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venerdì 26 agosto 2011

Lettonia e Lituania


14 agosto 2011
Arriviamo all’aeroporto di Riga con volo Ryanair con un clima orrendo, pioggia e nubi basse.
Ritiriamo subito 100 lat a un ATM in aeroporto che riporta l’adesivo V-Pay (che sarebbe poi il circuito del bancomat collegato a conto arancio, e non solo, che non eravamo mai riusciti ad utilizzare prima all’estero) e ritiriamo 100 Lat senza pagare nessuna commissione. Bene.
L’aeroporto si trova a soli 10 km dalla città e per raggiungere il centro ci sono molti modi: taxi rossi (più economici dei neri) a circa 10 euro, i taxi della Air Baltic http://www.airbaltic.com/public/to_and_from_rix_en.html a 12 euro fino a 4 persone (si possono comprare i voucher sul sito), gli shuttle sempre di Air Baltic a 5 euro a testa e il bus urbano linea 22 al costo di 0,85 euro  http://www.rigassatiksme.lv/.
Ma a noi non interessa perché abbiamo prenotato l’auto… Dopo avere richiesto dei preventivi per il noleggio auto a una serie di car rental locali trovati tramite questo sito http://www.concordia.lv/eng/jurmala/rent/riga-airport-car-rental.php ed avere scoperto che la maggior parte non consente di portare l’auto al di fuori del confine lettone prenotiamo col solito www.autoeurope.it un’auto economy per 234 euro per l’intera settimana.
Ritiriamo l’auto all’ufficio di Autorent http://www.auto-rent.lv/en che si trova fuori dal terminal all’interno dell’Hotel Ski High, posizionato sulla destra dopo il parcheggio; ci vogliono 5 minuti a piedi. Ci rifilano una Hyunday Getz con 115.000 km. Un vero cesso.
Chiediamo una cartina della Lettonia, ma non ne hanno e ci guardano come se fossimo degli avventurieri. Per non sconvolgerli ulteriormente affittiamo il navigatore satellitare per 30 euro la settimana (calcolando che l’acquisto delle cartine di due stati non ci farebbe risparmiare più di tanto).
Andiamo a Ventspils, autostrada A10/E22. Il tempo previsto è di 2 ore e 30, ma impieghiamo di più a causa dei tanti sensi unici alternati con semafori per lavori stradali. Pare che i limiti di velocità siano da rispettare rigidamente http://www.viaggiaresicuri.it/?lettonia: 110 km/h in autostrada, 90Km/h sulle strade provinciali e 50km/h nei centri urbani, spesso 70 vicino a incroci o fermate di autobus. Spesso c’è il cartello di inizio limite di velocità, ma non quello di fine. L’unico indicatore attendibile sembra essere il camion che ti arriva alle spalle modello Duel, se stai andando ancora a 70km/h. Ci sono molti autovelox.
La benzina costa circa 1,30 Euro al litro più o meno come  in Lituania; tutti i distributori di benzina in cui ci siamo fermati a rifornirci hanno accettato la carta di credito.
Dopo aver interpellato diverse strutture trovate sul sito http://www.tourism.ventspils.lv/?p=2 che non avevano disponibilità abbiamo prenotato presso la Guest House Ostamala http://www.booking.com/hotel/lv/ostmala.it.html?aid=311091;label=ostmala-gsxlDFxzrldqy23rtmeSKQS5755988184;ws=&gclid=CIiLrpnJ4qoCFYIK3wodxEAq8Q, nel centro storico di Ventspils, che sembra un paese fantasma, o il set di un film abbandonato. Alla reception non c’è nessuno. Chiamiamo il numero telefonico indicato sulla porta  e spendiamo 4 euro in 3 secondi. La stanza è bella ed il gestore è molto cordiale; parla anche un po’ di italiano misto allo spagnolo per essere ospitale. Ci riesce bene. Parcheggiamo in un cortile interno dotato di telecamere. Non è prevista la colazione, ma c’è una piccola cucina con te e caffè gratis.
La cena da Skroderkrogs (http://www.tourism.ventspils.lv/?p=24&obj=275&lang=eng) è ottima, in un locale molto caratteristico, in legno, con tavoli fatti con pezzi di telaio singer. Paghiamo 13,80 Lat (19 euro), mancia inclusa (la lasceremo quasi sempre del 10%) per uno stinco enorme, un piatto di costate di maiale e 3 birre medie.
Scopriamo con piacere uno dei punti forti della vacanza, il prezzo e la qualità della birra locale. Praticamente ogni città ha la sua birra ed è sempre buona.
15 agosto 2011
In mattinata visitiamo Ventspils. E’ un poco desolante anche al mattino e non vi è nulla di particolarmente interessante, tranne qualche edificio storico in legno.

