DOMENICA 09/08/2015
Come fare a dire addio
alla bella estate calda dopo anni di arbitrario avvilimento semi autunnale?
Comprare un biglietto Ryanair per Francoforte Hahn a 50 euro a/r ed è subito pioggia, cielo grigio e
nebbia di prima categoria.
Il volo da Bergamo arriva alle 22.50 e scegliamo di dormire praticamente in areoporto, al B&B hotel (64 euro la camera doppia).
LUNEDI’ 10/08/2015
Preleviamo l’auto noleggiata da Buchbinder tramite Autoeurope (160 euro per una settimana + 20 euro per uscire dallo stato) e ci dirigiamo verso Trier (Treviri); il percorso è piacevole e in poco più di un’ora si giunge a destinazione. Parcheggiamo l’auto presso l’hotel Romerbrucke, dove abbiamo prenotato due notti. L'hotel non è lontano dal centro, ma la zona è un po' squallida e la camera è bella, ma la cameriera è un po' scema e il rapporto qualità prezzo non proprio vincente (82 euro a notte senza colazione). Anche il ristorante è decisamente caro. Il vero punto forte dell'hotel è il parcheggio privato gratuito.
LUNEDI’ 10/08/2015
Preleviamo l’auto noleggiata da Buchbinder tramite Autoeurope (160 euro per una settimana + 20 euro per uscire dallo stato) e ci dirigiamo verso Trier (Treviri); il percorso è piacevole e in poco più di un’ora si giunge a destinazione. Parcheggiamo l’auto presso l’hotel Romerbrucke, dove abbiamo prenotato due notti. L'hotel non è lontano dal centro, ma la zona è un po' squallida e la camera è bella, ma la cameriera è un po' scema e il rapporto qualità prezzo non proprio vincente (82 euro a notte senza colazione). Anche il ristorante è decisamente caro. Il vero punto forte dell'hotel è il parcheggio privato gratuito.
Ci lanciamo alla scoperta della città, che, ad essere sinceri, avrebbe
fatto meglio a restarsene un po’ più sulle sue. Karl Marx strasse (dove si trova la casa natale di Karl Marx con tanto di museo), considerando
il nome che porta, e che si sviluppa dal ponte principale al centro storico,
dovrebbe avere maggiore rispetto di sé, invece è disadattata e imbrogliona,
sporca e compromessa dalle mercificazioni patetiche. Va un po’ meglio quando la
zona si fa pedonale e si comincia ad annusare il profumo della Hauptmarkt, la piazza
del mercato,
che porta anche una certa acquolina e soprattutto il desiderio di una bella
pilsener.
Trier
Optiamo per il Kartoffel Restaurant Kiste, la simpatica casa della
patata, consigliato dalla Lonely Planet, in cui il tubero più amato viene galvanizzato in ricette di fantasia
teutonica. Incredibilmente ci danno il menu in inglese senza chiederlo. Da queste parti danno infatti un po' troppo per scontato che chiunque conosca il tedesco. Proprio come i tedeschi che vengono sul lago di Garda conoscono l'italiano...
Kartoffel Restaurant Kiste - Trier
Dopo il proverbiale rifocillamento siamo in grado di affrontare il
duomo nella
sua ingombrante preponderanza: gli interni sono maestosi quasi quanto la
facciata esterna e vi è un bellissimo chiostro.
Trier
Praticamente collegata al duomo è la Liebfrauen kirke, una delle più antiche chiese gotiche della Germania, che sfoggia un articolato
portale d’ingresso ed una pianta architettonica alquanto originale.
Oltrepassata la piazza, proseguendo sulla diagonale, si raggiunge il principale monumento romano nonchè maggiore attrazione della città: la Porta Nigra, che crea nelle persone reazioni contrastanti; alcuni svengono per l’emozione, altri commentano con uno strafottente: “Mbeh?!? Tutto qua?!?”.
Oltrepassata la piazza, proseguendo sulla diagonale, si raggiunge il principale monumento romano nonchè maggiore attrazione della città: la Porta Nigra, che crea nelle persone reazioni contrastanti; alcuni svengono per l’emozione, altri commentano con uno strafottente: “Mbeh?!? Tutto qua?!?”.
Trier
Continuando oltre la porta su
Paulinstrasse si raggiunge la bella chiesa di St. Paulin dalle volte
affrescate. Dalla Konstantin Basilica, dalle stupefacenti dimensioni, si srotolano i giardini fioriti del palazzo Kurtfustliches (chiuso al pubblico) fino all'antico complesso termale delle Kaiserthermen.
Come accennato in precedenza è la visita di una cittadina di modeste ambizioni
che lascia la disillusione di enfatici slanci promulgativi.
MARTEDI’ 11/08/2015
Migliora il clima e si parte alla scoperta del Lussemburgo, che si trova a due passi, cominciando proprio
dalla città (circa 110.000 abitanti), un’ordinatissima e discreta
urbanizzazione che concilia bene architetture moderne ed edifici storici.
