Purtroppo
non ci sono voli di linea diretti su Lanzarote e quindi prenotiamo con la poco
amata Iberia www.iberia.it
un volo da Linate con scalo a Madrid per 140 euro a testa. Il prezzo non è alto
ma c’è da considerare l’esosità dei parcheggi in zona Linate. Scegliamo il più
economico www.parktofly.it (45 euro per 5 giorni).
L’appartamento prenotato con
www.alpharooms.com invece ha un prezzo
stracciato, 80 euro per 4 giorni. Si trova presso gli Aparthotel Lanzarote Paradise a Costa Teguise. L’appartamento è carino e pulito e c’è una bella piscina, che non
utilizzeremo mai per via del clima pessimo.
Sempre con www.alpharooms.com prenotiamo
un’auto ka a 80 euro per i 4/5 giorni con la compagnia Hertz Faycan Canaries presente all’aeroporto.
Costa Teguise si
trova a 15 km dall’aeroporto e a 9 km dalla capitale Arrecife. La zona è
leggermente meno turistica di altre, tipo Puerto del Carmen, e la posizione è strategica
per la visita dell’isola.
Al nostro
arrivo veniamo accolti da un sole caldo e passiamo il pomeriggio alla Playa de
Las Cucharas, che si incontra sul lungomare di Costa Teguise, caratterizzato da
belle calette, tra cui la Playa de Los Charcos riparata e con acqua bassa e
calda. Nei bar sul lungomare la birra media (jarra) è in offerta a un euro (per
via di una happy hour che sembra durare tutto il giorno!) e non ci possiamo
esimere.
Ceniamo da Kernan
La Picada http://ociolanzarote.com/de-tapas/kerman-la-pikada-costa-teguise/
(aperto tutti i giorni dalle 13 fino a sera) e mangiamo i migliori pinchos
della storia a 1,20 euro l’uno. Ci sono anche piatti cucinati dall’aspetto
gustoso. Il locale è molto carino e frequentato soprattutto da gente del posto.
Dopo aver fatto un giro di visita dei ristoranti della zona sceglieremo di
cenare qui tutte le sere.
La struttura è
molto caratteristica, bianca e verde e l’interno è di atmosfera. Il ristorante
è aperto per il pranzo
a partire dalle 13.30, ma anche fuori orario si possono gustare ottime tapas (soprattutto
il pulpo a la gallega) con un buon vino della casa.
Visitiamo
Arrecife, che non ha nulla di particolare da offrire, se non il Museo
Internacional de Arte Contemporaneo all’interno del Castillo de San Josè,
situato in bella posizione sul mare aperto dove si trova anche un bar piuttosto
elegante.
Decisamente più interessante è Teguise,
12 km a nord di Arrecife, ricca di palazzi storici e chiese, tra cui il Palazzo
Spinoza, la Iglesia de la Virgen de Guadalupe, il convento de Miraflores e de Santo
Domingo e il Palacio de Herrera y Rojas. C’è anche una piazza moderna, dove si tiene il mercato domenicale, molto rinomato tra i turisti.
Il Parco
Nazionale di Timanfaya occupa una vasta superficie e si caratterizza per il
paesaggio lunare, percorrendo la strada che lo attraversa è possibile fermarsi
ad ammirare scenari unici: il suolo è una grande distesa di cornflakes al cacao
e sullo sfondo si alzano colline che prendono mille colori dall’esposizione
solare.
Ci
facciamo infinocchiare dalla guida ed acquistiamo i biglietti per visitare la
ruta de los vulcanes, un percorso di 14 km in bus (da cui è vietato scendere) attraverso
una zona lavica poco interessante, con commenti registrati in varie lingue a
palla. Costa pure 8 euro a cranio. L’unica immagine veramente suggestiva è
quella del cratere del vulcano, in cui il verde digrada nei rossi ed il nero
sprofonda nel marrone.
Percorrendo
la costa dell’isola da Costa Teguise verso Orzola incontriamo Arrieta, un tranquillo
paesino di campagna. Scegliamo di non
visitare il Jardin de Cactus, creato dal solito Cesàr Manrique, ai piedi del
vecchio mulino a vento di Guatiza, perché di cactus se ne vedono in abbondanza
ovunque.
