tranquillamente una dune buggy o un quad”… “A parte il fatto che un quad o una dune buggy te li guidi tu, io non ci vado in giro per il mondo a fare figure di merda e poi costeranno mica uguali!?!” “Eh, no, quelli costano 120 euro al giorno!” “Ma va a dà via el cul, va!!!”
L’arrivo del seajet è impressionante perché vomita sul molo migliaia di invasati pronti per lo spiedo santorino… Il mostro ci mette pochissimo a riempirsi di nuovi passeggeri che, però, andranno altrove (probabilmente Mykonos, l’altra meta più gettonata dalla massa): a Ios scendiamo in venti (si pensava peggio) ed anche se, poi, durante il giorno attraccano molti altri traghetti, non sembra affatto di trovarsi sull’isola del grande divertimento delle compagnie di giovani.
Forse abbiamo scelto bene, ce lo confermeranno i prossimi giorni, ma per oggi si sta un gran bene, perché la baia a ferro di cavallo in cui è stato ricavato il porticciolo è molto suggestiva a livello paesaggistico: tutt’attorno è desertico, ma con un tocco d’atmosfera tipicamente calcidica che addolcisce la durezza della roccia e della terra secca, inoltre la spiaggia di Paralia Gialos è molto accogliente e l’acqua del mare tiepidamente invitante.





Abbiamo prenotato una stanza per due notti al Villa Mata (50 euro per notte) proprio a Gialos, la zona del porto, ma il gestore ha ciurlato nel manico, dando la nostra ad altri clienti, quindi decidiamo di rimanere solo stanotte e di pagare 35 euro, che è quello che vale la stanza, e ci guardiamo intorno per i prossimi giorni, trovando un'ottima soluzione da Irene Pension (40 euro la camera doppia con balconcino e piscina, eh beh). Già che ci siamo prendiamo un mezzo accordo con la signora del Roadrunner per uno scooter (9 giorni a 150 euro).
La zona di Gialos è per noi l'ideale dove soggiornare, molto tranquilla e non lontano dalla Chora, raggiungibile anche a piedi per chi ha voglia di scarpinare sulle scalinate che la raggiungono.
C'è anche la fermata del bus della KTEL , economico e abbastanza frequentato.

LUNEDI’ 04 SETTEMBRE 2023
Gli amici di Roadrunner, come promesso, ci avevano già preparato uno scooter pronto alla partenza, in particolare un Keyway Vieste nuovo di concessionaria, ma perché produrre un motorino senza la possibilità di mettere uno zaino in mezzo alle gambe del guidatore? Perché non avete la minima idea riguardo la logistica dell’utilizzo del mezzo. Ce lo facciamo cambiare con un vecchio Symphony: sarà anche (molto) meno performante, ma più vicino alle nostre esigenze di trasferimento.
Ci spostiamo immediatamente nella zona di Mylopotas, una delle spiagge più apprezzate di Ios: a nostro parere è leggermente sovrasfruttata, essendoci troppi ombrelloni di stabilimenti balneari (per lo più vuoti in questo periodo), ma è comunque bella e ci trascorriamo l’intera mattinata. 

Ci sono 3 supermercati sull'isola, due alla Chora e uno a Gialos, con prezzi e prodotti simili e alcune fornerie interessanti.
Alla bakery di Gialos ci sono diverse possibilità di acquisto, tra cui buone torte salate agli spinaci o prosciutto e formaggio, come soluzione per un pranzo leggero, dopo il quale risaliamo in sella per raggiungere la solitaria spiaggia di Loretzena, troppo esposta al vento odierno, perciò optiamo per la più riparata, ma assai più frequentata (e basta veramente poco per riempirla, perché lo spazio sfruttabile è ridottissimo) Tzamaria: nuotare avanti e indietro in questa piccola insenatura è assai piacevole.

Prima del tramonto decidiamo di risalire alla Chora per visitarne il centro storico che, rispetto ad altri cugini cicladici, ha mantenuto un suo carattere autentico e sincero. La salita al point of view più elevato, nei pressi dell’ultima chiesetta, regala scorci e panorami aperti veramente affascinanti.





