Translate

giovedì 29 agosto 2013

Germania: Romantichstrasse e dintorni


Visualizzazione ingrandita della mappa

10 agosto 2013

Voliamo con Ryanair da Bergamo a Francoforte Hahn (l’aeroporto si trova a circa un’ora e venti in auto da Francoforte). La tariffa è stracciata, 40 euro, come ai vecchi tempi. Ritiriamo una polo quasi nuova al banco della Buchbinder, prenotata tramite Autoeurope, al costo di 204 euro per 8 giorni.
La meta della nostra gita è la Romantichstrasse.
Partiamo in direzione Wurzburg. L’autostrada è molto trafficata, ma, a differenza di quelle italiane, il fondo stradale è in perfette condizioni e non esiste pedaggio. Uscendo dall’autostrada si respira un’atmosfera più pacifica e l’arrivo a Wurzburg è particolarmente rasserenante.
La città è di dimensioni medio-piccole con tutti i vantaggi conseguenti. Parcheggiamo l’auto in un comodissimo parcheggio gratuito nei pressi del fiume, il Talavera con l’indicazione P+R (Park and Ride). Si trova a 10 minuti a piedi dal centro e dal nostro hotel il Dortmunder Hof, che si trova in una strada centrale molto tranquilla. La stanza non è nulla di speciale, ma è confortevole. La televisione prende solo canali tedeschi e la wifi è disponibile nel ristorante. La colazione è eccezionale, abbondante, variegata e di ottima qualità. Il prezzo per la camera doppia non è propriamente economico (85 euro), ma la città è piuttosto cara ed è il meglio che abbiamo trovato considerando anche la posizione centrale.
Iniziamo la visita della città dal lungofiume e ci interrompiamo immediatamente per un assaggio di germanicità sedendoci a bere due pils e mangiare due bratwurst nella zona proletaria del locale Alter Kranen sui bastioni. Ora che si ragiona ci si mette in marcia rinvigoriti.

Wurzburg

 
 Wurzburg
 
Il ponte vecchio è affascinante e le sue dodici statue troneggiano sul camminamento godendosi il paesaggio. Come a Firenze il ponte vecchio conduce nel cuore pulsante della città.. si va beh, non si entra in piazza della Signoria, ma Wurzburg accoglie con disicantata armonia. Percorrendo la Domstrasse si incontra subito il municipio dietro il quale si trova la piazza del mercato con la Marienkapelle e il Falkenhaus, un impressionante palazzo con facciata in stile rococò lavorata a stucchi preziosi, all’interno del quale si trova il tourist office.
 
 Wurzburg
Wurzburg  
Sbucando su Schonbornstrasse si può accedere alla Neumunster, la basilica romanica con apprezzabili affreschi, ed il Duomo, il cui impatto iniziale è un po’ deludente. Scendiamo su Franzinkarnerstrasse, Neubanstrasse, costeggiamo la Alte Univesritat e sfociamo sul passeggio di Baltazar Neumann su cui risplende la stupenda Residenz attorniata da un parco con giardino di tutto rispetto.

 Wurzburg
Wurzburg  
Gradevole la continuazione su Theaterstrasse per amalgamarsi definitivamente sulla Julius promenade. Qui si trova lo Spital, di raffinato stile architettonico e maniacale cura degli spazi esterni. Il centro si gira piacevolmente a piedi in una giornata. I menù dei ristoranti sono tutti esclusivamente in lingua tedesca ed è abbastanza sorprendente considerando il numero di turisti stranieri in visita. Decidiamo quindi di mangiare al ristorante dell’hotel certi che il proprietario ci tradurrà il menu in inglese. In realtà la spiegazione molto precisa ce la fa il cuoco che sa il fatto suo. I piatti sono infatti piuttosto ricercati e molto buoni. Spendiamo 31 euro per due piatti di carne e 3 birre.