E sì che rientra fra le 10 attrazioni migliori della Lettonia secondo il sito dell’agenzia del turismo lettone http://www.latvia.travel/en/top-10.
Salutiamo il nostro ospite e partiamo per Kuldiga http://kuldiga.lv/index.php?l=en.
La strada è monotona, ma si attraversano bei boschi e si vedono numerose cicogne.

La destinazione finale è stimolante; la cittadina è in bella posizione sul fiume e ci sono molti edifici storici in legno ben conservati.



Arriviamo a Liepaja che è una città abbastanza operosa e con un occhio di riguardo all’aspetto culturale, soprattutto musicale. Il centro storico è abbastanza bello, il parco Jurmala offre possibilità di passeggiate e attività sportive; la spiaggia è un po’ triste per i nostri standard, ma le persone del luogo la vivono con genuino entusiasmo.


Le stradine che si snodano in zona Jurmala sono molto piacevoli e ci sono edifici in legno che si prestano alla fotografia. La tanto rinomata promenade è insulsa, ma, rientrando in città dalla Leila Iela, si ritorna ad apprezzare le bellezze della città. Le chiese sono decisamente sopravvalutate, mentre è carino il mercato coperto.



E’ considerata la città della musica e le cartine distribuite dall’ufficio turismo riportano dei percorsi che si posso effettuare seguendo le note che si vedono sui marciapiedi


Ceniamo al Maja restaurant  www.pastniekamaja.lv a due passi dall’hotel, in un bel cortile. I prodotti sono di buona qualità e i prezzi un po’ più alti della media (18 lat in due, 25 euro).
Il rapporto qualità-prezzo è ottimo. Paghiamo infatti 60 euro per una camera doppia con la colazione. La stanza è molto bella, pulita e ben arredata, in un edificio storico. Il personale di reception è cordiale e la posizione è ideale per visitare il centro città, con un parcheggio privato per i clienti.
16 agosto 2011
Passiamo il confine con la Lituania e non ce ne accorgiamo, perché le dogane sono state smantellate ed il paesaggio è esattamente identico: strada pianeggiante e boschi a volontà. Come insegna la settimana enigmistica, “la meta della nostra gita” di oggi è Klaipeda e nello specifico la penisola di Neringa. Facciamo una fermata all’ufficio del turismo per avere qualche info e prendere una mappa della zona. La scarsissima addetta alle informazioni in inglese (c’è anche un banchetto dove si parla tedesco) ci dice che il traghetto costa 5 Litas per l’auto e 2,5 Litas a cranio. In realtà la traversata ci costerà più del doppio 43 Litas (12 euro). Il traghetto per Smiltyne, sulla penisola, parte dal New Ferry Terminal in Nemuno, 8, a circa 4 km dal centro città. Le corse sono ogni 20 minuti circa. Il traghetto per il trasporto passeggeri senza auto parte invece dall’Old ferry terminal in Zveju, 8, raggiungibile a piedi dal centro. Da qui partono anche traghetti con auto, ma solo quando il numero di passeggeri appiedati lo consente.
La traversata è brevissima, più o meno 5 minuti, ed i traghetti (ne partono 2 alla volta) sono strapieni. Dopo avere percorso qualche km sulla penisola verso sud, dove dovrebbe esserci il bello, incontriamo uno sbarramento e scopriamo di dover pagare una tassa di ingresso di 20 litas (circa 6 euro). Sarebbe stato utile avere preparato una banconota da 20 per non fare innervosire la guardia all’ingresso, già agitata per il fatto di conoscere solo il lituano e dover fronteggiare turisti parlanti inglese.  Certo che avrebbero potuto piantare almeno un cartello con una mezza indicazione nella lingua universalmente nota.
Crediamo di essere già sufficientemente scoglionati ma ci sbagliamo di grosso.
La penisola è lunga 97 km e larga al massimo 4 km e separa la laguna di Curonia dal mar Baltico. La metà a nord appartiene alla Lituania, mentre quella a sud alla Russia.
Viene descritta dalle guide come un luogo di elevato interesse naturalistico, caratterizzato da dune di sabbia bianca e foreste selvagge. In realtà, per tutti i 40 km percorsi il paesaggio è il solito, boschi e boschi, con l’unica variante che la strada è un po’ più a curve. Le dune si vedono solo inoltrandosi tra i pini sino a raggiungere il mare. Tra l’altro le possibilità di parcheggiare sono pochissime e le aree di sosta sono strapiene. Andiamo quindi fino a Nida, la località più turistica della zona, una specie di Forte dei Marmi della Lituania (cioè più carina, meno incasinata e meno fighetta di Forte dei Marmi, ma la sensazione è che qui vengano i lituani con i soldi a passare il week end), dove, da numerosi parcheggi a pagamento, partono famigliole di bagnanti con paletta e secchiello verso la spiaggia. Ci fa tutto abbastanza schifo e non scendiamo neanche dall’auto. Sulla strada del ritorno riusciamo a fermare l’auto ed a dare almeno una sbirciata alle rinomate dune. Carine.