MARTEDI’ 05 SETTEMBRE 2023
Il cielo si vela di una nuvolosità dogliosa, ma fortunatamente rispetto alle previsioni meteo che davano pioggia al pomeriggio, tutto sommato ce la caviamo abbastanza bene e riusciamo a goderci la spiaggia di Agios Theodoti che sarebbe sicuramente più accattivante in pieno sole e con il mare meno increspato. Nel pomeriggio ci rilassiamo in piscina che la nostra pension Irene mette a disposizione dei propri clienti; peccato per la batosta rimediata dalla nazionale di basket inflittaci da quegli spietati degli USA: sarà per la prossima volta.

 

MERCOLEDI’ 06 SETTEMBRE 2023
Con tutte le buone intenzioni confidiamo nella clemenza del clima riempiendo il serbatoio del motorino per incamminarci sulla strada che conduce a Manganari, ma purtroppo in certe occasioni la fiducia non basta, infatti ci ritroviamo presto in un panorama norvegese dove, a causa delle nuvolone nere e basse, non si vede più niente, peggio che alla scala dei troll, perciò facciamo una discreta inversione di marcia e rimandiamo a data da destinarsi.
Cosa fare allora di tutta questa allegra vitalità mattutina? La reindirizziamo verso la spiaggia di Kolitsani, ma anche questa ci riserva una piccola delusione perché la troviamo in ombra e frustata dal vento e dalle onde. Con le pive nel sacco, ma propensi alla compensazione d’animo optiamo per Mylopotas che oggi è bella assolata e non troppo ventosa.
Dopo pranzo facciamo altri due tentativi veramente maldestri: Valmas per raggiungere la quale bisogna percorrere una strada sabbiosa in discesa ripida, non proprio da principiante, in ogni caso quando si arriva alla meta e ci si trova davanti a tanta insignificanza viene spontaneo il commento: “ma chi me l’ha fatto fare?!?” Stesso finale assortito, ma per altri motivi, più biecamente legati alla commercialità ed al painismo dell’intervento umano viene garantito dalla spiaggia di Koumbara. Se per altre abbiamo concesso il beneficio del dubbio, connesso all’instabilità del meteo e degli elementi, su queste due non ne abbiamo alcuno e ci mettiamo un bel pietrone sopra.
Ripieghiamo quindi sulla spiaggia del porto in attesa del calar del sole che andiamo a goderci in santa pace alla chiesetta di Agia Irini dove, non sappiamo se sia una casualità, ma se lo è si può definire assai curiosa, pare che sia abitudine, per le ragazze single, portarsi qualcosa da mangiare ed apprezzare il tramonto… mah… 


Dopo aver provato la taverna Akrogiali di Gialos (molto buono il calamaro alla griglia) e la vicina souvlakeria (ottimo il Kontosouvli) azzardiamo una visita allo stranissimo locale denominato Kafenes, che infatti non si capisce bene se sia un bar o cosa, ma che in realtà si rivela un’ottima scelta perché ordiniamo un piatto grande di meze e, insieme al vino, ci portano anche alcuni stuzzichini di aperitivo e, dopo aver mangiato, anche una buona porzione di anguria e melone tutto compreso nel prezzo (economico).

GIOVEDI’ 07 SETTEMBRE 2023
Oh, finalmente ce la facciamo! Le condizioni climatiche sono quasi perfette per intraprendere la strada per Manganari, quindi percorriamo i 25 kilometri di su e giù e raggiungiamo questa spiaggia effettivamente all’altezza delle aspettative e della campagna pubblicitaria valorizzante operata a suo favore. Vi sono due versanti separati da un promontorio a suddividere il litorale di questa baia dall’ambientazione particolarmente selvaggia e riservata, peccato che con tutti quegli ombrelloni ancora piantati nella sabbia, nonostante la scarsa affluenza del periodo, abbiano tentato di discrearne la natura. La parte orientale sembra la più informale e rilassata per cui scegliamo di trascorrere qui l’intera mattinata. 