11 agosto 2013
Dedichiamo la mattinata alla visita della zona al di là del fiume, che conduce, in salita, attraverso splendidi giardini, boschetti, zone gioco per bambini da far invidia a certe attrattive a pagamento, alla residenza Marienberg, caratterizzata dalle poderose fortificazioni e da una raffinata architettura degli spazi interni alle mura. Da questa posizione privilegiata inoltre si gode di panoramiche solenni della città sottostante.

 Wurzburg
 Wurzburg
  Wurzburg

 Wurzburg

Un giorno e mezzo è sufficiente per visitare la città, anche se è talmente piacevole che varrebbe la pena fermarsi un’altra notte. Potrebbe svilupparsi un senso di nostalgia abbandonando una città così bella se non si avesse la quasi certezza di andare incontro a nuove conoscenze affascinanti.
 Weikersheim
 Weikersheim
 Weikersheim
La conferma è pronta a sorprenderci all’ingresso di Weikersheim, un paese molto vivace reso ancora più allegro dalla festa dell’estate, che si svolge all’interno del parco dello scenografico castello, che per l’occasione si è riempito di bancarelle di artigianato e prodotti alimentari, ma c’è talmente tanta umanità che si creano code chilometriche e in preda ad una fame mostruosa, dopo avere fallito vari tentativi nei ristoranti locali, ci spostiamo verso il paese di Creglingen, carino per una visita veloce e uno spuntino.
  Creglingen

Creglingen
 
L’approssimarsi a Rotenburg ob der Trauber è quasi commovente. Non c’è un elemento urbano fuori luogo, la città è armoniosa, ci sono edifici colorati assimilati dal graticcio, ci sono piazze e chiese, fontane e giardini, vicoli e viali, porte e bastioni, torri e mura di cinta sulle quali è possibile camminare percorrendo buona parte del giro di ronda, gustandosi la visuale da una prospettiva insolita e molto accattivante, per poi ridiscendere e percorrere ancora ed ancora le strade cittadine fino al Burggarten, dal cui vertice si possono osservare la valle del fiume Tauber e la città da una nuova prospettiva.



 Rothenburg
 Rothenburg

 Rothenburg
 Rothenburg

Insomma è facile trovare la risposta al perché la cittadina sia presa d’assalto da turisti di ogni nazionalità, giapponesi su tutti. Nonostante il grande afflusso è sufficiente spostarsi di poco dalle vie principali per imbattersi in angoli suggestivi godibili in solitudine. Anche qui i menu esposti sono in maggioranza in tedesco stretto e optiamo per il frequentato ristorante dell’hotel Roterhan. Il cibo è discreto e la birra buona come al solito e il menu tradotto in varie lingue. Dormiamo alla Gasthaus Raidel, che occupa un edificio storico in pieno centro. Le stanze sono un po’ vecchie, ma caratteristiche ed il prezzo è buono considerando la posizione 69 euro. I proprietari, che si arrangiano come possono con l’inglese, ci indicano la via Rodersschutt, dove si può parcheggiare gratuitamente all’interno delle mura.

12 agosto 2013
Definita la giornata delle mura di cinta. Finiamo il giro di quelle di Rothenburg e saliamo in auto verso Feuchtwanger, dove apprezziamo la porta della città, la solita Markplatz, ma la tappa è piuttosto sfuggente perché non vogliamo perdere un istante della visita di Dinkelsbhul.

 Feuchtwanger

Parcheggiamo nei pressi della meravigliosa Rothenburg Tor che apre lo sguardo sulle mura a specchio nelle acque del laghetto antistante e iniziamo il giro perimetrale; qui non è possibile fare il percorso delle sentinelle, ma si può scegliere tra l’interno, più affascinante e l’esterno, più naturistico. Optiamo per il giro interno perché le strade, le case e i monumenti che si incontrano sono talmente tanti e sorprendentemente belli da trascurare la passeggiata salutare nel verde. Le torri sono moltissime e di aspetto particolare.
 