 Insomma, come direbbe il maestro Camilleri “una solenne minchiata” che ci fa perdere un sacco di tempo e sprecare un po’ di denaro. Vuoi mettere una gita a Piscinas, passando dalla vecchia strada delle miniere con una moto custom completamente inadatta al percorso?!
Con le pive nel sacco facciamo ritorno a Klaipeda. Il nostro albergo, il Pajurio Vieskelis http://www.booking.com/hotel/lt/pajurio-vieskelis.it.html si trova fuori dal centro su Liepojos, dove il viale si trasforma in strada extra urbana, proprio davanti alle telecamere di un autovelox. La stanza è carina, anche se il rapporto qualità-prezzo è inferiore a quello riscontrato finora. Comunque non è caro, 55 euro la doppia con colazione. L’unico problema è che nelle vicinanze non c’è nessun posto per cenare. Il centro storico si raggiunge in pochi minuti e i parcheggi (tutti a pagamento) sono gratuiti dopo le 18.00.

Nonostante la cittadina attragga molti turisti non è né particolarmente interessante né particolarmente vivace. Ci sono diversi ristoranti molto frequentati lungo il fiume. Noi scegliamo di cenare all’Anikes Teatras sulla piazza del teatro. Il servizio è lento e le porzioni scarse. Spendiamo 60 Litas (17 euro) per una zuppa, una fettina di carne e due birre, troppo.

17 agosto 2011
L’uscita da Klaipeda in direzione Kaunas è veramente impegnativa perché, nonostante sia l’autostrada più importante del paese (conduce a Vilnius), non è segnalata molto bene. Sarebbe come se a Castelvetro uno non riuscisse a trovare l’autostrada per Bologna. Quindi scaraventiamo l’ultima palata di terra su Klaipeda.
Kaunas dista poco più di 200 km e si viaggia spediti. L’ingresso in città è ridicolmente agevole come sempre, tipo entrare in un paese di 10.000 abitanti, anche se la popolazione è di 380.000 persone.
L’hotel Daurgidas http://www.venere.com/it/hotel/kaunas/hotel-daugirdas/?ref=1279239 è in pieno centro, vicino alla piazza principale, con parcheggio privato. La stanza è molto bella e il prezzo decisamente basso, 60 euro con la colazione.
Il centro della città si snoda intorno alla piazza del Municipio e alle vie pedonali Vilnaus e Laisves, che qualche esteta dall’alcolismo eccessivo paragona a Unter del Linden e agli Champs-Elysees. Comunque è un bel giro.