Per pranzo si può tirare a sorte tra le due taverne attigue che si spartiscono la clientela: Grand Bleu e Antonio’s, oggi optiamo per la prima (abbastanza buono, non proprio economico e niente omaggio di fine pasto), ma non è detto che non si vada a provare la cucina della seconda nei prossimi giorni. Nel pomeriggio il cielo si ricopre di nuvoloni minacciosi, infatti la nostra visita al monastero di Paleokastro è benedetta da una pioggerellina a tratti anche piacevole. Il cammino è suggestivo ed apre visuali incantevoli sulle vallate e sui monti, ma anche sulla costa articolata; non bisogna però distrarsi troppo perché il lastricato è ben fatto, ma non ci sono mancorrenti o paratie di sicurezza, è necessario solamente camminare belli dritti e sicuri. 


In occasione della festa per la vergine Maria c’è il pellegrinaggio e viene preparata una zuppa offerta ai fedeli, mentre ad Agios Theodoty, oltre al cibo, ci sono pure musica e danze correlate.

VENERDI’ 08 SETTEMBRE 2023
Probabilmente Ios è l’isola del “secondo tentativo”, infatti, come già accaduto con Manganari e Mylopotas, anche la spiaggia di Kolitsani oggi ci si presenta con un approccio decisamente più positivo: splende un bel sole che esalta i colori del mare calmo e sereno, liscio e cristallino, caldo ed accomodante; non c’è molto posto per stendersi sulla spiaggia, quindi ad un certo punto la gente comincia ad arrampicarsi su rocce e scogli per trovare una sistemazione. Il sentiero più comodo per scendere (ma anche per risalire) è quello più basso, contrassegnato da marcature biancorosse. 
 


 
Facciamo una buona pausa pranzo alla forneria Bakehouse Ios della Chora, che offre una vastissima produzione di dolce e salato a prezzi onesti. Nel pomeriggio ci lanciamo alla scoperta di una nuova parte dell’isola ancora inesplorata, quella in cui si trova la tomba di Omero: niente di che dal punto di vista architettonico, ma di sicuro interesse letterario/emotivo, inoltre la posizione è spettacolare ed il sentiero (breve) per giungervi è molto gradevole. Nei pressi si trova una spiaggia che non scendiamo neanche a vedere perché il mare, oggi, su questo versante è incazzato nero… chissà se per questa avremo una seconda chance?!?
 

SABATO 09 SETTEMBRE 2023
C’è un bel ventone, che non è il massimo per affrontare nuovamente la strada per Manganari, ma c’è anche il sole e con pazienza persino il vecchio symphony ce la può fare e ci godiamo alcuni scorci paesaggistici memorabili, soprattutto nel tratto interno, in cui le formazioni rocciose sono molto variegate e di africana rimembranza. Nei pressi dell’ultimo bivio che conduce alla celeberrima spiaggia si trova una chiesetta (Agias Trias) con un parcheggio sterrato. Di fianco alla chiesa scende una strada chiusa con un cancello posticcio in rete di ferro arrugginito; non bisogna farsi intimorire dall’apparente blocco, ma aprire e richiudere dopo il passaggio (fondamentalmente serve a non far uscire le capre), poco oltre l’auto rossa in decomposizione la strada si trasforma in sentiero (marcato in blu) che, in una ventina di minuti, conduce alla bellissima spiaggia di Tris Ekklisies, dove non arriva quasi nessuno e che non ha nulla da invidiare alle altre più quotate: l’acqua è favolosa come trasparenze, colori e temperatura, e l’ambientazione è super selvaggia. 



Per chi ha il gusto dell’avventura e l’incapacità d’accontentarsi è possibile continuare su un altro sentiero che si imbocca nella parte sinistra, guardando il mare, sopra gli scogli perimetrali, per arrivare ad un’altra insenatura più piccola, ma altrettanto bella e naturale, in cui la sabbia più chiara dona al mare colori ancora più sorprendenti. 

Dopo la risalita, che genera un certo appetito, ci rechiamo da Antonio’s a Manganari (era nei piani provarle entrambe) ma oggettivamente si poteva anche fare a meno. Andiamo in avanscoperta nell’ultima parte di Manganari dove abbiamo visto essere due ulteriori calette senza stabilimenti balneari che potrebbero proprio fare al caso nostro. La prima soddisfa ampiamente le nostre aspettative con colori e connotati di maddaleniche memorie (c’è qualcosa di molto simile alla Capocchia du Purpu). La seconda la conserviamo per una delle prossime escursioni. 