 Dinkelsbhul
  Dinkelsbhul

Da quasi tutte le posizioni, alzando lo sguardo verso il centro del borgo medievale, si può vedere la grande chiesa di Saint George e, quando terminiamo il giro e percorriamo la stupenda strada centrale, la raggiungiamo e ci entriamo per apprezzare la maestosità e lo slancio poderoso verso l’alto.
Pranziamo al Cafe Munster, adiacente alla cattedrale, specializzato in crepes dolci e salate. Il solito menu in tedesco e la solita cameriera compiacente che traduce in inglese.
Ripartiamo in direzione Nordlingen e scopriamo con piacere che il nostro hotel si trova nel delizioso centro cittadino, all’ombra della torre campanaria dell’enorme chiesa di St. George, che ha stesso nome e stessa forma di quella da poco visitata a Dinkelsbhul. I parcheggi in centro sono a disco orario e a pagamento, ma il tourist office rilascia un permesso a coloro che pernottano negli hotel del centro che consente di parcheggiare gratuitamente nella zona.


Nordlingen

Con una già buona quantità di chilometri nelle gambe ci rimettiamo in marcia seguendo il percorso indicato nella cartina fornita dal tourist office, che copre le principali attrazioni della cittadina, caratterizzata da un’architettura diversa rispetto ai paesi precedentemente visitati; le abitazioni a  graticcio sono sostituite da quelle in stile svevo, altrettanto eleganti e pittoresche.

 Nordlingen
 Nordlingen

 La scelta di ristoranti per la cena in centro è piuttosto scarsa. Troviamo comunque un’ottima pizzeria, La Fontana, che offre prodotti della cucina italiana ben cucinati a buon prezzo e dove i camerieri ci accolgono in italiano.
Dormiamo all’hotel Konditorei Altreuter. Il sito è solo in tedesco, ma rispondono alle mail in inglese. La nostra stanza è gigantesca e da poco rimodernata. Spendiamo 66 euro con la colazione, che purtroppo,se pur consumata nella pasticceria sottostante, non include nessuna delle prelibatezze dolciarie in vetrina.

13 agosto 2013
Ci rimettiamo sulla Romantichstrasse e dopo circa 20 km ci fermiamo ad Harburg, un piccolo borgo con un bel ponte sul fiume, alcuni edifici interessanti, tra cui il Rathaus, e soprattutto la folgorante immagine del castello che sovrasta dalla collina boscosa con prepotente durezza.

Harburg

Da qui verso Augsburg (Augusta) la strada si fa meno romantica e più scorrevole, il paesaggio si allinea e in circa mezz’ora si entra in città, la quale, essendo una vera città rispetto alle bomboniere visitate sino ad ora, si propone in maniera completamente diversa: non proprio metropolitana, ma con un approccio sicuramente più articolato, anche se non ci sono caos e traffico tali da rendere l’ingresso stressante.
Come per l’accesso a tutte le altre città tedesche di una certa dimensione è necessario esporre il bollino verde, pena multe salate. La nostra auto a noleggio ne è ovviamente provvista, ma chi volesse partire dall’Italia premunito lo può richiedere attraverso questo link. Avendo prenotato l’hotel Ibis Koeningplatz (tramite il sito della accor grazie al quale abbiamo risparmiato 10 euro sulla tariffa normale, pagando 59 euro) possiamo usufruire del parcheggio-garage, aggiungendo 8 euro al costo della stanza, non poco, ma così possiamo evitare di vagare in mezzo a  quello che sembra un infinito lavoro in corso, e abbiamo l’occasione di lanciarci immediatamente alla scoperta del centro, che si trova a soli 5 minuti a piedi. La piazza del municipio è molto ariosa e su di essa si affacciano molti palazzi di pregevole fattura ed altrettanti bar con tavolini all’aperto presso cui è d’obbligo la fermata per una birra (nello specifico un’ottima Tucher Hell); Maximilianstrasse è la via centrale che può lasciare a bocca aperta il visitatore per la bella mostra di edifici, fontane e l’impressionante chiusura rappresentata dalle chiese di St. Ulrich ed Afra.