I parcheggi gratuiti non esistono e i posti auto sono tutti riservati, quindi lasciamo l'auto in uno dei parcheggi sotterranei in pieno centro.
Anche se la lingua ufficiale è il lussemburghese ci sembra che tutti parlino francese.
Anche se la lingua ufficiale è il lussemburghese ci sembra che tutti parlino francese.
L'ufficio turistico si trova in place Guillaume II, una piazza abbastanza insignificante, come anche il palazzo del comune che vi si trova, e fornisce cartine gratuite della città, con l'indicazione dei principali monumenti. La visita alla cattedrale di Notre Dame ed il Palazzo ducale non sono di grande interesse, mentre è bella la vista da Place de la Consitution, che però è più un parcheggio che una piazza.
La
posizione della città è privilegiata perché le colline movimentano lo sviluppo e l’effetto
panoramico è garantito.
La parte più interessante è sicuramente la Corniche, la passeggiata pedonale che si snoda lungo i bastioni scenteschi, arrivando fino al promontorio di Le Bock (dove si possono visitare a pagamento le casematte), fino a scendere al bel
ponticello sull’Alzette che conduce al Neimenster ed alla ville basse, il Grund, il pittoresco quartiere in riva al fiume.
Lussemburgo
Il consiglio della guida per il pranzo è l'Ilot Gourmand, un nucleo di viuzze pieno di ristoranti chiccosi immediatamente alle spalle del Palazzo ducale, ma è un po' fighetta per i nostri gusti e quindi optiamo per la Chocolate House, vicino al palazzo ducale, dove si parla il francese, si mangiano quiche e si beve una buona birra locale, la Diekirsch.
Chocolate House - Lussemburgo
Il Lussemburgo è microscopico e in un'ora dalla città si raggiunge qualsiasi altra località dello stato.
Ci spostiamo nell’accattivante paese di Vianden sul cui promontorio s’erge il
mastodontico castello perfettamente conservato e il cui centro storico consiste in un'affascinante via che dal ponte sul fiume risale fino al castello.
Vianden
Completamente inutile è invece la visita
de La Rochette, un villaggio anonimo che viene dipinto come una meraviglia
della zona, ma che ha come unico punto di interesse le rovine del castello medievale, che possono essere raggiunte in 2 km a piedi dal centro.
Bellissime sono invece le rovine del castello di Beaufort (lo dice il nome
stesso), che è in realtà un forte medievale di 5 piani.
Beaufort
Senza picchi estetici la tappa a Enchernach, cittadina molto frequentata come base per escursioni a piedi e in bicicletta, ma di rilassante atmosfera per una
pausa birretta lungo la via principale o sulla Place du Marche.
Enchernach
Il riassunto della giornata è che il Lussemburgo non è proprio imperdibile, ma vi si può passare piacevolmente una giornata.
MERCOLEDI’ 12/08/2015
Quanto è bello andar sulla Mosella in compagnia della tua bella.
Quanto è bello andar sulla Mosella in compagnia della tua bella.
Mosella
Dedichiamo l'intera giornata a percorrere la Valle della Mosella da Trier a Boppard (circa 180 km), che non ha nulla da invidiare alla ben più rinomata Valle del Reno romantico.
In questa
meravigliosa valle scavata dal fiume, tra colline incontaminate e vigneti
curatissimi, si potrebbe optare per diverse soluzioni deambulanti: i più tenaci
andrebbero ardimentosamente a piedi, i più sboroni si indirizzerebbero verso il
crocierone tutto incluso, la maggior parte sceglie la bicicletta (sarebbe il
luogo ideale per fare un primo tentativo di ciclo vacanza itinerante, in quanto
le piste ciclabili sono di ottimo livello e le distanze tra una località e la
successiva assai ridotte, quindi, pur essendo in viaggio, non ci sente mai abbandonati),
ma anche l’automobilista medio non viene affatto penalizzato.
La strada si
sviluppa sempre al lato del fiume, con qualche saltuario cambio di versante,
tanto per movimentare l’aspetto paesaggistico, già di per sé, molto
coinvolgente. Veniamo catturati immediatamente da Bernkastel–Kues (a 50 km da Trier), due
centri separati da un bel ponte.
Arriviamo nel meno interessante Kues. I parcheggi in paese sono a pagamento, ma basta fermarsi qualche centinaio di metri prima del centro lungo il fiume, per godersi una splendida passeggiata con vista su Bernkastel, che si adagia sulla Mosella con folgorante suggestione.
Arriviamo nel meno interessante Kues. I parcheggi in paese sono a pagamento, ma basta fermarsi qualche centinaio di metri prima del centro lungo il fiume, per godersi una splendida passeggiata con vista su Bernkastel, che si adagia sulla Mosella con folgorante suggestione.