Manganari sarebbe un luogo meraviglioso da vivere anche per più giorni consecutivi e non solo in toccata e fuga, cioè sarebbe fantastico potersi fermare a dormire in questa magica desolazione anche per più notti, ma dovrebbe esserci almeno un minimarket ed un distributore di benzina perché altrimenti (cioè com’è ora) ci sarebbe un’autonomia assai limitata, soprattutto per chi usa il motorino che ha un serbatoio troppo piccolo per tutte le destinazioni attorno e dover andare a 25 kilometri di distanza per riempirlo, che poi torni e ne hai già consumata una buona parte, non avrebbe alcun senso. Per non parlare della dipendenza totale nei confronti delle strutture ospitanti, che tra l’altro sono pochissime. Ma effettivamente è anche grazie a queste “carenze” che si riesce a mantenere la magica desolazione di cui sopra.

DOMENICA 10 SETTEMBRE 2023
Affascinati dalle calette di Manganari vi facciamo ritorno anche oggi. Il fatto che a Tris Ekklisies ci sia poca gente si può capire, perché non a tutti viene la faccia tosta di aprire un cancello chiuso, ma per le due calette che si trovano oltre gli scogli di Manganari non c’è una spiegazione razionale, anche perché il sentiero che conduce alla prima è facilmente individuabile e per nulla impegnativo e per la seconda quasi la stessa cosa. L’unica motivazione comprensibile potrebbe risiedere nel fatto che la gente è abbastanza demenziale, per cui se ti dicono che è figo stare a Manganari sui lettini degli stabilimenti prestabiliti tu ci stai e te lo fai piacere e ti metti pure le ciavatte con le calze, nonostante sino al mese scorso l’idea ti avrebbe fatto rabbrividire… Per carità, non che sia brutto stare sulla spiaggia principale di Manganari, ma quelle due dietro sono quasi il paradiso terrestre, con un’ambientazione di contorno da 6chelles ed un’acqua super spaziale da top mediterranée. A fatica, contro vento, a venti all’ora, facciamo ritorno verso la Chora, dove contiamo di arrivare un po’ prima del tramonto per tentare di approcciare un early dinner col chiaro ed ai tavolini all’aperto di The Mills che offrono un vero spettacolo di paesaggistica naturale ed urbanistica, che potrebbero caricare sul conto sotto forma di percentuale aggiuntiva per la vista, invece i prezzi sono molto onesti e buona è la qualità dei piatti, anche se bisognerebbe togliere quel tocco di modernità ovaiola alle pietanze tradizionali.

 

LUNEDI’ 11 SETTEMBRE 2023
Il Meltemi picchia duro e sposta il motorino sulla sede stradale, soprattutto sui versanti scoperti delle montagne che raggiungono l’altezza di 700 metri. Oggi è comunque l’ultimo giorno in cui ci avventuriamo dall’altra parte dell’isola, quindi chiappe strette e manubrio saldo! Purtroppo la costa su cui si trova Kalamos è particolarmente colpita da Eolo e le onde si rincorrono furenti, perciò ci ributtiamo dalle parti di Manganari e precisamente sulle due cale ben riparate e sempre meravigliose. Il fatto di essere da così tanti giorni su un’isola così piccola è testimoniato dal cominciare ad essere ripetitivi ed abitudinari: al Kafenes ci chiamano per nome e ci chiedono se prendiamo il solito… e le descrizioni dei posti nuovi si diradano… ma non è nemmeno una brutta cosa, a volte. Compriamo il biglietto di ritorno per Santorini con Golden Star Ferries per il 13 settembre e prenotiamo un motorino con ritiro al porto e riconsegna all’aeroporto il giorno successivo: è un po’ caro (35 euro) ma è il prezzo migliore e poi è sempre meglio che dipendere da autobus inaffidabili e tassisti esosi.

