3-14 giugno 2016
Psorasis
Dalla strada principale che conduce all'aeroporto svoltando appena prima di raggiungerlo in direzione Arkasa si arriva presto al mare, dove si incontrano alcune insenature di cui la più conosciuta è Psorasis, che è splendida con il mare calmo.
Da Arkasa fino a Lefkos vi sono una serie di spiagge indicate piuttosto insignificanti e ventose tra cui Proni e Fokia.
Quella più riparata, invece, è molto bella e ci si può trascorrere l’intera giornata, anche perché alle sue spalle c’è un’infilata di taverne pronte per soddisfare ogni esigenza.
Noi scegliamo la Blue Sea, ma a
dirla tutta non siamo completamente appagati; a suo favore depone la birra alla
spina a prezzi popolari.
Spiagge da Pigadia verso nord
Poi, nei pressi del porto, si apre la spiaggia vera e propria del paese; noi preferiamo andare un poco oltre, dove non ci sono stabilimenti balneari e, se si vuole trovare l’ombra, lo si può fare vicino alla roccia a strapiombo. Anche qui il mare è assai placido ed accattivante.
Abbiamo prenotato tramite expedia il volo di andata con Aegean Airways con scalo breve ad Atene (165 euro a testa) ed il ritorno diretto con Neos decisamente economico (100 euro a testa).
Il volo da Malpensa ad Atene con Aegean è molto
confortevole: il servizio è buono e si mangia anche qualcosa. All’aeroporto di
Atene non sanno cosa sia la logistica aziendale e per fare un transfer bisogna
uscire dalla struttura e rientrare con conseguente coda al metal detector.
Fortunatamente (o disgraziatamente) le guardie sono molto più superficiali
degli italiani (ma anche dei messicani) per cui la colonna scorre con fluidità
(gente che suona come santa Lucia e non viene perquisita, bagagli considerati
“sospetti” ed analizzati a voce da lontano, perché abbandonare lo sgabello, per
alcuni, è operazione ardua e generatrice di bestemmie a profusione…). Comunque
ci ritroviamo in una sala d’attesa simil autostazione andina, per la breve
coincidenza Olympic che, in meno di un’ora, ci condurrà a Karpathos. La bella e
arida Karpathos, assolata (finalmente, dopo due settimane ed oltre di pioggia
novembrina) e arsa. La vegetazione bassa, i paesaggi lunari, le rocce solide e
quelle friabili, il digradare al mare, blu, intenso…
Abbiamo noleggiato l'auto con Takis car rental (225 euro per 11 giorni + 50 euro per la kasko). Il tipo non troppo gentile ci consegna l'auto al buio pesto nel parcheggio dell'aeroporto e paghiamo in contanti (la carta di credito pare essere sconosciuta alla maggior parte degli abitanti dell'isola). Sa tutto di transazione mafiosa. Ci dice di seguirlo così ci indicherà la strada per raggiungere la sistemazione per la notte e ci fa sbagliare strada. Insomma lo sconsigliamo e soprattutto sconsigliamo di fare l'assicurazione kasko visto che al ritorno non c'è nessuno per la riconsegna dell'auto e si paga in contanti. Cioè se faccio un danno all'auto cosa mi possono fare? Picchiarmi? In effetti visto il tizio questo rischio non è da escludere.
Considerato che la carta di credito è un tabù (riusciamo ad utilizzarla solo nei supermercati più grandi e alla taverna Rina) è fondamentale la presenza di una sede dell’Alpha bank a Pigadia (all'angolo di via Democratia) con sportello bancomat V-pay e quindi prelievo senza commissioni.
La località migliore in cui dormire è sicuramente Pigadia, il centro principale dell'isola, che non è particolarmente suggestivo, ma ha un porto carino pieno di bar e ristoranti ed è il luogo che consente di raggiungere più agevolmente le zone di interesse dell'isola e soprattutto è solo qui che si trovano i benzinai.
La seconda scelta è Amoopi, a circa 7 km da Pigadia e più vicina alle migliori spiagge sabbiose dell'isola.