Facciamo una passeggiata anche nel parco Santakos, al cui vertice si incontrano i fiumi Neris e Nemunas e dove si può ammirare il castello. E’ molto bello vedere che i parchi cittadini vengono utilizzati per i loro scopi originari: socializzazione, svago, relax, sport. E’ una grande fortuna avere un luogo dove poter andare in bici senza il timore di essere investiti da un pirla o mettersi a leggere su una panchina senza pungersi un piede con una siringa e camminare sull’erba senza pestare una dozzina di merde di cane. 

Pranziamo e ceniamo al Medziotoju Uzeiga http://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g274948-d1064043-Reviews-MedziotojU_uzeiga-Kaunas.html nella piazza del municipio. Il ristorante è specializzato in cacciagione e l’arredamento ricorda le battute di caccia. Il cibo è ottimo, il servizio curato e si spende poco, considerando che si mangia cinghiale e cervo, mai più di 60 Litas per due persone (17 euro).
18 e 19 agosto 2011
Da Kaunas a Vilnius si va in autostrada con due belle corsie per senso di marcia e si arriva in  un’ora. Ci sono parecchi controlli di velocità. L’ingresso in città non è agevolissimo, ma solo a causa di lavori stradali e in ogni caso non c’è paragone con il traffico di una città italiana della stessa dimensione (560.000 abitanti). Non capiamo se sono tutti in ferie come da noi in agosto o se semplicemente, a differenza degli italiani, non possiedono due auto per abitante.
L’appartamento è grazioso, arredato con gusto e pulito ed il prezzo basso, 45 euro a notte. L’unico neo è che il bell’edificio si trova in una zona un po’ degradata, vicino alla stazione degli autobus. C’è un parcheggio interno privato. Il centro, in particolare la Ausros Vartai, la porta dell’alba, è raggiungibile a piedi in 15 minuti. E’ l’ingresso della città vecchia ed è molto suggestivo.

All’ufficio del turismo sulla piazza di Vilnius http://www.vilnius-tourism.lt/presentation/site.html
prendiamo un libretto con l’indicazione di due percorsi da seguire nel centro storico per visitare i monumenti principali.
Dalla porta dell’alba la via Ausros Vartu conduce alla piazza del municipio, che sembra un po’ una piazza Navona dei poveri, su cui si affaccia il palazzo del municipio che ospita l’ufficio del turismo.
Procedendo su Didzioji si devia su Isganytojo per raggiungere la Repubblica di Uzupis, un caratteristico quartiere di artisti che si è autoproclamato repubblica… il primo aprile i visitatori devono mostrare il passaporto.


Al confine con la repubblica di Uzupis si trova la chiesa ortodossa della Santa Madre di Dio, all’inizio della via Maironio, lungo la quale si incontra il bel complesso delle chiese di Sant’Anna, capolavoro del tardo-gotico e la chiesa dei Bernardini, dedicata a San Francesco d’Assisi, un monumentale edificio che fungeva sia da luogo di culto sia da baluardo difensivo.

In fondo a questa strada si trova il parco Svetaragis-Tal, da cui si può raggiungere in 10 minuti a piedi in salita la torre di Gedimino; da qui si gode un bel panorama sulla città (alla torre si può salire anche con funicolare dal nuovo arsenale).

Dallo stesso parco si sbuca sulla piazza della cattedrale, preceduta dal palazzo dei granduchi di Lituania e dal monumento al solito Gedimino, fondatore della città. Il bianco complesso costituito dalla cattedrale e dal campanile, alto 57 m., è abbastanza impressionante. La chiesa, come molte altre viste durante il viaggio, fa molta scena da fuori mentre all’interno lascia un po’ a desiderare. Avevano ragione i russi a utilizzarle come magazzini?!?