Di Manrique non vediamo nemmeno la Cueva de los verdes ed i Jamesos
del agua, vivamente consigliati dalla guida, perché diluvia e la visita si
svolge all’aperto.
Giungiamo
a Orzola, da cui parte il bel panorama di calanchi dei Malpaìs de la Corona.
Al Mirador
del Rio ci sono parecchi bus turistici, ma la visuale è molto bella su Isla
Graciosa. Le nuvole si aprono leggermente ed il sole sembra voler evidenziare
caldamente la gradevolezza del paesaggio e soprattutto la Graciosa e dietro la
nipotina Isla Montana Clara.
Andiamo
al punto panoramico che si trova sulla strada tortuosa molto bella dopo il
parco tropicale. Si costeggiano i poderosi cliffs e ovunque si volga lo sguardo
si viene catturati dalla potenza della natura e le curve della strada stretta
sono nuovi sipari verso la scoperta: da una parte la multiforme solidità della
roccia e davanti un orizzonte placido di mare e di isole gentili che sembrano
voler rassicurare il navigante per una partenza senza pensieri.
Haria è
un villaggio tipico in cui si respira un’atmosfera alquanto esotica per la
presenza della famosa valle delle 1000 palme, che può ricordare un’oasi nel
deserto.
La Caleta
de Famara è una spiaggia lunga e ventosa adatta al surf. Famara è un modesto
villaggio, che ha mantenuto un profilo più basso rispetto ad altre località
costiere che si sono sviluppate eccessivamente. Sulla strada principale ci sono
alcuni brutti bar frequentati da hippies attempati.
Sempre
sotto la pioggia visitiamo El Golfo, un villaggio sul mare con suggestive spiagge
nere, tra cui spicca quella originalissima con il charco de los clicos, che si
raggiunge con una breve camminata dal paesino di El Golfo. Dall’alto mostra il
forte contrasto dei colori tra il denso grigio vulcanico della sabbia e il
verde spiccante dello stagno, il charco de los clicos appunto, ed il blu del
mare.
Anche qui il vento ha eseguito la sua opera artistica con lo scalpello
paziente e le martellate costanti del tempo e le facciate rocciose diventano
dorsi di alligatori o millefoglie di matrimonio, vele di lino di navi fantasmi
o cataste d’ossa in un film di Tim Burton.
A Los Hervideros
vi è un parcheggio dove è possibile lasciare il mezzo, mentre si svolge la
bella passeggiata, letteralmente avvolti dalla morfologia di questo territorio
affascinante e particolarissimo: con l’erosione degli agenti atmosferici e
della forza del mare si sono formati archi, avvallamenti, balconi, corridoi,
finestre, il tutto di colorazioni assurde e consistenze varie. A volte le
pareti sono levigate, ma nella maggior parte dei casi sembra di trovarsi di
fronte ad articolate sculture di cioccolato cristallizzato; ecco è un luogo
surreale creato da un bambino molto fantasioso utilizzando il cioccolato di
Modica.
Ci si può
rinfrescare guardando in uno dei buchi dai quali spruzzan le onde ad ogni
ricarica di energia.
Las
Salinas del Janubio non sono particolarmente interessanti, ma si gode una bella
visuale costiera.
A Playa Blanca si riesce a malapena a trovare
un parcheggio. Questa parte dell’isola dovrebbe essere teoricamente più esposta
al sole… quando ci capitiamo noi piove.
La Geria è
una zona vinicola, che offre paesaggi unici al mondo. Le viti crescono in buche
scavate nella terra vulcanica nera e spesso sono circondate da muretti a secco
che le proteggono dal vento.
Buona
parte della decisione di venire a visitare Lanzarote è stata consolidata nella
visione (e grande apprezzamento) del film di Pedro Almodovar che, da gran
maestro, effettua una ripresa aerea di questa incredibile regione agricola
attraversata da una strada su cui corre il protagonista. La sensazione visiva
ricreata dal regista è molto poetica, ma anche rimirare dal vivo quel paesaggio
non è niente male.