Noi pernottiamo presso Aphrodite Studios prenotato direttamente. In questo modo risparmiamo 10 euro a notte rispetto all'utilizzo dei vari servizi di prenotazione online. Paghiamo 50 euro a notte per uno studio nuovo, pulito, ben arredato e con un ampio balcone con vista mare.
Inizialmente abbiamo commesso l'errore di prenotare le ultime 5 notti presso il Miraluna Hotel di Lefkos, per visitare il versante ovest dell'isola. Il gestore della struttura ha pensato bene di annullare la nostra prenotazione effettuata con Booking, accampando come scusa l’inutilizzabilità delle nostre carte di credito (abbiamo fornito il numero di una seconda Visa oro, dopo aver ricevuto un primo messaggio di probabile cancellazione); la cosa più probabile è che invece abbia lasciato attiva la riservabilità delle stanze anche dopo averle occupate tutte, a prezzo maggiore, cancellando così, in seguito, quelle per lui meno convenienti. Si può anche capire che in un Paese che sta attraversando una devastante situazione economica, la gente ricorra all’arte di arrangiarsi, ma non è tollerabile che, in realtà simili, i soliti furbetti ne approfittino, sfruttando le falle e le debolezze del sistema, per arricchirsi, alla strafaccia di coloro che hanno vere difficoltà. Questo ci è parso proprio il caso di uno di questi volponi dell’evasione fiscale e dell’introito facile e se non avessimo avuto la certezza dell’inutilità del rimedio, ci saremmo rivolti alla polizia turistica. Casualmente, però, questo atteggiamento fraudolento si è rivelato a noi favorevole, perché a conti fatti la zona di Lefkos merita, al massimo una visita fuggente, mentre Pigadia, dove prolunghiamo il nostro soggiorno presso Aphrodite Studios, avendo la signora Sofia ulteriore disponibilità di alloggio, è il punto di partenza logistico ideale, per le più svariate destinazioni.
Le spiagge dell'isola sono estremamente varie.
Spiagge da Pigadia in senso orario.
Pigadia
La baia è molto bella, ma è stata deturpata dall’imbruttimento urbanistico del
paese che, se avesse, invece, mantenuto il nucleo originario, sviluppatosi
intorno al porto ed allargandosi a macchia, nello stesso stile, sarebbe stata
una località suggestiva, ma tant’è… La sabbia è orribile e ci si domanda come
faccia il mare ad essere, comunque, così trasparente ed invitante.
Pigadia
Pigadia
Amopi
o Amoopi o Amoupi, dipende dall’ufficiale preposto all’anagrafe stradale di turno, si trova sulla costa est a 7 km da Pigadia. E' un insediamento prettamente turistico e
lo si nota dal fatto che sono riusciti a piantare gli ombrelloni ovunque (anche
sugli scogli) e vi sono tre residenti autoctoni. E’ il luogo ideale per chi
desidera una vacanza-residence. Il mare è comunque bello. Ci sono quattro spiaggette (le migliori Micro Amopi e Macro Amopi), unite tra loro da un camminamento
tracciato ed agevole.
Micro Amopi
Macro Amopi
Amopi
Amopi
Damatria si raggiunge da Pigadia in circa 20 minuti. Non è segnalata sulla strada principale; per raggiungerla si deve svoltare in corrispondenza delle indicazioni per l'Hotel Poseidon. E' una delle più placide distese acquee tinteggiate di paradiso, che
la costa carpatica abbia conosciuto. Percorrendo lo sterrato oltre la
spiaggia di riferimento, è possibile godere di uno scorcio più generalizzato
dell’intera fascia damatrea. Alcuni preferiscono infrattarsi in una
delle piccole insenature per trovare maggior privacy, ma anche su quella più
aperta, nel momento in cui ci stendiamo, ci sono solamente otto persone che occupano i pochi lettini. L’acqua è un po’ più bassa del solito e l’iride percepisce così tutti i giochi
cromatici che il sole produce sulle profondità digradanti. Anche qui non vi è
molta sabbia su cui coricarsi; la maggiore area è coperta da sassolini, ma
qualche angolino di morbidezza si riesce a ricavare.