Bernkastel–Kues
Ma è inoltrandosi nei vicoli che si ha la vera sorpresa: molti sono gli edifici con la
facciata a graticcio a rendere l’atmosfera vivace e colorata.
Bernkastel–Kues
Seguono altri bei villaggi dove viene voglia di fermarsi, Zeltingen-Rachtig, Urzig e Krov, ma quello che più
cattura l’attenzione del viandante è Traben–Trabach, per la location mozzafiato
ed il grande impatto visivo del costruito sullo sfondo naturale. Fastosa è la
porta sul ponte.
Traben–Trabach
Infilandosi nell’abitato, però, nonostante la presenza di edifici accattivanti, bisogna ammettere
che le guide hanno un poco esagerato nell’esaltare questa cittadina.
Traben–Trabach
Altri paesi caratteristici lungo il percorso sono Enkirch, Zell, Bremm, Eller Ediger, Bradenburg e, soprattutto, Beilstein,
che potrebbe essere tranquillamente utilizzato come set cinematografico per
ambientare una storia favolistica dalle sfumature romantiche e dai contenuti
enogastronomici, in special modo eno, dato l’abbraccio vignetico preponderante.
Anche la frequentatissima Cochem, che incredibilmente non trova traccia sulla Lonely Planet, può essere considerata una tappa
obbligatoria; infatti il castello adagiato su un colle che sembra essere stato concepito
proprio come piedistallo per questa opera, ristrutturata nel 1800, non lascia
alternativa al visitatore, catturato immediatamente sia dal lungo fiume, sia dalle
viuzze interne e dagli innumerevoli locali presso cui degustare
ottime birre e frizzanti bicchieri di riesling della Mosella.
Poco dopo Cochem, proseguendo sulla riva mosellica, perdiamo la svolta vero il rinomato Burg Elz, ma ci rifacciamo gli occhi, nei pressi di Alken, con il meno conosciuto, ma comunque scenico, Burg Thurant,
che per noi significa dire arrivederci a questa valle incantata, infatti
proprio qui imbocchiamo la strada che ci porta a Boppard, sull’altro fiume
(forse più conosciuto), che accoglie i nostri pensieri ed i nostri sguardi
curiosi.
La valle della Mosella, con la sua atmosfera rilassata, avrebbe meritato una visita prolungata con sosta notturna, magari a Bernkastel-Kues o Cochem.
Boppard offre anche alcune proposte gastronomiche di buon livello a prezzi finalmente accessibili. La maggior parte si trovano sul lungo fiume e in Markplatz. Noi optiamo per il Severus Stube, che serve piatti gustosi sotto i 10 euro. Proviamo finalmente il famoso riesling, vino simbolo della zona, e ci piace parecchio, ma non abbastanza da farci tradire l'adorata birra, che in Germania è ovunque buona ed economica.
Beilstein
Beilstein
Cochem
Cochem
La valle della Mosella, con la sua atmosfera rilassata, avrebbe meritato una visita prolungata con sosta notturna, magari a Bernkastel-Kues o Cochem.
Burg Thurant
Boppard
è un’ottima soluzione nella valle del Reno per pernottare ed avere l’occasione
di visitare i dintorni, con un alto numero di hotel
di buon livello, la maggior parte dei quali affacciati sul fiume.
Dormiamo due notti al Rhein Hotel Lilie,
un bell'hotel dall'ottimo rapporto qualità prezzo. Dall'esterno non ci
si aspetterebbe una stanza molto moderna, dotata di tutti i confort,
bollitore per tè e caffè compreso, e con balcone sul Reno, per la modica
cifra di 67 euro a notte, inclusa una buona colazione. L'auto
si può parcheggiare sul lungo fiume a pagamento per 4 euro al giorno
(dalle 18 alle 8 non si paga), ma si trovano anche parcheggi gratuiti
poco lontano.Boppard offre anche alcune proposte gastronomiche di buon livello a prezzi finalmente accessibili. La maggior parte si trovano sul lungo fiume e in Markplatz. Noi optiamo per il Severus Stube, che serve piatti gustosi sotto i 10 euro. Proviamo finalmente il famoso riesling, vino simbolo della zona, e ci piace parecchio, ma non abbastanza da farci tradire l'adorata birra, che in Germania è ovunque buona ed economica.
Boppard
GIOVEDI’ 13/08/2015
A circa 4 chilometri dal centro di Boppard si trova una stretta stradina che, inerpicandosi nei boschi (da fare a piedi, in bicicletta, ma anche in macchina e dovrebbe esserci, volendo, pure una funivia), porta ai point of view di Vierseenblick e Gedeonseck. Dal primo il fiume Reno appare spezzettato nella visuale, creando l’illusione ottica di trovarsi ad osservare quattro laghetti anziché un unico corpo acqueo.