 Augsburg
 Augsburg
 Augsburg
 Augsburg

 
 Augsburg

Rinunciamo alla visita al Fuggerei, troppo costosa per i nostri gusti (8 euro). E' gratuito invece l'ingresso alla bella chiesa di Santa Maria (forse per via dei lavori in corso), con un interessante chiostro.
Molto piacevole la zona del duomo, caratterizzato da portali finemente lavorati, con sosta nell’elegante Hofgarten sulla via Fronhof che si raggiunge attraversando il portone della residenza episcopale.
Vista la dimensione del centro ci si aspetterebbe di incontrare un elevato numero di caffè e ristoranti. In realtà il luogo più gettonato per il pranzo è lo Stadtmark (city market) raggiungibile da Fuggerstrasse o Annastrasse, con molti banchi interessanti, ma pochissimi posti a sedere, e siccome non ci va di mangiare in piedi, decidiamo di mangiare lì vicino, al WeiberHase, per avere la conferma (serviti da un personale parecchio odioso) che la cucina locale ha decisamente scassato i maroni.
Augusta è considerata una delle città più importanti della Germania dal punto di vista storico, ma, pur essendo ricca di monumenti, è sicuramente meno caratteristica delle cittadine viste sino ad ora.

14 agosto 2013
Riprendiamo la Romantichstrasse verso sud. La prima tappa della giornata è Landsberg, un paese assai pittoresco sulle sponde del fiume Lech, che nei pressi del ponte principale gioca in salti decisi, creando un gioco dinamico in contrasto con la staticità urbana di sfondo. La piazza principale irregolare ha un effetto visivo particolare, le vie che la circondano sono caratteristiche e la passeggiata sul lungo fiume rilassante.

 Landsberg am Lech

 
  Landsberg am Lech

Il paese meriterebbe forse una visita più approfondita, non scandita dal solito parcheggio a disco orario.
Incontriamo l’abitato di Altenstadt, a due km da Schongau, l’antico insediamento della città. Al suo interno la grande chiesa romanica di St. Michael del XIII secolo è ancora ben conservata.
La cittadina di Schongau si sviluppa intorno alla oblunga Marienplatz, la piazza circondata da antiche case gotiche, dal Rathaus e dalla chiesa in rococò bavarese, ricca di stucchi e affreschi e lungo le mura si susseguono numerose torri e porte d’ingresso.

 Schongau

All’altezza di Steingaden abbandoniamo la Romanrichstrasse per raggiungere la Wieskirche, un importante monastero visitato da centinaia di pellegrini, ma se non si rientra in questa categoria, conviene tirare dritto. L’esterno è imponente e fotogenico, ma non particolarmente affascinante e si paga tutto, dal parcheggio al bagno.

Wieskirche
 
Arriviamo in zona castelli di Hohenschangau e Neuschwanstein, quest’ultimo rappresenta lo stereotipo del castello delle fiabe. La coda di auto che tentano di entrare nel parcheggio è chilometrica ed immobile. Qualcuno lascia l’auto sulla strada e raggiunge il castello con una camminata attraverso i campi. Ma c’è pure brutto tempo e chi ne ha voglia! Ci accontentiamo di una fotografia dal basso molto scenografica.

Castello di Neuschwanstein

Scegliamo di dormire a Schwangau invece che a Fussen , il centro principale della zona, dove le stanze libere scarseggiano e sono più costose.
Abbiamo fatto più che bene perché la coda in direzione Fussen verso l’ora di punta, che è quella in tutto il mondo o quasi le 17.30-18.00, è chilometrica quasi quanto quella per visitare i castelli.
Dormiamo al Schwangauer Hof per un prezzo decisamente economico per la zona, 67 euro, con una buona colazione. La stanza è pulita e confortevole e si affaccia su un balcone con vista montagna. L’unica pecca sono le pareti non tinteggiate da decenni e Schwangau è un paese del cavolo, con pochi posti per mangiare e gente piuttosto buzzurra.