Damatria
Damatria
Christou
Pigadi
Si trova nei pressi di Damatria, lungo la strada che dal capoluogo conduce all’aeroporto. Per
raggiungerla si svolta a sinistra dove si trova l’indicazione per l’omonima
taverna (situata circa un kilometro prima dell’aerostazione). La spiaggia è un
misto di ghiaia/sabbia (poca) ed è molto tranquilla; la zona circostante è
molto lineare ed offre la possibilità di passeggiate assolate e belle
inquadrature dall’alto. Chi desiderasse rimanere ancora più
appartato potrebbe tentare di raggiungere la seconda caletta oltrepassando gli
scogli. Dal promontorio meridionale si può godere di un paesaggio
raro che le raccoglie entrambe incastonate nella roccia e protese tra i colori
pastello del mare.
Christou Pigadi
Christou Pigadi
Per dovere di cronaca facciamo un salto anche alle spiagge del windsurf nei pressi dell’aeroporto (la migliore è Afiartis) e le troviamo invece, data l’assenza di vento, odiata naturalmente dai fanatici della vela, placide ed
accoglienti, con una sabbia non particolarmente raffinata, ma con un’acqua
cristallina e calda.
Spiaggia nei pressi dell'areoporto
Spiaggia nei pressi dell'areoporto
Per il pranzo in zona consigliamo la non lontana ed ottima taverna Rina. Attirati più che altro dal fatto che si possa pagare con la carta di credito, rimaniamo poi soddisfatti anche dalla qualità delle pietanze, cucinate con pazienza e umanità dalla mamma del gestore, che ne vanta le abilità, soprattutto nella preparazione a mano dei maccaroni (e chi cucina meglio della mamma?!?) e ci invita a ritornare una sera per assaggiarli. Molto simpatico il nonno, liutaio autodidatta, che ha imparato la nostra lingua alla scuola italiana durante la Seconda Guerra.
Diakoftis si trova proprio dietro
all’aeroporto. Giungendo da Pigadia bisogna svoltare a destra poco prima del
terminal in direzione Arkasa; c’è un cartello che indica la spiaggia, ma è tristemente rovinato al
suolo e nessuno si è preso la briga di riproporlo. Dopo aver percorso un breve
tratto dalla deviazione bisogna svoltare ulteriormente, questa volta a sinistra
e questa volta il cartello è ben visibile.
Si vedono alcune calette, tra cui Psoraris e qualcuno potrebbe pensare di aver raggiunto la meta, ma non è così, bisogna costeggiare tutta la recinzione dell’area aeroportuale, poi un cartello farlocco sbivia verso una pietraia dove blandamente deambulano le capre; in pratica si deve, invece, seguire lo sterrato “principale”, fino ad una zona parcheggiabile, dove risiede un furgone–kantina che vende cibo, bibite e noleggia i lettini. Noi, come sempre, evitiamo di alimentare questa insulsa pratica dello star comodi e ci stendiamo sul pareo.
La sabbia è grezza e non così chiara come appare nelle fotografie, ma i colori dell’acqua sono notevoli.
Diakoftis in giornata ventosa
In situazione di calma piatta è assai più caraibica.
Diakoftis senza vento
Diakoftis senza vento
Abbiamo una bella
sorpresa nello spostarci alla spiaggetta retrostante, che guarda in direzione
“ostinata e contraria”, trovandola molto più affascinante ed isolata dai soliti
caciaroni che, non si sa per quale motivo, pensano che tutta la provincia di
Pigadia debba in qualche modo essere interessata alle loro insulse e solenni
minchiate.
Diakoftis altro versante
Diakoftis altro versante
Psorasis
Dalla strada principale che conduce all'aeroporto svoltando appena prima di raggiungerlo in direzione Arkasa si arriva presto al mare, dove si incontrano alcune insenature di cui la più conosciuta è Psorasis, che è splendida con il mare calmo.