La visita della valle del Reno romantico è condizionata dalla mancanza di ponti (i primi che si incontrano sono a Magonza e a Coblenza a 100 km di distanza), che ci costringe a percorrere prima una sponda e poi l'altra (ovviamente c'è l'alternativa del traghetto, un po' caro).
La sponda Boppardiana del Reno ci riserva notevoli sorprese. Se l’atmosfera risulta essere meno poetica e delicata rispetto a quella suscitata dalla Mosella (qui transitano molte più merci, quindi è normale scivolare un po’ nel prosaico), non si può negare che ci siano scorci altrettanto accattivanti e insediamenti di grande valore artistico ed architettonico.
Il primo paese in cui ci fermiamo sulla strada che scende verso Magonza è St. Goar e ci arrampichiamo immediatamente al Burg Heinfels, un bellissimo borgo fortificato in cui è stato ricavato un albergo di lusso, con navetta d’epoca per gli ospiti, e da cui si può avere una splendida vista sul corso del fiume.
Dall’abitato di St. Goar è sufficiente girare lo sguardo da una parte o
dall’altra per intercettare immagini memorabili.
Qui si trova il divertente centro dell’orologio a cucu.
Spostandosi di poco a sud si incontra Oberwesel sotto forma di una splendida torre di guardia che apre il cammino sulle mura della città, l’antica ronda, che oggi vedrebbe gli invasori arrivare in treno, saranno forse hooligans?!?
Molto bella è anche la torre che chiude la fortificazione sul versante opposto e, scoprendola abitata, diventa difficile analizzare i sentimenti provati che variano dalla sconfinata ammirazione all’istinto omicida nei confronti dell’inquilino.
Di più semplice interpretazione è invece la simbologia locale che pone una gigante coppa di riesling come monumento evocativo proprio davanti al municipio.
Prima di arrivare a Bacharach si incontra un curioso isolotto nel bel mezzo del Reno, su cui è stato edificato il Pfalzgrafenstein, un castello a forma di nave, che in passato veniva utilizzato per la riscossione dei dazi, che, probabilmente, considerando le innumerevoli esondazioni, venivano spesi per riparare i danni, ristuccare e ritinteggiare le pareti interne ed esterne.
E' possibile raggiungerlo con il Fahrboot, che parte ogni mezz'ora dalla banchina vicino al molo dei traghetti di Kaub.
Dall’alto sembra osservare, burbero e austero, il suo cugino irriverente e baldanzoso, il castello di Kaub.
Ed eccoci deliziosamente affamati a Bacharach ad assecondare desideri di primizie locali al Zum Grunen Baum, dove il vino la fa da padrone ed è possibile trovare anche qualcosa di solido da abbinarci.
La cittadina è
graziosa nel classico impacchettamento a graticcio ed assai divertente (sempre che le
coronarie provate possano generare ilarità) è la salita alla Werner Kapelle, una specie di
cattedrale di Batalha molto in piccolo, dove, considerando la presenza di un
palchetto e di alcune sedie per il pubblico, probabilmente si tengono concerti
di sicuro impatto suggestivo, ma soprattutto al Burg Stahleck, il castello del XII secolo.
Se si è ancora in grado di respirare e di avere l’uso della vista, si scopre che c’è ancora chi ha fiducia nei giovani, perché ci ha ricavato un ostello dove passeremmo la notte volentieri, ma è tutto prenotato.
Questa è una vetta di bellezza e di altitudine che permette di vedere il Reno srotolarsi all’orizzonte.
Altri castelli punteggiano qua e là la zona, spuntando da speroni, accasciati tra le vigne ché ci si trova un po’ spiazzati (non eran la Loira o la Valle d’Aosta le mete dei cercatori di rocche?!?).
Proseguendo verso Bingen in direzione Magonza incontriamo il Burg Reichstein, che svetta sul villaggio di Trechtingshausen, raggiungibile comodamente in automobile.
Dopo poco (a 6 km da Bingen) lasciamo l'auto in un parcheggio sulla strada, per intraprendere la scalinata che conduce al Burg Rheinstein, che è piuttosto impegnativa con circa 35 gradi e l’umidità del Vietnam. La vista dall'alto ripaga lo sforzo.
Nonostante qualche autore di guide turistiche si sia divertito a dare una
stella a Bingen (come a Bacharach e Oberwesel), la periferia non ci ispira la visita e ci fermiamo solo per una breve sosta birretta (che
quella non fa mai male e va bene dappertutto), in un bar sulla bella passeggiata lungofiume tra i binari ed il Reno, ricca di verde e di fiori.
A circa 4 chilometri dal centro di Boppard si trova una stretta stradina che, inerpicandosi nei boschi (da fare a piedi, in bicicletta, ma anche in macchina e dovrebbe esserci, volendo, pure una funivia), porta ai point of view di Vierseenblick e Gedeonseck. Dal primo il fiume Reno appare spezzettato nella visuale, creando l’illusione ottica di trovarsi ad osservare quattro laghetti anziché un unico corpo acqueo.