Altre vie interessanti sono Pilies, la strada più vecchia e sgargiante della città, e Universiteto che conduce al palazzo presidenziale, dove ogni giorno alle 18 si assiste al cambio della guardia, e all’Università, una delle più vecchie dell’est Europa.
Fuori dal centro storico merita una camminata il viale Gedimino, dove si trova anche una grande piazza/parco Lukiskiu molto bella, con le panchine talmente lunghe da permettere di stendersi a Jabbar.

Il monumento a Frank Zappa, su K. Kalinausko gatve 1 è solo un piccolo busto, in un parchetto. Rendiamo comunque omaggio.
 
E’ un piacere girare per le vie del centro; sono pulite, ordinate e ricche di begli edifici, a volte colorati.
Mangiamo nell’ordine:
Da Medininankai http://www.medininkai.lt/news/ vicino alla porta dell’alba, un ristorante con ottima cucina, ma con un personale di servizio talmente antipatico da farti ignorare le targhe in ottone sui tavoli che segnalano che la mancia non è inclusa nel prezzo… Ma che peccato!! Proviamo i piatti tipici locali, virtiniai e i didzukuliai, praticamente ravioli e gnocchi giganteschi, entrambi ripieni di carne, che sono piuttosto buoni (50 litas, circa 15 euro in due). 
Da Saskaita nella piazza del municipio http://www.amatininkai.lt/en-index.html. Anche qui non hanno assunto proprio Petrolini come cameriere, ma il carattere arcigno della gestrice del bar ha il suo perché e con noi è gentile e ci regala un mezzo sorriso (gli altri li prenderebbe a sberle). Si mangia il piatto più assurdo del mondo (altro che ragni fritti e cavallette!!) le orecchie di porco! Ma è possibile servirle come snack per accompagnare la birra? Ricchie de porcu… (65 litas, 19 euro in due).
Da Zemaiciai su Vokieciu http://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g274951-d1173576-Reviews-Zemaiciai-Vilnius.html, un ristorante bellissimo in una cantina dove ci appesantiamo la giornata con degli didzukuliai giganteschi, detti zeppelin (51 litas, 15 euro in due).
Da Lokys in Stikliu a due passi dalla piazza del municipio http://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g274951-d1173558-Reviews-Restaurant_Lokys-Vilnius.html; la cena non è il massimo, ma il cortiletto con i tavoli è molto carino e ci offrono anche il suktinis, un liquore locale a base di miele, buono (56 litas, 16 euro in due).
20 agosto 2011
Da Vilnius a Riga ci sono 290 km, la metà di autostrada scorrevole a due corsie e l’altra metà di strada urbana tutto sommato abbastanza agevole, sempre con i soliti autovelox frequenti.
Anche l’ingresso a Riga è molto tranquillo nonostante i 700.000 abitanti; ci sorprende trovarci a 10 km dalla città ed essere ancora in mezzo ai boschi
Alloggiamo al Central Hostel, che ha come unico pregio il fatto di essere abbastanza vicino al centro storico ed avere un parcheggio privato. Per il resto la nostra stanza dà sul corridoio di ingresso ed è molto rumorosa. La tipa della reception parla ad un volume non indifferente fino a tardi e disturba più degli ospiti. E non capisco perché visto che siamo in Lettonia dove i ristoranti chiudono alle 23 e non in Spagna dove a quell’ora aprono!
La cosa più ridicola è la colazione compresa nel prezzo della stanza (non poco per un ostello in Lettonia, 45 euro). Praticamente in una cucina di un metro quadrato ogni ospite deve farsi caffè e tè con un unico bollitore a disposizione, cucinarsi quello che vuole con un unico fornello e lavarsi le cose in un unico lavandino. Di solito la colazione inclusa vuol dire che qualcuno te la prepara e lava le tazze (anche negli ostelli).
Pranziamo al Ribs & Rocks, che scopriamo essere uno dei locali più costosi di tutta la città (prezzo 22 lat, 30 euro per due piatti di costine e due birre medie). Il cibo è ottimo e la colonna sonora di un certo livello.
Ci lanciamo in una visita serrata della città che meriterebbe un paio di giorni.
La città vecchia è bella e armonica e siamo fortunati perché la troviamo impegnata in una moltitudine di attività svariate, concerti di musica classica, artisti da strada, torneo di basket, intere vie dedicate all’esposizione di prodotti alimentari locali, parchi con bancarelle di prodotti artigianali. Scopriamo che tutte queste iniziative sono legate al Festival della città di Riga 2011 che si svolge dal 19 al 21 agosto (i mezzi pubblici il 20 e il 21 sono gratuiti per tutti) http://www.rigassvetki.lv/2011/home/startpage/en/.
C’è una vitalità pazzesca e più che in una città del nord Europa sembra di essere alla festa della taranta.