Psoraris
Michaliou Kipos
Si raggiunge da Pigadia in direzione aeroporto girando a destra in direzione
Diakoftis (seguendo la solita indicazione per Arkasa) e imboccando subito la via opposta, cioè la strada sterrata che
conduce ad Agrilaopotamos. Poco dopo c’è una stradina sulla sinistra che conduce a questa bellissima spiaggia (vi è il cartello, ma è visibile solo per chi proviene dall’altro
senso di marcia). E’ un’insenatura molto discreta e riservata, che risplende di
luce e colori vivi. Come il resto dell’isola anche qui ci
sarebbe da sbizzarrirsi essendo geologi: nelle rocce argillose che ci fanno da
parasole ci sono i resti fossilizzati di conchiglie e pattelle, che rivelano
l’altezza del mare in un passato a noi sconosciuto (occupandoci di tutt’altro).
Chi volesse trascorrere qui l’intera giornata riuscirebbe a tenere la testa
all’ombra, usufruendo di uno dei vari anfratti rocciosi,
essendo completamente assenti i soliti servizi. Grazie anche a questo aspetto
ed alla presenza di una sabbia più ospitale del solito, scatta immediatamente
ai vertici della nostra personalissima classifica delle calette più amate
dell’isola. Vi sono anche delle particolari formazioni lavorate dal vento e
dalla forza dei moti ondosi, che ci riportano alla memoria un mini Gargano.
Michaliou Kipos
Michaliou Kipos
Anche qui una giornata priva
di vento e con il mare più calmo i colori esplodono e risaltano maggiormente
le trasparenze.
Michaliou Kipos
Michaliou Kipos
Poco lontano ci sono altre tranquille calette senza nome.
Calette in zona Michaliou Kipos
Calette in zona Michaliou Kipos
Agrilaopotamos, poco più avanti di Michaliou Kipos, è
una destinazione obbligata per gli amanti del wind surf, ma sarebbe ugualmente
una bella spiaggia per profondità e fondo sabbioso.
Agrilaopotamos
Agios Thedoros
Si trova sul versante ovest dell'isola ed è raggiungibile da Agios Nicolaos, su una strada costiera, una stretta spiaggia
(non molto preservata nonostante la presenza di lettini e ombrelloni), situata
in una bellissima baia riparata dal forte vento. E' molto più scenica dall'alto e un po' deludente da vicino.
Agios Thedoros
Agios Nikolaos (è la spiaggia principale di Arkasa e a volte viene denominata con lo stesso nome).
Ci andiamo in una giornata non proprio ideale, tira un po’ di vento che porta anche sul versante orientale alcune nuvolazze grigie, fortunatamente sempre passeggere, mentre sulla costa ovest sembra autunno
Dall’alto la spiaggia è molto suggestiva, avendo il doppio
fronte mare sabbioso, in una specie di piccolo istmo culminante in promontorio.
Purtroppo, come accennato, il clima e le condizioni del mare non sono l’ideale
per godersi questa bella spiaggia… Speriamo di rifarci nei prossimi giorni.
Agios Nikolaos
Agios Nikolaos
In zona proviamo la taverna I Kiri che si trova sulla strada principale che attraversa l’abitato di Arkasa. Abbiamo una mezza delusione ed uno dei piatti del giorno viene lasciato ad alimentare i gatti… Si può capire ancora ancora se uno si ostina a scegliere una pietanza presente nel menù, ma non particolarmente sponsorizzata dal proprietario del locale, ma con i piatti del giorno non si può toppare!!! La signora forse se ne accorge, o forse è usanza tipica, ma alla fine ci regala due birre.
Da Arkasa fino a Lefkos vi sono una serie di spiagge indicate piuttosto insignificanti e ventose tra cui Proni e Fokia.