Vierseenblick - Boppard
Dal secondo, invece, il
serpentone arrotola le sue spire attorno ad un promontorio, creando un
emozionante roundabout, simile all'Horseshoe Bend che il fiume Colorado produce
nei pressi di Page, peccato che non ci sia anche qui l’Antilope Canyon,
altrimenti chi lo prende più un volo transoceanico…
Gedeonseck - Boppard
Dal Gedeonseck alcuni amanti
del parapendio, scambiati inizialmente per allegri campeggiatori, si lanciano
nel vuoto, fortunatamente utilizzando uno zaino che contiene una vela e non un
sacco a pelo ed un fornellino a gas.
Gedeonseck - Boppard
La sponda Boppardiana del Reno ci riserva notevoli sorprese. Se l’atmosfera risulta essere meno poetica e delicata rispetto a quella suscitata dalla Mosella (qui transitano molte più merci, quindi è normale scivolare un po’ nel prosaico), non si può negare che ci siano scorci altrettanto accattivanti e insediamenti di grande valore artistico ed architettonico.
Il primo paese in cui ci fermiamo sulla strada che scende verso Magonza è St. Goar e ci arrampichiamo immediatamente al Burg Heinfels, un bellissimo borgo fortificato in cui è stato ricavato un albergo di lusso, con navetta d’epoca per gli ospiti, e da cui si può avere una splendida vista sul corso del fiume.
Burg Heinfels (St. Goar)
Burg Heinfels (St. Goar)
St. Goarhausen
St. Goar
Qui si trova il divertente centro dell’orologio a cucu.
St. Goar
Spostandosi di poco a sud si incontra Oberwesel sotto forma di una splendida torre di guardia che apre il cammino sulle mura della città, l’antica ronda, che oggi vedrebbe gli invasori arrivare in treno, saranno forse hooligans?!?
Oberwesel
Come già accaduto nella scorsa
edizione di “scopri la Germania” a Rotenburg, si può affermare con certezza
che il percorso della ronda stimola la creatività e regala nuove possibilità
d’osservazione della vita cittadina.
Oberwesel
Oberwesel
Molto bella è anche la torre che chiude la fortificazione sul versante opposto e, scoprendola abitata, diventa difficile analizzare i sentimenti provati che variano dalla sconfinata ammirazione all’istinto omicida nei confronti dell’inquilino.
Oberwesel
Di più semplice interpretazione è invece la simbologia locale che pone una gigante coppa di riesling come monumento evocativo proprio davanti al municipio.
Oberwesel
Prima di arrivare a Bacharach si incontra un curioso isolotto nel bel mezzo del Reno, su cui è stato edificato il Pfalzgrafenstein, un castello a forma di nave, che in passato veniva utilizzato per la riscossione dei dazi, che, probabilmente, considerando le innumerevoli esondazioni, venivano spesi per riparare i danni, ristuccare e ritinteggiare le pareti interne ed esterne.
E' possibile raggiungerlo con il Fahrboot, che parte ogni mezz'ora dalla banchina vicino al molo dei traghetti di Kaub.
Dall’alto sembra osservare, burbero e austero, il suo cugino irriverente e baldanzoso, il castello di Kaub.
Kaub
Ed eccoci deliziosamente affamati a Bacharach ad assecondare desideri di primizie locali al Zum Grunen Baum, dove il vino la fa da padrone ed è possibile trovare anche qualcosa di solido da abbinarci.
Bacharach
Werner Kapelle - Bacharach
Burg Stahleck - Bacharach
Se si è ancora in grado di respirare e di avere l’uso della vista, si scopre che c’è ancora chi ha fiducia nei giovani, perché ci ha ricavato un ostello dove passeremmo la notte volentieri, ma è tutto prenotato.
Questa è una vetta di bellezza e di altitudine che permette di vedere il Reno srotolarsi all’orizzonte.
Burg Stahleck - Bacharach
Altri castelli punteggiano qua e là la zona, spuntando da speroni, accasciati tra le vigne ché ci si trova un po’ spiazzati (non eran la Loira o la Valle d’Aosta le mete dei cercatori di rocche?!?).
Proseguendo verso Bingen in direzione Magonza incontriamo il Burg Reichstein, che svetta sul villaggio di Trechtingshausen, raggiungibile comodamente in automobile.
Burg Reichstein
Dopo poco (a 6 km da Bingen) lasciamo l'auto in un parcheggio sulla strada, per intraprendere la scalinata che conduce al Burg Rheinstein, che è piuttosto impegnativa con circa 35 gradi e l’umidità del Vietnam. La vista dall'alto ripaga lo sforzo.