15 agosto 2013
La sosta in questa zona montagnosa sarebbe inutile se non avessimo la bella pensata di visitare Fussen nell’unico momento in cui non è presa d’assalto dai turisti, la mattina “presto”, tra virgolette perché abbiamo capito che qui prima delle 11 non si muove nessuno. E’ proprio una bella sorpresa e la passeggiata nelle vie del centro è molto piacevole.

 
 Fussen
 Fussen

 
 Fussen

Tra gli edifici più interessanti la chiesa di S. Magno, che si affaccia sul limaccioso fiume Lech, il solito rathaus e l’antica abbazia, che colpisce per i colorati affreschi che danno vivacità a strutture un po’rigide. Da vedere anche la panoramica del paese dal ponte sul fiume.
 
Fussen
Iniziamo il nostro ritorno verso Francoforte, decidendo di evitare l’autostrada, veloce ma monotona, per raggiungere Ulm attraverso strade secondarie, che ci fanno costeggiare laghetti frequentati da bagnanti coraggiosi (ci sono circa 15 gradi) ed attraversare paesini dalla classica impronta montana.
Ci fermiamo a Kempten, una bella cittadina sviluppatasi intorno all’elegantissima Residenz con splendidi giardini fioriti e con l'imponente chiesa di San Lorenzo, la cui immagine è purtroppo rovinata dai lavori in corso nella piazza antistante. E’ festa, essendo questo uno dei paesi cattolici della Bavaria, dove si festeggia il ferragosto, ed è in atto una festa tradizionale dove tutti gli amici della nostalgia tirolese sfoggiano bermuda in camoscio, camice a scacchi e zoccoli.
L’abitato è diversamente godibile, diversamente nel senso che si discosta per architettura dai paesi della Romantichstrasse, ma è comunque molto interessante.

 Kempten
  Kempten
  Kempten

Anche la tappa successiva Memmingen è meno stucchevole del lato romantico anche se c’è una Markplatz dalle ambizioni svolazzanti ed un centro storico di grande attrattiva.
Memmingen

  Memmingen
 Memmingen
Ulm è abbastanza caotica, anche perché sfortunatamente non si festeggia il ferragosto ed è una normale giornata lavorativa in una città di 120.000 abitanti e pare non esistano parcheggi gratuiti. Tra l’altro il genio alla reception dell’hotel Ibis Budget Ulm City non sa dove si trova l’accesso al garage dell’hotel. Dopo averlo cercato inutilmente per una mezz’ora lasciamo l’auto in un parcheggio col parchimetro con rabbocco di monete. Comodo...
Nonostante l'evidente carenza intellettiva del personale, l'hotel è in posizione centrale, comoda per la visita della città e la stanza è nuova e pulita. Il prezzo è un po' alto per un Ibis Budget, ma le sistemazioni in città sono piuttosto care.
Il Danubio divide la città in una parte vecchia e una nuova Neu Ulm, la prima appartenente alla regione Baden-Württemberg, e la seconda alla Baviera.
La visita è mediamente interessante. Molto rilassante il lungo fiume (Danubio) con la possibilità di camminare sulla fortificazione che protegge il Fischerviertel, un vecchio quartiere di pescatori molto caratteristico.

Ulm

 Ulm

Come sempre il Rathaus (palazzo del comune) ha il suo magnetismo e si affaccia su una Markplatz piccola e abbastanza tranquilla animata da due locali attraenti che ti obbligano quasi ad una sosta birra in uno dei tavolini all’aperto.
Il monumento più impressionante della città è l’antico duomo con la torre campanaria in pietra più alta del mondo.
Ceniamo vicino al nostro hotel alla Wirsthaus in Sterngasse 17, un bel locale con tanto di biergarten, dove gustiamo una cucina più raffinata del solito.