Lefkos
La strada più agevole per raggiungerlo da Pigadia passa da Arkasa (in circa 45 minuti). Noi ci andiamo passando per l’interno dell’isola, cioè toccando, o meglio, attraversando, i
paesini, con relativa stradina strettina, di Aperi,
Volada, Othos e Pyles, scendendo poi sulla costa (si fa per dire,
perché la strada è sempre molto contorta a zigozago e supergiù) e per arrivare
alla meta ci impieghiamo circa un’ora.
Aperi
Volada
Le spiagge del villaggio sono tre, praticamente collegate tra loro, due delle quali sono troppo esposte ai venti ed alle
bizzarrie dei marosi e c’è anche un po’ di sporcizia.
Lefkos
Lefkos
Lefkos
Quella più riparata, invece, è molto bella e ci si può trascorrere l’intera giornata, anche perché alle sue spalle c’è un’infilata di taverne pronte per soddisfare ogni esigenza.
La parte nord-est dell’isola è molto interessante e il paesaggio in alcuni tratti è mozzafiato.
Ci sono strade e ambientazioni tipicamente montane, con scorci marini all’orizzonte,
la vegetazione si alza un po’, nutrita dall’umidità delle nuvole basse, o sono
le montagne ad essere alte?
Achata
si trova a circa 20 minuti da Pigadia in una incredibile zona , in
cui si passa dagli uliveti ordinati alle rocciose asperità di un Grostè
mediterraneo sino
ad un contesto marino molto più asiatico che europeo,
che se passasse una long tail boat sembrerebbe di essere ad Aonang in Thailandia,
soprattutto verso sera, quando l’ombra prende il sopravvento, nascondendosi il
sole dietro la roccia, ed il colore del mare intensifica i verdi.
Achata
Achata
Kato Lakos
Il pallino di voler trovare le cose nascoste, di voler arrivare
fino in cima alla vetta più alta, di guardare cosa ci possa mai essere di così
misterioso dietro all’ultimo promontorio, spesso è più una sfida che la reale
ricerca di qualcosa, è più il piacere del tentativo che la soddisfazione della
riuscita. A volte ci sono sorprese meravigliose che ripagano anche le più alte
aspettative ed i sacrifici più intensi, altre volte è stato bello il viaggio
più che l’arrivo. La spiaggia di Kato
Lakos è un po’ un pallino, un’utopia, un miraggio nascosto nei sentieri di
montagna e i boschi che sembrano parlare un’altra lingua rispetto a quella del
mare. Non ci si può fidare di nessuno: né parole scritte né tramandate
oralmente. Chiunque vi dirà che la destinazione è ben indicata dai cartelli
starà mentendo, compreso questo blog?!? Può darsi… e invece no, perché questo
blog è l’equivalente di Phoebe in Friends: non molto acuto, pieno di fantasia
e, nonostante ciò, dice sempre la verità. Per questo motivo ci si può fidare;
per andare a Kato Lakos si lascia la strada principale che conduce a nord alla
deviazione per Kira Panagia, si scende verso di essa per poco più di tre
kilometri finchè si incontrano due strade (una a sinistra ed una a destra), si
prende quella di destra procedendo lentamente, perché si tratta di uno sterrato
molto sassoso e non ci si deve far scoraggiare dal fatto che sembra che l’unica
destinazione possibile sia una delle case disseminate qua e la. Quando si
giunge nei pressi di una discesa che fa comparire sul quadro della vostra Panda
la scritta luminosa “Mò so’ cazzi tua” è meglio parcheggiare e procedere a
piedi ed infatti, in prossimità del tornantino, incassato nella curva parabolica,
c’è un piccolo cartello che dice “solo 4*4”. Come accennato precedentemente,
però, la camminata, di circa trenta minuti, è piacevole, tra boschi che odoran
di boschi e brezza che tollera il picchiare del sole.
La spiaggia è ghiaiosa e un poco triste, anche se qualche masso staccatosi dalla
parete tenta di movimentare il panorama. Qualcuno ha lasciato lo scheletro di un
ombrellone, il monito di un’archeologia post
moderna che ci fa rimettere zaini e gambe in spalla per la risalita.