Burg Rheinstein
VENERDI’ 14/08/2015
Dopo una visita veloce del piccolo borgo fortificato di Rhens, che si trova a soli 12 km da Boppard, siamo pronti per affrontare Koblenz (Coblenza, circa 110.000 abitanti).
Parcheggiamo la vettura in un autosilo in ristrutturazione (ma senza sconti, purtroppo) e percorriamo a piedi la zona centrale, partendo dall’ufficio turismo del Forum Confluentes su Gorgen strasse, dove ci facciamo dare una mappetta in italiano al costo di 50 centesimi. L'Altstadt (la città vecchia) è stata ricostruita in gran parte dopo la guerra e non presenta particolari bellezze architettoniche: la chiesa di Florin , qualche edificio, qualche piazzetta con statue ornamentali insolite, affreschi su arcate.
Decisamente migliore il lungo fiume che, nel primo tratto di cammino è Mosella
e costeggia incantevoli parchi fioriti e all’altezza del Deutsches Eck (l'angolo tedesco) diventa Reno; le acque dei due fiumi,
in questo punto particolare,
su cui troneggia un’enorme statua equestre di Guglielmo II, si fondono.
Si è fatta l’ora di pranzo e approfittiamo di una specie di self service, situato nell’area verde lungo il fiume, dove i bambini giocano nell’acqua delle fontane, sognando future vacanze al mare; è gradevole mettersi a mangiare all’ombra degli alberi ad uno degli innumerevoli tavolini (ricordarsi di riportare la caraffa vuota per riavere 1 euro di cauzione).
Incontriamo la frequentatissima stazione della funivia (Seilbahn) con la quale si può raggiungere sulla sponda destra del Reno la fontana di Ehrenbreitstein (raggiungibile anche a piedi o in auto).
A guardia dell’impianto funicolare ci sono strani poliziotti.
Nei pressi della funivia visitiamo la bella chiesa di Sankt Kastor.
Proseguendo la piacevole passeggiata sul fiume, che è senza dubbio la zona più interessante della città, si incontrano i
maestosi ex Palazzo del governo e Palazzo dell’Elettore.
Ritornando invece verso il centro incontriamo Gorresplatz, al centro della quale si trova la colonna Historiensaule, donata al municipio in occasione delle celebrazioni per i 2000 anni della città, che ne racconta in sintesi la storia.
La visita di Coblenza non ci ha entusiasmato e scegliamo di scendere la sponda “scarsa” del Reno in direzione Mainz (Magonza), scorgiamo dopo 5 km le torri merlate dello Schloss Stolzenfels e dopo
poco si incontra il paese di Braunbach, dominato in modo assoggettante dal
Marksburg, dove facciamo solamente una brevissima sosta foto.
Sui lati del villaggio di St. Goarhausen si ergono i due castelli Burg Katz e Burg Maus.
Dopo una visita veloce del piccolo borgo fortificato di Rhens, che si trova a soli 12 km da Boppard, siamo pronti per affrontare Koblenz (Coblenza, circa 110.000 abitanti).
Rhens
Parcheggiamo la vettura in un autosilo in ristrutturazione (ma senza sconti, purtroppo) e percorriamo a piedi la zona centrale, partendo dall’ufficio turismo del Forum Confluentes su Gorgen strasse, dove ci facciamo dare una mappetta in italiano al costo di 50 centesimi. L'Altstadt (la città vecchia) è stata ricostruita in gran parte dopo la guerra e non presenta particolari bellezze architettoniche: la chiesa di Florin , qualche edificio, qualche piazzetta con statue ornamentali insolite, affreschi su arcate.
Koblenz
Koblenz
Koblenz
Si è fatta l’ora di pranzo e approfittiamo di una specie di self service, situato nell’area verde lungo il fiume, dove i bambini giocano nell’acqua delle fontane, sognando future vacanze al mare; è gradevole mettersi a mangiare all’ombra degli alberi ad uno degli innumerevoli tavolini (ricordarsi di riportare la caraffa vuota per riavere 1 euro di cauzione).
Incontriamo la frequentatissima stazione della funivia (Seilbahn) con la quale si può raggiungere sulla sponda destra del Reno la fontana di Ehrenbreitstein (raggiungibile anche a piedi o in auto).
Koblenz
A guardia dell’impianto funicolare ci sono strani poliziotti.
Koblenz
Koblenz
Koblenz
Koblenz
Ritornando invece verso il centro incontriamo Gorresplatz, al centro della quale si trova la colonna Historiensaule, donata al municipio in occasione delle celebrazioni per i 2000 anni della città, che ne racconta in sintesi la storia.
Gorresplatz - Koblenz
Braunbach
Marksburg
Anche Sankt Goarshausen merita solo una piccola sosta per qualche scatto,
specialmente della sponda opposta, per poi salire alla rupe di Loreley.
E' un mistero come la rupe di Loreley possa rappresentare un'attrazione così visitata. C'è di mezzo la leggenda di una fanciulla il cui canto da sirena conduce i marinai alla morte nelle correnti del fiume.