16 agosto 2013
Da Ulm a Heidelberg ci sono circa 240 km e il traffico è rallentato a causa degli innumerevoli lavori stradali (che uno potrebbe domandarsi: ma perché continuano a lavorare sulle strade che sono comunque 10.000 volte meglio delle nostre? E soprattutto dove trovano i soldi per fare tutti questi interventi che da noi non tappano neanche le buche? Mi piacerebbe vedere lo stipendio di un dirigente della società che gestisce le autostrade, che tra l’altro sono sempre gratuite..).
Heidelberg si trova sulla strada A5, che porta a Francoforte. Dall’uscita 37 si arriva in centro in una decina di minuti.
La città ha 150.000 abitanti e i paesini tranquilli della Romantichstrasse sono ormai un ricordo.
Parcheggiamo in uno dei numerosi parcheggi sotterranei e solo sbucando in superficie ci accorgiamo di essere proprio all’inizio di Hauptgasse, la via principale lunga 2 km attorno alla quale si anima l’intera città e sulla quale si affacciano stupendi palazzi.
La via è molto animata, sia da studenti (è infatti sede di una frequentata università) sia da turisti di ogni nazionalità. 

 
 Heidelberg

 Heidelberg

 Heidelberg

La piazza principale del centro storico è la Marktplatz, con una splendida fontana, signorili residenze borghesi, e la famosa chiesa Heiliggeistkirche. Dalla vicina Kornmarkt, ritenuta da molti la piazza più bella di Heidelberg, comincia a scorgersi la sconcertante mole del castello arroccato sul monte Königstuhl, raggiungibile sia con un sentiero a piedi sia con la funivia.
Parallelo alla Hauptgasse scorre il fiume Neckar e si può scegliere di percorrere la riva opposta attraversando eleganti sobborghi immersi nella vegetazione, osservando la città da una diversa prospettiva, o rimanere dalla parte cittadina e raggiungere il vecchio ponte che merita di essere attraversato e fotografato da varie angolazioni, soprattutto per la presenza di un arco trionfale con due torri circolari a fare da porta di ingresso alla città.

  Heidelberg

  Heidelberg

Lasciamo Heidelberg e dopo pochi chilometri raggiungiamo Ladenburg, dove abbiamo prenotato una stanza per la notte al Leonardo Hotel Mannheim-Ladenburg, facente parte di una catena di hotel di buon livello, che propone offerte interessanti. Spendiamo 49 euro per la camera doppia, senza colazione, che invece costa uno sproposito.
La scelta, ricaduta su Ladenburg esclusivamente a causa dei prezzi improponibili delle stanze della gettonatissima Heidelberg, si mostra vincente. Il paese ha un approccio molto rilassante, specie per chi giunge dalla città, grazie ad un lungo fiume assai ben tenuto, ideale per osservare il tramonto, e al centro storico che sembra la ricostruzione di un sogno possibile, in cui i ristoranti ed i bar offrono l’occasione di vivere appieno gli spazi all’aperto, soprattutto quando gli ambulanti smontano i loro banchetti sulla piazza principale e lasciano il posto ai tavolini, che si riempiono velocemente.

 Ladenburg

17 agosto 2013
L’ultimo giorno è fondamentalmente utilizzato per ritornare all’aeroporto di Hahn, ma viene comoda una tappa a Worms, dove è stato costruito un duomo pazzesco, forse la chiesa più bella vista durante il viaggio, e anche unico motivo di attrattiva della cittadina. Visto che si trova in una posizione non facile da sfruttare a livello fotografico, approfittiamo della terrazza del caffè Dom Terrasse proprio di fronte, che ci permette di cogliere in uno scatto la mole impressionante del duomo. Approfittiamo anche di un interessante assaggio di birre locali a 5 euro.
Worms

Su Markplatz ci prendiamo anche un cono gelato alla gelateria Vannini (italiani doc i gelatai) per 1,60 euro, un cono che in Italia ne costerebbe 3. Beh continuiamo pure a farci prendere per il culo con la scusa della crisi economica!
Da Worms tramite la A61 raggiungiamo Hahn dove lasciamo l’auto con un giorno di anticipo. Abbiamo infatti deciso di dormire al B&B Hotel (che fa parte di una catena di hotel economici, stile Ibis, 59 euro la doppia) che si trova a due passi (proprio due) dal terminal dell’aeroporto, avendo il volo all’alba del giorno successivo.