Kato Lakos
Kira Panagia
A circa 30 minuti da Pigadia, una discesa (meno impegnativa rispetto ad Agios Nikolaos)
ci porta alla frequentata Kira Panagia in un'ambientazione sia di tutto rispetto.
Qui ci sono parecchie
strutture e taverne. Il mare è un po’ più mosso, il fondo è ghiaioso e parte
della spiaggia viene presto messa in ombra dalla poderosa parete rocciosa alle
spalle. Noi ci siamo furbamente messi in un angolo che rimane assolato più a
lungo.
Apella
Si trova a circa 35-40 minuti da Pigadia, percorrendo la strada che conduce a Olympos. Qualche visitatore proveniente dal Lazio ha
prontamente ribattezzato Abbella e non certo senza ragione: la
posizione è spettacolare ed il colore dell’acqua incredibile: si passa dalla
limpidezza delle trasparenze iniziali, allo smeraldino tenue, al turchese fuso,
fino al blu profondo degli spazi senza fine. Qualcuno ha scritto che vi si
trova sabbia chiara e soffice; dev’essere un daltonico con problemi di tatto:
la sabbia è grigia ed alternata a ghiaia, ma non ci sono problemi anche per
chi, come noi, si stende a terra. Per chi preferisce il servizio completo ci
sono ombrelloni e lettini noleggiati dall’unica taverna presente in loco. Ad un
certo punto della giornata, e non osiamo immaginare cosa si possa scatenare in
alta stagione, arrivano un paio di caicchi a scaricare ulteriori ombrelloni e
ciavattones sovrappeso. In questo momento decidiamo di levare le tende.
Apella
Apella
Apella
Decidiamo di andare a vedere anche la succursale di Apella, la sua sorellina minore, da noi ribattezzata Apelleta. Si trova
dietro al promontorio meridionale. Più o meno a metà di Apella si prende un
sentiero che parte subito abbastanza verticalmente e costeggia la prominenza
rocciosa. In tutta onestà bisogna dire che ci sono dei tratti piuttosto
impegnativi, perché il fondo è sdrucciolevole, il camminamento è strettissimo e
non vi sono appigli per le mani; chi soffre di vertigini è vivamente
sconsigliato e a nostro parere non conviene abbandonare Apella, rischiando di
farsi veramente male, per raggiungere una spiaggia meno bella, almeno in questo
periodo della stagione in cui i visitatori della principale non sono poi molti
(anzi).
Caletta vicino ad Apella
Agios
Nikolaos si trova a circa 50 minuti da Pigadia. La deviazione per la spiaggia nei pressi di Spoa è ben pavimentata, ma
bisogna procedere comunque con grande cautela, perché ci sono tornanti e curve
particolarmente insidiose; in prossimità di alcune sembrerebbe di sprofondare
nell’abisso. Arriviamo in un minuscolo villaggio con un porticciolo, a sud del
quale si trova una piccola insenatura, quasi una spiaggetta personale, con
colori incantevoli.
Insenatura nei pressi di Agios Nikolaos
Poi, nei pressi del porto, si apre la spiaggia vera e propria del paese; noi preferiamo andare un poco oltre, dove non ci sono stabilimenti balneari e, se si vuole trovare l’ombra, lo si può fare vicino alla roccia a strapiombo. Anche qui il mare è assai placido ed accattivante.
Agios Nikolaos
Agios Nikolaos
C’è un po’ di sabbia grezza e dei
sassolini tondeggianti su cui ci sdraia volentieri e senza riportare
contusioni.
Il paese è famoso per la taverna sul mare. Noi preferiamo pranzare alla taverna I Folia di Spoa (all'interno). I piatti del giorno, moussaka e gamberetti fritti sono di ottimo livello e il conto decisamente basso.
Oltre alle spiagge merita una visita il bel villaggio di Olympos.