Lasciamo
l'auto al parcheggio (si dovrebbero pagare due euro all'ufficio
turistico che si trova al suo interno per avere un gettone che apre la
sbarra in uscita, ma la sbarra è alzata e ne approfittiamo, anche
perchè abbiamo già pagato per l'uso del bagno 0,50 cent, il prezzo
standard da questo parte del fiume). Dopo una breve camminata arriviamo al punto panoramico da cui si aprono
panoramiche mozzafiato del letto del fiume.
veduta dalla Loreley
Sui lati del villaggio di St. Goarhausen si ergono i due castelli Burg Katz e Burg Maus.
Burg Katz
La riva ovest del Reno era molto più interessante ed i prezzi degli hotel e dei ristoranti decisamente più bassi. I paesi della riva orientale, oltre ad essere più poveri di edifici storici, sono meno caratteristici, con il lungo fiume raggiungibile dal centro solo attraversando la strada principale.
Per la notte
decidiamo di fermarci ad Assmannshausen, che viene definita come una località
sonnolenta, ma che in realtà ha parecchi alberghi e ristoranti.
E' venerdì sera e nella zona c'è una festa del vino, come spesso accade nei week end di bella stagione e facciamo un po' fatica a trovare una stanza libera al Rheinhotel Lamm, con personale cortese e angloparlante. La stanza non è proprio regalata (91 euro), ma è confortevole, la cucina buona e varia e la colazione a buffet di ottimo livello.
Assmannshausen ha un piccolo centro storico, nascosto dietro i binari della ferrovia, capace di incantare chi abbia tempo da dedicarvi.
E' venerdì sera e nella zona c'è una festa del vino, come spesso accade nei week end di bella stagione e facciamo un po' fatica a trovare una stanza libera al Rheinhotel Lamm, con personale cortese e angloparlante. La stanza non è proprio regalata (91 euro), ma è confortevole, la cucina buona e varia e la colazione a buffet di ottimo livello.
Assmannshausen ha un piccolo centro storico, nascosto dietro i binari della ferrovia, capace di incantare chi abbia tempo da dedicarvi.
Assmannshausen
Da qui parte una passeggiata in mezzo alle vigne, passatempo tra i più gettonati da queste parti.
SABATO 15/08/2015
A pochi chilometri in direzione Mainz ci si imbatte in Rudesheim, un piccolo paese che pare essere diventato la meta preferita di tutte le comitive presenti nella zona (sono 3.000.000 i visitatori annuali), senza un motivo ben preciso, in quanto non è dotato di attrattive particolari. Probabilmente si riversano tutti in Drosselgasse, una vietta piena di bar e ristoranti che propongono musica dal vivo.
Condizionati da questo manifesto decidiamo di lasciare il Reno ed intraprendere la strada del vino, che va da Bockenheim, a 15 chilometri da Worms, per 85 km fino a Schweigen-Rechtenbach sul confine con la Francia; è segnalata da cartelli gialli con disegnato un grappolo d’uva. Ne percorriamo solo una parte, partendo da Kallstadt, dove notiamo una grande presenza di ristoranti e cantine. Purtroppo i prezzi sono molto alti; essendo però forte il richiamo della carne e, volendo, anche del contorno, dobbiamo fare una scelta e ci orientiamo verso il più conveniente Winzer stuben Weick, sulla strada principale.
Attraversiamo Bad Durkheim e Forst e, dopo le valli fluviali, questa zona ci appare monotona, simile alla nostra campagna. In questo panorama spicca Deidesheim, località pittoresca, con una bella piazza, nella quale è in corso una sagra paesana e tutti sono molto felici di mangiare e sbevazzare all’aperto, in compagnia… a saperlo prima non ci saremmo ingozzati di knodel al fegato. Il simbolo del paese è una capra, dazio pagato da circa 700 anni da un comune vicino a Deidesheim per l’utilizzo di un terreno a pascolo.
Facciamo una deviazione non prevista nell’itinerario iniziale, che si rivelerà subito una gradita sorpresa, infatti la città di Speyer (Spira, circa 50.000 abitanti) è ricca di tesori nascosti o molto ben visibili, come la pittoresca Altportel che segna il confine della via centrale, Maximilian Strasse, su cui si affacciano numerosi edifici barocchi, molto animata (si contano tra l’altro una decina di gelaterie italiane), con lo splendido Duomo romanico, il Kaiser Dom a chiusura ed alcune viuzze parallele del quartiere ebraico.
Ci piacerebbe assai trascorrere la serata
in questa città, sia per la lieve atmosfera, sia per la presenza di svariati
locali; ci proviamo anche, chiedendo a qualche albergo una stanza per la notte,
ma senza successo. Partiamo per Magonza (circa 200.000 abitanti) che ci
accoglie benevola.