MARTEDI’ 12 SETTEMBRE 2023
Ultimo giorno a Ios; come disse il poeta:
IOS E ME

Mi mancherai; all'inizio non pensavo, ma chi può saperle, all'inizio, queste cose?!? Mi mancherai molto, mia dolce Ios, con il tuo approccio desertico, quasi africano, con la tua Chora unica, attorcigliata alla collina a forma di mammella e quella chiesetta bianca, in cima, come un capezzolo stagliato su un cielo infinitamente blu. Mi mancherà il tuo mare, così caldo e materno, che spesso mi domando a cosa serva tutto questo mare, ed ogni volta che torno ad entrarci mi risponde con un abbraccio naturale, morbido, sincero, d'altronde ci sono nato: non può esser che così... Mi mancherà il porto e tutto quel viavai che poi non si percepisce attorno. Mi mancherà persino quel tuo vento cagacazzo, che scartavetra di sabbia sulla spiaggia e frusta i fianchi delle montagne, che canta ad una finestra lasciata aperta e sbatacchia d'equilibrio il motorino sulla strada, con braccia forti e volontà di ferro a tenere manubrio ed intenzioni... Mi mancherà la tua pace e la consapevolezza di essere un altro pezzettino della mia casa dispersa in mezzo al mondo.

Ritorniamo a Mylopotas per una mattinata in pieno relax. Dopo una pausa pranzo alla forneria della Chora a base di ortopita e baclava all’arancia visitiamo il teatro all’aperto nei pressi dei mulini; se David Gilmour vedesse questo posto probabilmente ci organizzerebbe un concerto in quattro e quattr’otto perché la location è di sicuro impatto visivo ed emozionale. Pomeriggio lazy in spiaggia a Gialos guardando il viavai interminabile dei traghetti (il martedì è il giorno clou); più che sbarcare nuovi visitatori ne prelevano perché non c’è più in giro quasi nessuno. Dopo un tramonto super in cima alla Chora la temperatura si abbassa e crea un’ulteriore atmosfera da fine stagione, infatti chiediamo alla nostra amica del Kafenes come sia il clima in inverno e lei risponde: “Eh, più o meno così, forse anche più freddo”… Li mortacci tua!!!

MERCOLEDI’ 13 SETTEMBRE 2023
Prendiamo il Super Express di Golden Star Ferries per Santorini delle 12.15; è un po’ in ritardo, ma in 40 minuti circa sbarchiamo. Dopo una lunga ricerca, abbiamo prenotato uno scooter da ATVGP con riconsegna alle 9.30 di domani all’aeroporto per 35 euro: naturalmente il buon Vassili ci prova a caricarci 10 euro in più per la consegna al porto, “ma l’affare concluso era 35 in tutto, bello… Ah, cominciamo bene… col piffero che avrai un euro in più!” Il resto però, poi, va meglio del previsto, grazie anche all’oculatezza di prenotazione della stanza per dormire a Perissa, anziché a Thira o altri luoghi dall’inculata facile, infatti ci troviamo soddisfatti sia a pranzo (Grandma’s recepies), sia a cena (Fratzeskos) per quanto riguarda il rapporto qualità prezzo della ristorazione dei locali in questione e dell’Anna Maria Rooms per l’aspetto accomodation. Anche la spiaggia del paese non è niente male, nonostante l’abominio dato dall’extra sfruttamento del litorale; se si riesce dal guardo escluder tanta mediocrità, il contesto è abbastanza unico con il fondo nero, la parte rocciosa alle spalle e sul fianco a strapiombo, il monastero a mezzaria e la chiesetta a ridosso… eh, d’altronde se non andassero tutti negli stessi posti non ce ne sarebbero altri semisconosciuti… 

Facciamo un bel giro su per la collina rocciosa, coltivata a vite bassa, fino al Moni Profit Ilia da cui si gode di aperte visuali sull’isola, peccato che per salire ci sia lo stesso traffico del raccordo anulare e conseguente smog: uno pensa di fare una gita in montagna a ossigenarsi i polmoni…
Assai piacevole poi è perdersi nei vicoli labirintici di Emporio, con il suo castello “veneziano” e la chiesa principale, che tutto sembra meno che un paesino greco, né tantomeno una derivazione veneziana, piuttosto una medina araba o un villaggio hobbit costruito al polo nord con mattoni di neve. Insomma, dai, anche Santorini ci ha regalato, in poche ore, qualche buona vibrazione.