Partendo da Pigadia ci impieghiamo circa un’ora percorrendo la strada
sulla costa est che paradossalmente è meno tortuosa approssimandosi
all’arroccato paesino che è molto suggestivo sia da lontano sia nei particolari, attraversandolo
negli intricati vicoli.
Olympos
Olympos
Olympos
Olympos
Ci sono moltissimi
negozietti di souvenir e artigianato locale e una moltitudine di
ristoranti che possono offrire, dalle loro terrazze, mirabolanti vedute sia
sulla vallata e le montagne, sia sul mare a strapiombo.
Assai particolare è la presenza di svariati mulini a vento in disuso che attribuiscono un valore aggiunto
di ruralità. E’ buona precauzione portare con sé almeno una maglia con le
maniche lunghe, perché tra le nuvole basse ed il vento che spira allegro, può
tranquillamente scattare la sincope.
Ritornando verso sud ci sorprende una spaccatura nella roccia dura da cui sgorga un torrente rosa e verde.
Il paese di Pigadia non è un gran che, ma, come accennato, la zona del porto, che nelle ore serali è pedonale tranne quando si sbarca dal traghetto, è molto carina, anche se, onestamente,
ha perduto il fascino tipico dei villaggi di pescatori che altre isole hanno
conservato.
E' molto piacevole al tramonto fare un giro al porto, in fondo al quale è possibile salire alle chiesette che ne sorvegliano l’ingresso.
Pigadia
Pigadia
Pigadia
Pigadia
In Pigadia ci sono moltissimi ristoranti che propongono menù simili, i più
paradossali si sono specializzati in carne alla griglia e non sappiamo se il
vero paradosso stia nel fatto che sono anche i più frequentati, anche perché a
quattro metri dalle onde, chiunque si aspetterebbe di trovarsi nel piatto
calamari alla griglia o ripieni, piovre e seppie, che da queste parti sono
ottime, piccoli gamberi, volendo anche cicale di mare… non una porzione di
costine, che ancora ancora nell’entroterra un capretto o un agnello, forse un
coniglio, magari ci sta pure un pollastrino, ma un bovino od un maiale vivo qua
non s’è mai visto, diciamocela tutta… e si moltiplica la paradoxia. In ogni
caso scegliamo Sofia’s Place che ci aggrada parecchio per il rapporto qualità
prezzo. Sempre gentile l’usanza di offrire un dolcino ed un raki a fine pasto
(l’avremo pure pagato nel prezzo iniziale dei piatti, ma è un gesto che fa
accoglienza e cordialità).
Da Orea sono meno gentili e non ti offrono il dolce, ma la seppia stufata nel nero con finocchio è eccezionale.
Seppia stufata con finocchio da Orea
Per un late lunch/early dinner valida la taverna Maistrali sulla spiaggia di Pigadia, fuori dall'abitato, lungo la strada per Aperi che serve un'ottima frittura di calamari.
Decisamente più scarso il cibo nella vicina Zoriana's, consigliato più come bar che come ristorante.
In una stradina pedonale (Democratia) vicino al porto troviamo un posto valido col nome greco (Katosouvli qualcosa), dove mangiare appunto il katosouvli (o kontosouvli), squisita carne di maiale o pollo cucinata al grill ad un prezzo stracciato. Ha pochi tavolini e un'ottima Mithos alla spina. Preferiamo berla qui che nei bar sul porto che propinano una fastidiosissima musica dimmerda, che non si capisce bene
che tipo di clientela possa soddisfare, perché è un misto di dub, techno, house
e latinoamericano… il massimo del minimo per dei rockers, ma anche per gente
che abbia voglia di rilassarsi conversando, tanto mica si può ballare su quei
tavolini e poltroncine in vimini da fighettame.
Lasciamo Karpathos con un miscuglio di sensazioni contrastanti: non è sicuramente la più “caratteristica” delle isole greche, i prezzi non sono i più bassi, la gente sta abbastanza sulle sue (quando non sta sulle vostre), i turisti sono un po' sprovveduti, ma c’è qualcosa di cui sentiremo la mancanza.