L’Ibis Mainz City si rileva na soluzione vincente per la posizione a due passi dal centro ed il parcheggio coperto (anche se il prezzo: 88 euro la stanza + 9 euro il parcheggio non è proprio vincente).
Validissima e frequentatissima la micro brewery Eisgrub Brau, dove si produce un’ottima birra scura a cui abbinare i piatti della tradizione.
A pochi chilometri in direzione Mainz ci si imbatte in Rudesheim, un piccolo paese che pare essere diventato la meta preferita di tutte le comitive presenti nella zona (sono 3.000.000 i visitatori annuali), senza un motivo ben preciso, in quanto non è dotato di attrattive particolari. Probabilmente si riversano tutti in Drosselgasse, una vietta piena di bar e ristoranti che propongono musica dal vivo.
Rudesheim
Condizionati da questo manifesto decidiamo di lasciare il Reno ed intraprendere la strada del vino, che va da Bockenheim, a 15 chilometri da Worms, per 85 km fino a Schweigen-Rechtenbach sul confine con la Francia; è segnalata da cartelli gialli con disegnato un grappolo d’uva. Ne percorriamo solo una parte, partendo da Kallstadt, dove notiamo una grande presenza di ristoranti e cantine. Purtroppo i prezzi sono molto alti; essendo però forte il richiamo della carne e, volendo, anche del contorno, dobbiamo fare una scelta e ci orientiamo verso il più conveniente Winzer stuben Weick, sulla strada principale.
Attraversiamo Bad Durkheim e Forst e, dopo le valli fluviali, questa zona ci appare monotona, simile alla nostra campagna. In questo panorama spicca Deidesheim, località pittoresca, con una bella piazza, nella quale è in corso una sagra paesana e tutti sono molto felici di mangiare e sbevazzare all’aperto, in compagnia… a saperlo prima non ci saremmo ingozzati di knodel al fegato. Il simbolo del paese è una capra, dazio pagato da circa 700 anni da un comune vicino a Deidesheim per l’utilizzo di un terreno a pascolo.
Deidesheim
Deidesheim
Facciamo una deviazione non prevista nell’itinerario iniziale, che si rivelerà subito una gradita sorpresa, infatti la città di Speyer (Spira, circa 50.000 abitanti) è ricca di tesori nascosti o molto ben visibili, come la pittoresca Altportel che segna il confine della via centrale, Maximilian Strasse, su cui si affacciano numerosi edifici barocchi, molto animata (si contano tra l’altro una decina di gelaterie italiane), con lo splendido Duomo romanico, il Kaiser Dom a chiusura ed alcune viuzze parallele del quartiere ebraico.
Speyer
Speyer
Speyer
Speyer
L’Ibis Mainz City si rileva na soluzione vincente per la posizione a due passi dal centro ed il parcheggio coperto (anche se il prezzo: 88 euro la stanza + 9 euro il parcheggio non è proprio vincente).
Validissima e frequentatissima la micro brewery Eisgrub Brau, dove si produce un’ottima birra scura a cui abbinare i piatti della tradizione.
DOMENICA 16/08/2015
La giornata è pessima e non ci godiamo a pieno le bellezze del centro, ma tentiamo ugualmente cominciando da Augustiner strasse, l’elegante corso centrale che conduce all’imponente duomo. L’interno della cattedrale è severo e rigoroso, ma alcuni affreschi ed il chiostro riservato ingentiliscono un po’ l’ambiente.
Dietro il duomo c’è una bella piazza su cui si affaccia anche il museo dedicato a Johannes Gutenberg, nato e vissuto in questa città, fondamentale per chi ama la letteratura.
La giornata è pessima e non ci godiamo a pieno le bellezze del centro, ma tentiamo ugualmente cominciando da Augustiner strasse, l’elegante corso centrale che conduce all’imponente duomo. L’interno della cattedrale è severo e rigoroso, ma alcuni affreschi ed il chiostro riservato ingentiliscono un po’ l’ambiente.
Mainz
Mainz
Dietro il duomo c’è una bella piazza su cui si affaccia anche il museo dedicato a Johannes Gutenberg, nato e vissuto in questa città, fondamentale per chi ama la letteratura.
Mainz
Mainz
Dirigendosi verso il fiume ci si
imbatte nelle rovine della bella chiesa gotica di St. Christoph del 1100, priva
di pareti laterali e tetto, ma dal contesto suggestivo anche per la presenza di particolari
installazioni che raccontano la seconda guerra mondiale, i bombardamenti subiti
e le vittime del conflitto.
Mainz
Proseguendo il cammino si attraversano altri angoli
caratteristici,
si fanno nuove conoscenze
e si possono ammirare edifici di pregevole fattura.
Mainz
In un'ora arriviamo all'aeroporto di Hahn, che si trova a meno di 90 km da Magonza, dove ci aspetta il volo di ritorno.