Le attrazioni più interessanti sono:
la chiesa di San Pietro, un edificio in pietra dall’imponente torre, con delle piattaforme da cui si può godere della vista sui tetti di Riga,

la piazza Rastslaukums, su cui si affacciano la casa delle teste nere e la Schwabe’s house all’interno della quale si trova l’ufficio del turismo,


 

le belle vie Kungu Iela, Kalku Iela e Skunu Iela e la piazza della cattedrale circondata da edifici medievali, caffè e ristoranti,

i tre fratelli in Maza Pils Iela 19, tre edifici super fotografati di epoche differenti ma di contiguità particolare,

Torna Iela, una via di passeggio su cui si affacciano le Jekaba kazarmas (Caserma di Giacobbe), tre lunghi edifici gialli con tetti in tegole rosse, che culmina nella Pulvertornis (Torre della polvere), una delle torri delle fortificazioni della città.

Zigzagando poi tra Smilsu, Zirgu e Meistaru ci si ritrova sulla simpatica piazza di Livu; 

da qui Kaleju Iela e Teatra aprono la visuale sul teatro dell’opera nazionale e un poco più su, prima del parco dell’Esplanade, si trova il monumento alla libertà, un obelisco con statua sovrastante che rappresenta la libertà e solleva sopra il capo tre stelle d'oro che simboleggiano le tre regioni della Lettonia: Curlandia, Livonia e Latgalia. Ogni ora dalle 9 alle 6 si può assistere al cambio della guardia davanti all’obelisco.
  
La vivacità culturale della città fa capire perché sia stata scelta come capitale europea della cultura per il 2014 http://www.kultrix.lv/?module=info&object_id=522.
Questo viaggio riesce a riportare il visitatore in una piacevole atmosfera di scambio cultural-emotivo che sembra appartenere ad un’altra epoca e nonostante ciò si percepisce una grande propensione alla modernità ed un significativo approccio all’apertura. In un bagaglio, al ritorno a casa, oltre ai vestiti sporchi, si ritrovano molte emozioni, qualche impressione, cinque o sei immagini appiccicate alla memoria (e fortunatamente la macchina fotografica) ed un po’ di nostalgia, per aver conosciuto solamente in parte un popolo o anche due, molto simili forse, uno con i lineamenti un po’ più belli, l’altro con la risata più genuina, e la soddisfazione di aver sparso ancora un po’ di sé stessi su questa bella terra.

giovedì 11 agosto 2011

Minorca

Giugno 2004

Dormiamo a Cala Galdana, una località turistica, ma tranquilla, a 18 km dall’areoporto di Mahon, in un appartamento carino con vista fiume, a 5 minuti a piedi dalla bellissima spiaggia. La posizione  è perfetta perché si trova in centro all’isola ed ogni zona è raggiungibile in relativamente poco tempo ed è vicina alle due migliori spiagge dell’isol, Macarella e soprattutto Macarelleta, raggiungibili con una piacevole camminata all’ombra degli alberi di circa 40 minuti.
Noleggiamo una fiat 500 per 20 euro al giorno da un noleggiatore locale. Il prezzo è decisamente minore rispetto alle compagnie internazionali. L’auto è fondamentale per girare l’isola, che è piuttosto grande e non sarebbe visitabile agevolmente in motorino. Inoltre essendo la prima settimana di giugno l’aria è frescolina.
Ci sono già molti turisti per i nostri standard, soprattutto in alcune spiagge, ma fortunatamente si tratta per lo più di silenziosi inglesi.

Ciutadella de Menorca, è una cittadina affascinante e distinta, con un bel porto accogliente e un centro storico molto interessante. E’ il principale centro storico e religioso dell’isola. Da visitare l’antica Cattedrale, il Castello di San Nicolau, sul mare, e gli splendidi palazzi Olilvares, Salort e del Conte di Saura.

 

Fornells è un bel paesino che ha conservato la  tipica atmosfera dei paesi di pescatori, con le case bianche affacciate sul porto e ristoranti caratteristici, che non vogliono cedere all’allettante ricatto dell’offerta turistica massiva. Vi è una torre di difesa a base circolare e nei pressi si può godere di una super veduta della costa rocciosa.

Vicino a St. Lluìs si trova Binibeca vell un insediamento turistico che ha una parte periferica molto graziosa, in stile residence discreto di vacanza, con costruzioni basse ed una parte centrale che ha voluto ricreare la suggestione di un villaggio, più greco che minorchino, ma in ogni caso molto piacevole per la presenza di case bianche e vicolini e di una bella chiesa. Vicino si trova la spiaggia de Binibeca.

A Cap de Cavalleria, all’estremo nord dell’isola, si può fare una bella camminata per raggiungere il faro lungo la costa rocciosa.

Il vero motivo per cui vale la pena andare a Minorca sono le numerose spiagge, infatti si rimane sorpresi dalla percentuale di spiagge molto belle presenti e da questo punto di vista Minorca diventa una delle isole più interessanti del mediterraneo.


Ecco le spiagge di Minorca da ovest a est, partendo da Ciutadella:

Le spiagge in zona Ciutadella sono molto frequentate: Cala en Forcat, Cala en Brut e Cala en Blanes (quest’ultima con scogli) e Cala blanca (con ombrelloni) tutte troppo piccole per il numero di persone che vi arriva – voto 6

Cala en Bosch: la sabbia è bianca e sarebbe un bel posto se non fosse rovinato dall’albergo troppo vicino alla spiaggia, che è decisamente troppo frequentata - voto 7

Cala en Turqueta: è stupenda, racchiusa fra rocce e bella vegetazione. L’acqua ha colore di smeraldo; l’unica pecca è la quantità eccessiva di bagnanti per la ridotta dimensione della spiaggia, nonostante ciò  - voto 10

Macarella: a 40 minuti di cammino nel bosco da Cala Galdana con arrivo sorprendente, la sabbia è bianca e il mare smeraldino. Ci sono piante per sistemarsi all’ombra ed un bar. Al mattino presto non c’è nessuno. Qualcuno arriva con la macchina parcheggiando ad un kilometro di distanza circa, ma facendo in questo modo ci si perde una parte integrante e piacevole di questa escursione: la splendida passeggiata ed il conseguente tuffo rinfrescante all’arrivo - voto 10

Macarelleta: la più bella spiaggia dell’isola. Il percorso è un po’ arduo e prevede anche una scalatina con fune sugli scogli, ma lo spettacolo vale la pena e soprattutto il deterrente camminamento slittante fa sì che non sia affollata. Di fronte ad una spiaggia come questa potrebbero cambiare idea anche gli amanti della montagna, perché non c’è un colore sorprendente che non dipinga l’osservabile, partendo dalla punta del naso sino all’orizzonte ottico e la compensazione d’approcci per l’appagamento dei gusti più disparati, dalla sabbia finissima, alle rocce tuffabili, dal fondo morbido e chiarissimo alle scoperte di profondità blu con abitanti variegati. Chi cerca un selvaggio e placido riappacificamento con qualcosa di più grande troverà un’occasione in questa piccola spiaggia - voto 10+

Cala Galdana: l’insenatura è una meraviglia naturale, con acqua bassa e limpida; è stupenda nonostante abbiano tentato di rovinarla costruendovi tre enormi alberghi - voto 10

Cala Mitjana: raggiungibile in auto con una deviazione sulla sinistra lungo la strada da Ferrieres a Cala Galdana; è bellissima, circondata da scogli con una grotta; anche la Mitjana come Macarella ha una sorellina raggiungibile con un sentiero ed anche qui è possibile fare una camminata di circa mezz’ora per rendere ancora più piacevole l’arrivo – voto 10

Cala Trebaluger: raggiungibile a piedi in 40 minuti da Cala Mitjana, spiaggia suggestiva con sabbia chiara e mare turchese e trasparente – voto 9

Platges de Binigaus: con una passeggiata di 10 minuti da Sant Tomas si arriva a questa spiaggia incontaminata, in cui le rocce gialle coperte d’erba si adagiano su un letto di sabbia chiara ed anche il panorama circostante è molto affascinante nella sua selvaggia attrazione. L’acqua del mare è trasparente e piuttosto calma. In alcuni momenti del giorno non vi è praticamente nessuno poi cominciano ad arrivare un po’ di persone, che, al momento della nostra visita, amavano rimanere nudi, perciò buona parte della massa turistica preferiva dirigersi altrove, con grande gioia di chi, invece se ne catafotte dei costumi e rimane a godersi la pace di questo luogo  – voto 8

Platja de Sant Tomas: è una lunga striscia di sabbia molto apprezzata, ed infatti affollata, soprattutto nelle ore centrali della giornata; vi sono in rete descrizioni esaltanti di questa spiaggia che effettivamente  non è brutta ma se i voti si parametrano alle altre… – voto 6

Platges de Son Bou: una spiaggia sabbiosa lunga 2,5 km, con dune ed una serie di stagni nella parte posteriore a formare un’area naturale interessante; merita soprattutto nel tardo pomeriggio, quando la gente comincia a sfollare; considerando il fatto che l’accesso è molto agevole e ben segnalato e vi è un ampio parcheggio, si riempie facilmente di turisti e di isolani – voto 8

Cales Coves: uno sterrato conduce a questa necropoli sul mare con una piccola spiaggia; il mare è turchese – voto 8

Cala en Porter: spiaggia brutta e affollata - voto 4. L’unica particolarità di questo luogo è la presenza di una discoteca ricavata in una grotta naturale a strapiombo sul mare le cui terrazze sono visitabili anche durante il giorno.

Cala de Binissafuller: una piccola baia con spiaggia bianca letteralmente invasa dalle alghe – voto n.c.

Cala de Binibeca: vicino al bellissimo paesino di St. Lluis è una bella spiaggia con acqua color smeraldo, che ricorda Cala Liberotto in Sardegna – voto 10

Platja de Punta Prima: è molto frequentata e molto apprezzata, forse perché riparata dal vento ed attrezzata con molte comodità, ma al nostro sguardo è parsa anonima ed anche un po’ fastidiosa, se non si ha un mese di tempo è meglio volgere l’attenzione altrove – voto 5

Es Grau: spiaggia che fa parte di Parc Natural de S’Albufera des Grau, con sabbia dorata circondata da dune e alberi ombrosi, vicino al paesino omonimo; l’acqua è bassa e c’è anche un  baretto - voto 7

Arenal d’en Castell: bella baia chiusa con acqua cristallina e spiaggia bianca; ci sono alberghi e bar con terrazza sul mare, nonostante l’urbanizzazione imminente e la presenza di numerosi turisti, soprattutto provenienti dal nord Europa, quindi decisamente poco rumorosi (ci troviamo qui nel momento di maggiore affollamento, con moltissimi bambini, e l’atmosfera appare un poco irreale perché le voci sono quasi un suono ovattato, ciò dimostra che si può andare in spiaggia con i bambini senza che se ne accorgano nell’isola vicina) merita un voto altissimo – voto 10

Cala Pregonda: accessibile con una camminata di 20 minuti da Binimella; è molto particolare per le rocce rosse e l’acqua è limpida, che danno al sito un’atmosfera unica, ma, nel periodo in cui siamo andati a visitarla non erano state tolte le alghe depositate dal mare con un’insopportabile conseguente invasione di mosche – voto 9 per il mare e 5 per le mosche.